Groppo Rosso, Roncalla, Rocca del Prete e Croce Martincano - anello da Rocca d'Aveto
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo quattro giorni di mare, per sfuggire dall'afa terrificante che regna sulla costa decido di fare una puntata in Aveto, per un bel giro sulle cime intorno a Santo Stefano.
Sara preferisce rimanere a Moneglia con Mattia, così siamo solo io e mia madre
laura1961, che in queste zone gioca in casa essendo guida GAE che collabora con lo IAT di Santo Stefano d'Aveto (per info https://www.facebook.com/groups/511271635688533/ ).
Lasciata la macchina al parcheggio della seggiovia di Rocca d'Aveto, torniamo indietro di qualche metro lungo la strada asfaltata, fino ad incontrare sulla destra, nei pressi di un grosso masso, una stradina che conduce ad alcune villette.
Ignoriamo la traccia col rombo giallo, che sale diretta al Prato della Cipolla, e proseguiamo sulla stradina, che più avanti si trasforma in sentiero, fino ad immetterci sul sentiero ufficiale che sale da Santo Stefano (palina segnavia al bivio).
La salita si sviluppa dapprima tra bei boschi di abeti, quindi in ambiente più aperto con stupendi scorci panoramici, infine nella faggeta.
Con un brevissimo tratto di prato raggiungiamo infine la prima, e più alta, delle tre cimette che compongono il Monte Groppo Rosso (1 h 05).
Monte molto conosciuto da chi frequenta la zona, per le sue verticali pareti rocciose che sovrastano l'abitato di Santo Stefano d'Aveto, si tratta in realtà di una semplice antecima del Monte Roncalla, che merita però una visita per il panorama straordinario che offre.
Breve sosta focaccia in vetta, quindi proseguiamo in salita verso il Monte Roncalla, che raggiungiamo in una decina di minuti (1 h 15).
Splendido il panorama anche da questo panettone erboso, esteso ora anche alla sottostante Conca Tribolata e sulla suggestiva Ciapa Liscia, con i suoi "scivoli" di roccia.
Tornati indietro di qualche metro rientriamo nel bosco e svoltiamo a sinistra al primo bivio, su sentiero non indicato da paline ma ben evidente e marcato da segnavia bianco-rosso.
Si tratta di una bretella che in breve ci porta sul sentiero n°101, con percorso leggermente più alto rispetto al classico sentiero che passa dal Rifugio Astass.
Superati diversi bivi camminiamo pressochè in piano fino al Prato della Cipolla (1 h 55), dove ci dissetiamo alla freschissima fonte che sgorga di fianco al Rifugio.
Quindi ripartiamo, seguendo ora il sentiero n°194 verso il Passo della Lepre. Superiamo la stazione intermedia della seggiovia e proseguiamo a destra di essa, su largo sentiero in leggera discesa.
Raggiunta quindi una radura dove sono presenti tre piccoli "salti" di legno per la pista di downhill ed una palina segnavia, svoltiamo a sinistra, su sentiero inizialmente poco evidente a causa dell'erba alta, ma ben presto più ampio e ben marcato dai segnavia bianco-rossi non appena entra nella faggeta (prestando attenzione si scorge un segnavia su un albero anche da lontano).
Saliamo ora per qualche minuto nella faggeta, quindi prendiamo a destra la breve deviazione che in pochi attimi ci porta sulla panoramica terrazza della Rocca del Prete (2 h 25).
Anche questa è una semplice antecima, in questo caso del Monte Maggiorasca, caratterizzata da una spianata erbosa posta proprio in cima ad una parete rocciosa pressochè verticale, da cui si gode di un panorama fantastico.
Tornati sul sentiero n°194 proseguiamo nel bosco fino a trovare sulla sinistra il sentiero n°194a, che seguiamo. Scendendo lungo il 194 si scenderebbe direttamente al Passo della Lepre, ma noi vogliamo ancora salire un'ultima cimetta.
Poco più avanti, dopo aver attraversato un pratone ed essere rientrati nel bosco, si stacca a destra infatti la veloce deviazione per il Monte Croce Martincano (2 h 50).
Anche qui breve sosta per ammirare il panorama super, quindi torniamo in pochi minuti al sentiero sottostante.
Proseguiamo ora seguendo il sentiero con la X gialla, in direzione Passo della Lepre. In un paio di tratti, a causa della vegetazione alta il sentiero non è molto visibile, ma ravanando un pò e prestando attenzione ai segnavia leggermente scoloriti si trova la giusta via senza troppe difficoltà.
A fine discesa sbuchiamo quindi sull'ampia sterrata che da Pian Pendin porta a Rocca d'Aveto (3 h 40). Non abbiamo ben capito quale sia esattamente il punto denominato Passo della Lepre, forse il punto in cui si stacca a sinistra il sentiero con la X gialla che prosegue verso Allegrezze (che noi ignoriamo, continuando invece sull'ampia sterrata).
Ci fermiamo per un veloce picnic con stupenda vista sulle bastionate rocciose della Rocca del Prete e delle altre antecime del Maggiorasca, quindi in una mezzoretta di comodo percorso in leggera discesa, transitando per la fresca fonte di Riofreddo, torniamo al piazzale di Rocca d'Aveto (4 h 05).
Obiettivo raggiunto: abbiamo trascorso 6 ore in un clima decisamente migliore di quello lasciato al mare, godendoci a pieno la bella escursione!
Giro facile e dal dislivello contenuto, come spesso capita in questa zona si cammina per lunghi tratti in piano, affrontando solo brevi rampe per raggiungere le cime.
