Rotlspitze, 2630 mt nel gruppo del Tessa
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Fuggire! Questo l'imperativo che ci ha accompagnato in questo fine settimana, i 40° circa della piana di Verona ci inducono a prendere le nostre cose da montagna e dirigerci il più possibile : a Nord ed in alto.
La scelta cade sul gruppo del Tessa o Texelgruppe, quel gruppo montuoso che si posiziona sopra Merano e và dalla Val Senales alla Val Passiria, qualcosa come 40 km circa di lunghezza.
Questo gruppo ha cime con altezze che mediamente vanno dai 2200 ai 3300, scegliamo di arrivare in macchna fino a Volloi(Vellau) e da lì prendere un'antica bidonvia che ci porterà fino alla Malga Leiter(Leiteralm) a 1525 mt circa.
Arriviamo alle 17.35 a Velloi, da lì parcheggiata l'auto(ampio parcheggio gratuito) ci cambiamo e pagato il biglietto A/R iniziamo questa avventura, già salendo l'aria si fà respirabile, in effetti anche nei fondovalle Altoatesini il caldo è feroce, e arrivati alla stazione scendiamo al volo ed iniziamo questo primo sentiero(n.24-25) che con un traverso fra boschi di circa 4 km ci porta al rifugio Hochganghaus, grazioso e familiare; veramente un rifugio che con il suo habitat e i simpaticissimi figli del rifugista ci ha offerto una piacevolissima microvacanza.
Da aggiungere che l'edificio è nuovissimo e strutturato con soluzioni veramente all'avanguardia, anche se ha mantenuto tutte le caratteristiche della cultura Altoatesina.
Ceniamo al fresco dei tavoli all'aperto, con un mini pile addosso e tanta voglia per l'indomani di effettuare questa salita che ci porterà prima alla forcella Hoschgangschartl e poi alla meta.
Al mattino, dopo ottima colazione, partiamo sul sentiero n.7, sono le 7.15 con noi altri avventurosi mattinieri, saliamo dopo la radura, nel bosco dove ritroviamo questi eterni scalini fatti di blocchi di granito posizionati effettivamente bene ma che tagliano le gambe(almeno le mie).
Dopo circa un'ora siamo all'attacco del saliente, una gola che il sentiero costeggia su percorso attrezzato in alcuni punti, ci godiamo sia il fresco che il panorama che ci permette di vedere i monti che dividono la Val Venosta con la Val d'Ultimo, il mio amato Monte Luco(Laughenspitze) e più a sx tutte le cime delle dolomiti, anzi non tutte perchè la caligine nell'aria non permette una visuale ottimale.
Alle 9 siamo alla sella, 2444 metri ci spetta Elizabet(la figlia del rifugista) col suo cane, lei ama al mattino(tutte le mattine) dopo aver provveduto agli animale della fattoria, fare letteralmente quattro salti alla Rotlspitze(circa 2,30 fra andare e tornare), che ci saluta e si ferma a fare due chiacchiere con Irene.
Davanti a noi si apre tutta la zona dei laghi Sopranes, una bellezza unica, questi 10 laghetti(più o meno grandi) alimentano anche le cascate di Parcines, le più belle dell'Aadige.
Giriamo sulla nostra destra e seguiamo la scarna bollatura(in alcuni tratti) salendo su una serie di sfasciumi di granito, dopo una altura che superiamo seguitiamo a salire avendo davanti a noi ora la cima con la solita croce di vetta.
Alle 9.50 siamo in vetta, abbiamo percorso il tutto in 2h e 35 minuti, veramente veloci se poi pensiamo alle fermate.....comunque sulla vetta troviamo una coppia di simpatici ragazzi, Anne e Franz che hanno passato la notte in cima con i sacchi a pelo contando le stelle....ah, beata gioventù.
Riprendiamo la via del ritorno, ora sul sentiero che si addentra nella gola salgono in molti, ci chiediamo come faranno con il caldo che alle 10.50 si fà già sentire.....
