Cima Grande di Lavaredo m.2999 per lo spigolo nordest o Spigolo Dibona
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Finalmente un grande sogno si sta per avverare....scalare la cima Grande di Lavaredo. Son già alcuni anni che desidero fare questa montagna,ma vuoi il brutto tempo,vuoi non trovare combinazioni con amici per salirla.....quest'anno ecco la fortuna dalla mia parte.....mi ritrovo dopo diversi anni,con Wilfried e insieme pianifichiamo la salita,che sarà fatta per lo Spigolo nordest ovvero per il più conosciuto Spigolo Dibona,con discesa per la via normale sul versante sud. La via presenta sulla carta tiri iniziali di 4°+ costante e un passaggio di 5°- per poi giungere nella parte centrale della salita con tiri più facili sul 2° e 3° grado,infine prima di giungere sulla cengia anulare,ancora tiri sul 4° e 4°+.......giunti all'attacco alle 06.40,davanti a noi ci son già 5 cordate....ci imbraghiamo e cominciamo la salita...subito la parete è verticale,ma presenta buoni appigli e i metri scorrono sotto le mie scarpette,La difficoltà costante,mi tiene molto concentrato,tanto da farmi trovare sempre il miglior modo di salire. Giunto sul secondo tiro,mi trovo sul passaggio più difficile e devo sudare per alcuni minuti prima di riuscire a superarlo.....continuiamo a salire dritti fino ad uscire dopo tre tiri, in un punto dove la parete appoggia un pò,qui,mi rilasso non poco....il panorama si fa sempre più bello ed esteso,sono eccitato ed emozionato allo stesso tempo.La roccia in questo tratto mediano è friabile e dobbiamo fare attenzione a non scivolare,provocando cadute di sassi sulle altre cordate....ogni tanto ci affacciamo sulla parete nord,impressionante e davvero verticale...impensabile che sia stata salita anche in libera....continuiamo la salita superando tutte le cordate,tanto da trovarci finalmente liberi da intrighi di corde e soste obbligate in parete.Ora siamo sugli ultimi 2 tiri prima della cengia anulare,sono stanco,ma ho ancora davanti a me, passaggi di 4°+, superati non senza sforzo, ecco apparire davanti ai miei occhi,(dopo un ultimo tratto nuovamente più facile), la cengia che decreta una bella sosta riposante e rigenerante,prima dell''ultimo tratto che salirà per la via normale....mi cambio le scarpette che mi hanno rovinato un pò entrambi i piedi e poi via lungo la bellissima cengia.La percorriamo sul versante sud,fino ad imboccare una serie di canalini,paretine ed un camino,uscendo poco sotto la la vetta con in vista la croce.....il cuore batte forte,ormai è fatta e poco dopo siamo sul punto più alto....che spettacolo,che meraviglia ! Ovunque il mio sguardo si posa,è indescrivibile l'emozione...le Dolomiti sono uniche....abbiamo impiegato 3 ore e 50 minuti per giungere fino quassù dall'attacco,ora dopo le foto rituali,ci aspetta una lunga discesa per la via normale,che presenta diverse calate in doppia e alcuni tratti da scendere disarrampicando....una discesa affollata ma divertente,che in un'ora e 30 minuti ci trova alla forcella della cima Piccola,ora non ci resta che percorrere l'ultimo tratto di sentiero fino al rifugio Auronzo,dove ci aspetta una grande bevuta per onorare questa bella giornata.....
Cima Grande di Lavaredo - Spigolo Dibona (Spigolo Nord/Est)
Attacco, descrizione della via
Da Misurina imboccare la strada che conduce alle Tre Cime di Lavaredo. Dopo qualche chilometro sulla strada vi è una barriera con casellante. Qui si può optare se proseguire in macchina e pagare il pedaggio (20 €) oppure parcheggiare e continuare a piedi (6,5 Km.).
La strada conduce al rifugio Auronzo (2320 Mt.) dove si parcheggia. Incamminarsi sulla strada carrozzabile che, in piano, passa prima prima da una chiesetta e poi conduce al rifugio Lavaredo (2344 Mt.). Oltrepassare il rifugio seguendo il sentiero che conduce alla bocchetta di Lavaredo. Una volta raggiunta la bocchetta tenere la sinistra e costeggiare (seguendo la traccia) la Cima Piccola con ottima visuale sullo spigolo nord/est della Cima Grande. Lungo questo spigolo corre la via Dibona.
Puntare all'inizio dello spigolo salendo per tracce. Circa 5 metri a sinistra dello stesso c'è una fessura, qui attacca la via.
1° tiro:
salire la fessura a circa 6 metri dallo spigolo. Al termine della fessura piegare a destra su un piccolo terrazzino e proseguire in verticale fino a giungere ad un altro terrazzino. Qui troverete un chiodo con anello. 20 Mt., III°.
2° tiro:
spostarsi leggermente a sinistra del chiodo con anello e salire obliquamente verso sinistra fino a giungere su un piccolo pianerottolo dove c'è uno spuntone. A questo punto proseguire salendo qualche metro in verticale (passaggio di V-) e poi spostarsi nuovamente a sinistra (passando sotto dei leggeri strapiombi) fino a giungere a una grossa spaccatura della roccia. Salirla in verticale e al termine traversare sulla destra (terrazzino) in direzione della sosta. 50 Mt., V°-, 2 chiodi.
3° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra lasciandosi lo spigolo a circa 15 Mt. puntando ad una fessura/camino. Risalire verticalmente fino alla sosta su una cengia. Cercare i 2 chiodi della sosta spostandosi sulla cengia verso destra. 40 Mt., IV°+, 2 chiodi più 2 della sosta.
