Corno Grande - Vetta Orientale e Occidentale (Gruppo del Gran Sasso)
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Puntata 2/6. Il nostro piccolo viaggio alla scoperta del Gran Sasso d'Italia.
Martedì passiamo la giornata fermi in rifugio: piove a dirotto.
Leggiamo, facciamo due piacevoli chiacchere con un'altra coppia anche loro bloccati, ascoltiamo le notizie di un paio di incidenti sui monti limitrofi (tra cui un ragazzo colpito da un fulmine sul Monte Camicia), ci dicono che anche la stazione a monte della cabinovia è stata colpita da un fulmine, chiamiamo il Rifugio Duca degli Abruzzi per spostare la nostra prenotazione, mangiamo e la giornata tutto sommato scorre via.
Mercoledì un enorme sole illumina i monti: che spettacolo!
Tira un bel venticello e all'ombra fa freddo. Attacchiamo la Ferrata Ricci poco dietro al rifugio. Non tutto il male viene per nuocere: il brutto tempo di ieri ha svuotato il rifugio, oggi partiamo solo noi per la Vetta Orientale, possiamo goderci la montagna in solitudine.
A ritmo tranquillo, con splendidi panorami sul Corno Piccolo, saliamo lungo la ferrata che non oppone particolari difficoltà, se non in un breve tratto dove è un po' più verticale ed è necessario fare più attenzione. Si cammina ai margini del famoso Paretone e affrontando l'ultimo tratto dove è utile usare le mani, sbuchiamo in vetta.
Torniamo sui nostri passi per un tratto lungo la via di salita fino ad incrociare la via normale che noi sfrutteremo per scendere. Dovrebbe essere questo il tratto più impegnativo (alcune relazioni parlano di II grado) ma in realtà i passaggi si superano senza difficoltà e l'ottima bollatura garantisce una discesa sicura.
Passiamo poca sopra all'ormai agonizzante Ghiacciaio del Calderone, il più a sud d'Europa, diamo uno sguardo alla tetra parete che scende dalla Vetta Centrale, continuiamo transitando dal Passo del Cannone e andiamo ad incrociare la via normale che sale alla Vetta Occidentale del Corno Grande.
Se fino a questo momento avevamo viaggiato in solitudine, "svoltato l'angolo" si entra in un altro mondo: il mondo dell'affollata salita alla vetta più alta degli Appenini. Almeno 200 persone sono impegnate tra salita e discesa nella conca sottostante la vetta. Eravamo a conoscenza che sarebbe stato così ma l'impatto fa sempre un certo effetto.
Per salire scegliamo la Cresta Ovest (Via delle Creste), anche questa valutata di II grado in alcune relazioni, di fatto è un normale sentiero dove qualche volta bisogna mettere giù le mani. Rimane comunque una valida alternativa alla via normale. In breve arriviamo in vetta alla punta più alta del Gran Sasso. Per fortuna lo spazio è ampio e ognuno riesce a trovare il proprio angolino in cui contemplare la salita appena effettuata. Qualche nebbia offusca il panorama e allora ci guardiamo intorno, osservando la variopinta tipologia di gente che sale fin quassù.
Diamo anche un'occhiata alla Direttissima da cui stanno salendo, in questo momento, una ventina di persone e mi convinco definitivamente che in queste giornate non è una via da percorrere: troppa gente e troppi sassi in bilico.
Scendiamo per la normale nella cosidetta Conca degli Invalidi, passiamo dalla Sella del Brecciaio e raggiungiamo la successiva Sella dove deviamo per il Monte Aquila che si sale facilmente e offre un bel panorama sul versante sud del Gran Sasso. Torniamo alla Sella di Monte Aquila e da questa al Rifugio Duca degli Abruzzi dove ... sorpresa! .... scopriamo che hanno fatto un errore e nonostante ieri ci abbiamo confermato la prenotazione in realtà non c'è posto, neanche sui tavoli in sala.
Attimo di panico ... e mo' che facciamo?
Il rifugista propone di andare a Campo Imperatore a 20 minuti di discesa. Chiama l'albergo e conferma la possibilità di dormire in camerata. Non avendo altra scelta approviamo. Un po' scocciati per l'accaduto e un po' preoccupati per il giorno successivo, scendiamo all'Albergo.
Alla fine ci andrà molto meglio del previsto: in camerata ci siamo solo noi, ci sono letti con lenzuola, possiamo fare la doccia (volendo c'è anche una mini-piscina), ceniamo con calma al ristorante e la colazione sarà super-abbondante.
Tutto questo all'ernorme cifra di .... 20€. Eh sì perchè il responsabile ci dice che il pernotto in camerata non si paga!