Verso le 12, siamo al rifugio, oggi c'è aria di festa con musica e piatti caratteristici.
Alla prossima.
La scelta cade sul gruppo del Tessa o Texelgruppe, quel gruppo montuoso che si posiziona sopra Merano e và dalla Val Senales alla Val Passiria, qualcosa come 40 km circa di lunghezza.
Questo gruppo ha cime con altezze che mediamente vanno dai 2200 ai 3300, scegliamo di arrivare in macchna fino a Volloi(Vellau) e da lì prendere un'antica bidonvia che ci porterà fino alla Malga Leiter(Leiteralm) a 1525 mt circa.
Arriviamo alle 17.35 a Velloi, da lì parcheggiata l'auto(ampio parcheggio gratuito) ci cambiamo e pagato il biglietto A/R iniziamo questa avventura, già salendo l'aria si fà respirabile, in effetti anche nei fondovalle Altoatesini il caldo è feroce, e arrivati alla stazione scendiamo al volo ed iniziamo questo primo sentiero(n.24-25) che con un traverso fra boschi di circa 4 km ci porta al rifugio Hochganghaus, grazioso e familiare; veramente un rifugio che con il suo habitat e i simpaticissimi figli del rifugista ci ha offerto una piacevolissima microvacanza.
Da aggiungere che l'edificio è nuovissimo e strutturato con soluzioni veramente all'avanguardia, anche se ha mantenuto tutte le caratteristiche della cultura Altoatesina.
Ceniamo al fresco dei tavoli all'aperto, con un mini pile addosso e tanta voglia per l'indomani di effettuare questa salita che ci porterà prima alla forcella Hoschgangschartl e poi alla meta.
Al mattino, dopo ottima colazione, partiamo sul sentiero n.7, sono le 7.15 con noi altri avventurosi mattinieri, saliamo dopo la radura, nel bosco dove ritroviamo questi eterni scalini fatti di blocchi di granito posizionati effettivamente bene ma che tagliano le gambe(almeno le mie).
Dopo circa un'ora siamo all'attacco del saliente, una gola che il sentiero costeggia su percorso attrezzato in alcuni punti, ci godiamo sia il fresco che il panorama che ci permette di vedere i monti che dividono la Val Venosta con la Val d'Ultimo, il mio amato Monte Luco(Laughenspitze) e più a sx tutte le cime delle dolomiti, anzi non tutte perchè la caligine nell'aria non permette una visuale ottimale.
Alle 9 siamo alla sella, 2444 metri ci spetta Elizabet(la figlia del rifugista) col suo cane, lei ama al mattino(tutte le mattine) dopo aver provveduto agli animale della fattoria, fare letteralmente quattro salti alla Rotlspitze(circa 2,30 fra andare e tornare), che ci saluta e si ferma a fare due chiacchiere con Irene.
Davanti a noi si apre tutta la zona dei laghi Sopranes, una bellezza unica, questi 10 laghetti(più o meno grandi) alimentano anche le cascate di Parcines, le più belle dell'Aadige.
Giriamo sulla nostra destra e seguiamo la scarna bollatura(in alcuni tratti) salendo su una serie di sfasciumi di granito, dopo una altura che superiamo seguitiamo a salire avendo davanti a noi ora la cima con la solita croce di vetta.
Alle 9.50 siamo in vetta, abbiamo percorso il tutto in 2h e 35 minuti, veramente veloci se poi pensiamo alle fermate.....comunque sulla vetta troviamo una coppia di simpatici ragazzi, Anne e Franz che hanno passato la notte in cima con i sacchi a pelo contando le stelle....ah, beata gioventù.
Riprendiamo la via del ritorno, ora sul sentiero che si addentra nella gola salgono in molti, ci chiediamo come faranno con il caldo che alle 10.50 si fà già sentire.....
Verso le 12, siamo al rifugio, oggi c'è aria di festa con musica e piatti caratteristici.
Alla prossima.
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