4° tiro:
salire verticalmente fino a raggiungere una terrazza detritica e superarla facilmente (II°). Quando la parete si fa nuovamente più verticale ci sono due chiodi per effettuare la sosta. Noi ci siamo ributtati sullo spigolo e abbiamo fatto sosta su un chiodo posto su un terrazzino che si incontra rimontando lo spigolo. 60 Mt., III°.
5° tiro:
rimontare lo spigolo sulla sinistra salendo verticalmente (passo di IV°). Proseguire poi in obliquo verso sinistra e appena possibile rimontare a destra in direzione della sosta. IV°-, 2 chiodi.
6° tiro:
da questo momento la via si distanzia circa 40 metri dallo spigolo. Traversare alcuni metri a sinistra e risalire verticalmente per poi tornare a destra e sostare quasi verticali alla sosta precedente. II°, III°.
7° tiro:
si risale la parete bianca raggiungendo una fessura che sale obliqua verso destra. Continuare lungo la fessura con difficoltà più contenute. III°, III°+.
Dall'8° al 10° tiro:
si sale seguendo la fessura ed al termine di questa se ne segue un'altra con caratteristiche simili. In totale sono circa 140 metri per arrivare nuovamente nelle vicinanze dello spigolo.
Le soste sono comode su cenge o terrazzini ma da attrezzare. (III°, passaggi di IV°, alcuni chiodi)
11° tiro:
salire senza via obbligata con facile arrampicata fino a raggiungere la grossa cengia anulare.
Seguendola verso sinistra si incontrano 2 chiodi (non vicini per sosta).
Cima Grande di Lavaredo - Spigolo Dibona (Spigolo Nord/Est)
Attacco, descrizione della via
Da Misurina imboccare la strada che conduce alle Tre Cime di Lavaredo. Dopo qualche chilometro sulla strada vi è una barriera con casellante. Qui si può optare se proseguire in macchina e pagare il pedaggio (20 €) oppure parcheggiare e continuare a piedi (6,5 Km.).
La strada conduce al rifugio Auronzo (2320 Mt.) dove si parcheggia. Incamminarsi sulla strada carrozzabile che, in piano, passa prima prima da una chiesetta e poi conduce al rifugio Lavaredo (2344 Mt.). Oltrepassare il rifugio seguendo il sentiero che conduce alla bocchetta di Lavaredo. Una volta raggiunta la bocchetta tenere la sinistra e costeggiare (seguendo la traccia) la Cima Piccola con ottima visuale sullo spigolo nord/est della Cima Grande. Lungo questo spigolo corre la via Dibona.
Puntare all'inizio dello spigolo salendo per tracce. Circa 5 metri a sinistra dello stesso c'è una fessura, qui attacca la via.
1° tiro:
salire la fessura a circa 6 metri dallo spigolo. Al termine della fessura piegare a destra su un piccolo terrazzino e proseguire in verticale fino a giungere ad un altro terrazzino. Qui troverete un chiodo con anello. 20 Mt., III°.
2° tiro:
spostarsi leggermente a sinistra del chiodo con anello e salire obliquamente verso sinistra fino a giungere su un piccolo pianerottolo dove c'è uno spuntone. A questo punto proseguire salendo qualche metro in verticale (passaggio di V-) e poi spostarsi nuovamente a sinistra (passando sotto dei leggeri strapiombi) fino a giungere a una grossa spaccatura della roccia. Salirla in verticale e al termine traversare sulla destra (terrazzino) in direzione della sosta. 50 Mt., V°-, 2 chiodi.
3° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra lasciandosi lo spigolo a circa 15 Mt. puntando ad una fessura/camino. Risalire verticalmente fino alla sosta su una cengia. Cercare i 2 chiodi della sosta spostandosi sulla cengia verso destra. 40 Mt., IV°+, 2 chiodi più 2 della sosta.
4° tiro:
salire verticalmente fino a raggiungere una terrazza detritica e superarla facilmente (II°). Quando la parete si fa nuovamente più verticale ci sono due chiodi per effettuare la sosta. Noi ci siamo ributtati sullo spigolo e abbiamo fatto sosta su un chiodo posto su un terrazzino che si incontra rimontando lo spigolo. 60 Mt., III°.
5° tiro:
rimontare lo spigolo sulla sinistra salendo verticalmente (passo di IV°). Proseguire poi in obliquo verso sinistra e appena possibile rimontare a destra in direzione della sosta. IV°-, 2 chiodi.
6° tiro:
da questo momento la via si distanzia circa 40 metri dallo spigolo. Traversare alcuni metri a sinistra e risalire verticalmente per poi tornare a destra e sostare quasi verticali alla sosta precedente. II°, III°.
7° tiro:
si risale la parete bianca raggiungendo una fessura che sale obliqua verso destra. Continuare lungo la fessura con difficoltà più contenute. III°, III°+.
Dall'8° al 10° tiro:
si sale seguendo la fessura ed al termine di questa se ne segue un'altra con caratteristiche simili. In totale sono circa 140 metri per arrivare nuovamente nelle vicinanze dello spigolo.
Le soste sono comode su cenge o terrazzini ma da attrezzare. (III°, passaggi di IV°, alcuni chiodi)
11° tiro:
salire senza via obbligata con facile arrampicata fino a raggiungere la grossa cengia anulare.
Seguendola verso sinistra si incontrano 2 chiodi (non vicini per sosta).
Tourengänger:
accoilli

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