Sul Resegone prima della Processione!
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Per testare la mia attuale condizione fisica, avevo pensato ad una terapia d’urto, un giro lunghetto e con qualche passaggio su roccetta… avevo individuato nel Pizzo dei Tre Signori la probabile meta, ma come spesso accade, a volte quello che si pensa non corrisponde a ciò che poi nei realtà dei fatti succede. Ed allora visto che alcune cose non si sono incastrate a dovere, eccomi qua a parlare della salita al Resegone.
Il giro parte da Brumano e per quanto riguarda la relazione “tecnica”, qua su Hikr altri amici hanno già descritto per bene la salita al Rif Azzoni / M. Resegone, io ora aggiungo solo un paio di annotazioni personali che faranno “scadere” di molto il mio ruolo di hiker e molto di più, il ruolo di relatore.
La giornata si prestava per una salita a queste quote, la temperatura che non è mai arrivata a raggiungere i 20°, m’ha aiutato un pochino a raggiungere i miei obiettivi, le nuvole che ogni tanto circondavano la cima, facevano calare ulteriormente i gradi.
Boh, che dire… in fin dei conti in poco più di 2h sono giunto sulla croce di vetta, nelle mie attuali condizioni non è poi una tempistica così malvagia; la cosa più incredibile è che fino all’Azzoni tutto è filato via abbastanza bene, mentre per effettuare gli ultimi gradoni che portano alla croce, la respirazione si è fatta pesante e preoccupante. E meno male che il Sole era un pochino coperto…
Altro? Si, alle 9,30 quando sono arrivato io le persone si contavano sulle dita di una mano e la cosa non mi sembrava vera, ricordo con chiarezza di aver sempre trovato affollamento da queste parti, ma poi, pian piano che il tempo passava, il serpentone di gente agglomerate in modalità processionale ha cominciato ad avvicinarsi “pericolosamente” a questo “monumento” delle Prealpi Lecchesi, e io, in perfetto stile “non rompetemi il cazzo” ho cominciato la mia discesa verso la macchina.
Sul sentiero ho salutato tutti, o quasi… pargoli, mamme, nonni e financo le perpetue mi sono aggraziato, con i “religiosi” di professione la cosa mi è risultata più difficile. Con che faccia potrei salutare Frà Cionfoli che mi ricordo per le sue canzoni di merda? E Don Bairo? Quello dell ’Uva Amaro? No, li sono scoppiato in lacrime… quanto ti ho bevuto amico mio. Il più simpatico della comitiva che ho incontrato è stato Frate Metallo (Frà Cesare Bonizzi da Offanengo), con lui ho scambiato due parole sulle sonorità rock, poi ho dato il “la” alle mie gambe e me ne sono andato.
Devo puntualizzare che la folla proveniva in larga parte da Morterone e limitrofi, mentre il sentiero per Brumano tutto sommato era gradevolmente percorribile grazie alla scarsità di persone incontrate.
Nota1) Ecco un percorso diverso che sale al Resegone… per noi che abitiamo nella pianura sotto Bergamo, la partenza da Brumano risulta essere più vicina del lecchese dove di solito tutti si fiondano, e pure il traffico sul sentiero è di gran lunga più sostenibile rispetto ai percorsi che partono da N.O. del Resegone stesso. Il percorso non prevede sostanziali pericoli. I sentieri da calpestare sono il 13-17, la cartina Kompass segnala con altra numerazione.
Nota 2) Lascio la parola a Eric…
Eric: Sarebbe troppo facile fare una poesia sul Resegone, una cima arci nota agli appassionati di montagna, io per evitare doppi sensi sulla parola Resegone ho cambiato nome alla poesia … ecco perché ho deciso di chiamare questa mia ultima fatica Segone. Buona lettura…
SEGONE.
Ho scelto questo nome sentendomi pippone,
ma invece sono in gamba e ho un moto di reazione,
mi guardo le mutande e scorgo un’abrasione.
Segone,
le mani non le appoggio già tengono il “bastone”,
i piedi sono in terra e puzzan d’acetone,
fortuna vedo Eva e faccio adulazione.
Segone,
maligni voi pensate ad una agitazione,
ma il mio pensiero è vago nessuna aspirazione,
il rischio è assai concreto di fare un’aspersione.
Il Fato mai mi spinse in pudica astrazione, e in fondo mi domando: che cazzo di Segone?
A la Prochaine! Menek und Olmo

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