Grazie alla fittissima rete di sentieri il giro può essere esteso o variato in diversi modi: si possono salire anche Bue e Maggiorasca, cime sicuramente più presitigiose, ma che con le loro vette antropizzate, sono forse meno suggestive delle più appartate antecime salite oggi.
Sara preferisce rimanere a Moneglia con Mattia, così siamo solo io e mia madre

Lasciata la macchina al parcheggio della seggiovia di Rocca d'Aveto, torniamo indietro di qualche metro lungo la strada asfaltata, fino ad incontrare sulla destra, nei pressi di un grosso masso, una stradina che conduce ad alcune villette.
Ignoriamo la traccia col rombo giallo, che sale diretta al Prato della Cipolla, e proseguiamo sulla stradina, che più avanti si trasforma in sentiero, fino ad immetterci sul sentiero ufficiale che sale da Santo Stefano (palina segnavia al bivio).
La salita si sviluppa dapprima tra bei boschi di abeti, quindi in ambiente più aperto con stupendi scorci panoramici, infine nella faggeta.
Con un brevissimo tratto di prato raggiungiamo infine la prima, e più alta, delle tre cimette che compongono il Monte Groppo Rosso (1 h 05).
Monte molto conosciuto da chi frequenta la zona, per le sue verticali pareti rocciose che sovrastano l'abitato di Santo Stefano d'Aveto, si tratta in realtà di una semplice antecima del Monte Roncalla, che merita però una visita per il panorama straordinario che offre.
Breve sosta focaccia in vetta, quindi proseguiamo in salita verso il Monte Roncalla, che raggiungiamo in una decina di minuti (1 h 15).
Splendido il panorama anche da questo panettone erboso, esteso ora anche alla sottostante Conca Tribolata e sulla suggestiva Ciapa Liscia, con i suoi "scivoli" di roccia.
Tornati indietro di qualche metro rientriamo nel bosco e svoltiamo a sinistra al primo bivio, su sentiero non indicato da paline ma ben evidente e marcato da segnavia bianco-rosso.
Si tratta di una bretella che in breve ci porta sul sentiero n°101, con percorso leggermente più alto rispetto al classico sentiero che passa dal Rifugio Astass.
Superati diversi bivi camminiamo pressochè in piano fino al Prato della Cipolla (1 h 55), dove ci dissetiamo alla freschissima fonte che sgorga di fianco al Rifugio.
Quindi ripartiamo, seguendo ora il sentiero n°194 verso il Passo della Lepre. Superiamo la stazione intermedia della seggiovia e proseguiamo a destra di essa, su largo sentiero in leggera discesa.
Raggiunta quindi una radura dove sono presenti tre piccoli "salti" di legno per la pista di downhill ed una palina segnavia, svoltiamo a sinistra, su sentiero inizialmente poco evidente a causa dell'erba alta, ma ben presto più ampio e ben marcato dai segnavia bianco-rossi non appena entra nella faggeta (prestando attenzione si scorge un segnavia su un albero anche da lontano).
Saliamo ora per qualche minuto nella faggeta, quindi prendiamo a destra la breve deviazione che in pochi attimi ci porta sulla panoramica terrazza della Rocca del Prete (2 h 25).
Anche questa è una semplice antecima, in questo caso del Monte Maggiorasca, caratterizzata da una spianata erbosa posta proprio in cima ad una parete rocciosa pressochè verticale, da cui si gode di un panorama fantastico.
Tornati sul sentiero n°194 proseguiamo nel bosco fino a trovare sulla sinistra il sentiero n°194a, che seguiamo. Scendendo lungo il 194 si scenderebbe direttamente al Passo della Lepre, ma noi vogliamo ancora salire un'ultima cimetta.
Poco più avanti, dopo aver attraversato un pratone ed essere rientrati nel bosco, si stacca a destra infatti la veloce deviazione per il Monte Croce Martincano (2 h 50).
Anche qui breve sosta per ammirare il panorama super, quindi torniamo in pochi minuti al sentiero sottostante.
Proseguiamo ora seguendo il sentiero con la X gialla, in direzione Passo della Lepre. In un paio di tratti, a causa della vegetazione alta il sentiero non è molto visibile, ma ravanando un pò e prestando attenzione ai segnavia leggermente scoloriti si trova la giusta via senza troppe difficoltà.
A fine discesa sbuchiamo quindi sull'ampia sterrata che da Pian Pendin porta a Rocca d'Aveto (3 h 40). Non abbiamo ben capito quale sia esattamente il punto denominato Passo della Lepre, forse il punto in cui si stacca a sinistra il sentiero con la X gialla che prosegue verso Allegrezze (che noi ignoriamo, continuando invece sull'ampia sterrata).
Ci fermiamo per un veloce picnic con stupenda vista sulle bastionate rocciose della Rocca del Prete e delle altre antecime del Maggiorasca, quindi in una mezzoretta di comodo percorso in leggera discesa, transitando per la fresca fonte di Riofreddo, torniamo al piazzale di Rocca d'Aveto (4 h 05).
Obiettivo raggiunto: abbiamo trascorso 6 ore in un clima decisamente migliore di quello lasciato al mare, godendoci a pieno la bella escursione!
Giro facile e dal dislivello contenuto, come spesso capita in questa zona si cammina per lunghi tratti in piano, affrontando solo brevi rampe per raggiungere le cime.
Grazie alla fittissima rete di sentieri il giro può essere esteso o variato in diversi modi: si possono salire anche Bue e Maggiorasca, cime sicuramente più presitigiose, ma che con le loro vette antropizzate, sono forse meno suggestive delle più appartate antecime salite oggi.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)