Siamo proprio nati con la camicia!
Martedì passiamo la giornata fermi in rifugio: piove a dirotto.
Leggiamo, facciamo due piacevoli chiacchere con un'altra coppia anche loro bloccati, ascoltiamo le notizie di un paio di incidenti sui monti limitrofi (tra cui un ragazzo colpito da un fulmine sul Monte Camicia), ci dicono che anche la stazione a monte della cabinovia è stata colpita da un fulmine, chiamiamo il Rifugio Duca degli Abruzzi per spostare la nostra prenotazione, mangiamo e la giornata tutto sommato scorre via.
Mercoledì un enorme sole illumina i monti: che spettacolo!
Tira un bel venticello e all'ombra fa freddo. Attacchiamo la Ferrata Ricci poco dietro al rifugio. Non tutto il male viene per nuocere: il brutto tempo di ieri ha svuotato il rifugio, oggi partiamo solo noi per la Vetta Orientale, possiamo goderci la montagna in solitudine.
A ritmo tranquillo, con splendidi panorami sul Corno Piccolo, saliamo lungo la ferrata che non oppone particolari difficoltà, se non in un breve tratto dove è un po' più verticale ed è necessario fare più attenzione. Si cammina ai margini del famoso Paretone e affrontando l'ultimo tratto dove è utile usare le mani, sbuchiamo in vetta.
Torniamo sui nostri passi per un tratto lungo la via di salita fino ad incrociare la via normale che noi sfrutteremo per scendere. Dovrebbe essere questo il tratto più impegnativo (alcune relazioni parlano di II grado) ma in realtà i passaggi si superano senza difficoltà e l'ottima bollatura garantisce una discesa sicura.
Passiamo poca sopra all'ormai agonizzante Ghiacciaio del Calderone, il più a sud d'Europa, diamo uno sguardo alla tetra parete che scende dalla Vetta Centrale, continuiamo transitando dal Passo del Cannone e andiamo ad incrociare la via normale che sale alla Vetta Occidentale del Corno Grande.
Se fino a questo momento avevamo viaggiato in solitudine, "svoltato l'angolo" si entra in un altro mondo: il mondo dell'affollata salita alla vetta più alta degli Appenini. Almeno 200 persone sono impegnate tra salita e discesa nella conca sottostante la vetta. Eravamo a conoscenza che sarebbe stato così ma l'impatto fa sempre un certo effetto.
Per salire scegliamo la Cresta Ovest (Via delle Creste), anche questa valutata di II grado in alcune relazioni, di fatto è un normale sentiero dove qualche volta bisogna mettere giù le mani. Rimane comunque una valida alternativa alla via normale. In breve arriviamo in vetta alla punta più alta del Gran Sasso. Per fortuna lo spazio è ampio e ognuno riesce a trovare il proprio angolino in cui contemplare la salita appena effettuata. Qualche nebbia offusca il panorama e allora ci guardiamo intorno, osservando la variopinta tipologia di gente che sale fin quassù.
Diamo anche un'occhiata alla Direttissima da cui stanno salendo, in questo momento, una ventina di persone e mi convinco definitivamente che in queste giornate non è una via da percorrere: troppa gente e troppi sassi in bilico.
Scendiamo per la normale nella cosidetta Conca degli Invalidi, passiamo dalla Sella del Brecciaio e raggiungiamo la successiva Sella dove deviamo per il Monte Aquila che si sale facilmente e offre un bel panorama sul versante sud del Gran Sasso. Torniamo alla Sella di Monte Aquila e da questa al Rifugio Duca degli Abruzzi dove ... sorpresa! .... scopriamo che hanno fatto un errore e nonostante ieri ci abbiamo confermato la prenotazione in realtà non c'è posto, neanche sui tavoli in sala.
Attimo di panico ... e mo' che facciamo?
Il rifugista propone di andare a Campo Imperatore a 20 minuti di discesa. Chiama l'albergo e conferma la possibilità di dormire in camerata. Non avendo altra scelta approviamo. Un po' scocciati per l'accaduto e un po' preoccupati per il giorno successivo, scendiamo all'Albergo.
Alla fine ci andrà molto meglio del previsto: in camerata ci siamo solo noi, ci sono letti con lenzuola, possiamo fare la doccia (volendo c'è anche una mini-piscina), ceniamo con calma al ristorante e la colazione sarà super-abbondante.
Tutto questo all'ernorme cifra di .... 20€. Eh sì perchè il responsabile ci dice che il pernotto in camerata non si paga!
Siamo proprio nati con la camicia!
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Andrea!

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