Monte Adamello (3539 m) dalla via Terzulli
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Elena, Linda, Valeria, Arianna, Marina, Nadia ed Enrico, dormono fino a tardi godendo la bellezza della valle.
Noi, il sottoscritto, Chiara, Ezio, Luca, Biagio, Claudio, Marco, Mattia, Ricki, Lorenzo, Fausto, Pinuccio, tentiamo l'ascesa.
Già da qualche anno volevo salire il monte Adamello da qs versante, è arrivato il momento.
Voglio ringraziare tutti per la preziosa presenza, un grazie particolare a Biagio per avermi aiutato a gestire il gruppo in un percorso per niente banale,grazie anche a

Descrizione salita: Partiamo dal Rif. Gnutti alle h.5:00, seguendo il segnavia n°23 che costeggia le chiuse del laghetto Miller, dopo 15 minuti abbandoniamo la comoda traccia in prossimità di un grosso gendarme in pietra, comunque il sentiero è sempre ben segnalato.
Risaliamo tutta la conca fino a giungere alla morena rocciosa. Da qui per sentiero ciotoloso e franoso continuiamo a salire fino all´attacco del sentiero attrezzato Terzulli (2 ore dal rif Gnutti) che con passaggi di II grado conducono fino al passo Adamello.
Il sentiero è stato sistemato e collaudato ca 10 anni fa con corde fisse nei punti più esposti, si consiglia comunque la massima attenzione.
In circa tre/quattro ore dal rifugio si giunge al passo Adamello.
Davanti si apre uno di quegli spettacoli unici che solo la montagna sa regalare, il Pian di Neve ed intanto dietro di noi la Val Miller con, a destra, il maestoso ed elegante corno Miller.
Indossati i ramponi e picca, le corde rimangono appese allo zaino, con attenzione seguiamo il ghiacciaio costeggiando la cima Ugolini dove è posto uno spartano bivacco, di seguito la cima Laghetto.
E´ possibile anche evitare il ghiaccio, percorrendo per rocce le cime sopra citate, fino a ricongiungersi con la traccia che proviene dal Pian di Neve; da qui risaliamo gli ultimi trecento metri di dislivello che separano dalla vetta.

prestigiosa, storica e gloriosa cima quella messa nel mirino dal vulcanico capogita Francesco.
Il CAI Bizzarone, col favore di due giornate calde ed assolate, “porta a casa” un risultato di tutto rispetto.
Gruppo giovane e divertentissimo con tanta passione, entusiasmo ed abilità…questi giovanotti cominciano a mettere in difficoltà anche noi “vecchietti” allenati…
Della nutrita schiera in trasferta respirano aria sottile a 3539 m: Francesco, Chiara, Fausto, Pinuccio, Biagio, Ezio, Claudio, Marco, Mattia, Riccardo, “Poti” ed il sottoscritto.
La vigilia, canonica giornata di avvicinamento, ci porta al ns. “campo base” Rif.Gnutti (2175 m), buona ed ospitale struttura di accoglienza.
Non ci facciamo mancare i ns. circa 950m di dislivello impreziositi dalla stramaledetta “scala Miller” e da un bellissimo anello in quota, post pastasciutta, a toccare il Rif. Baitone (2281 m), il Rif. Tonolini (2450 m) con i relativi laghetti (artificiali e non).
I pensieri sono già sul “piatto forte” e le allegre cantate serali, cadenzate dall’abile armonica di Francesco, attenuano la normali e vitali tensioni e preoccupazioni.
Vola il tempo e, senza rendercene conto, siamo allineati con le frontali accese.
Dopo un primo tratto di valle piuttosto monotono, si comincia a far sul serio e con ripide e scoscese impennate su sfasciume granitico arriviamo alla Via Terzulli.
Pur non essendo una ferrata tradizionale ma, più precisamente, una via attrezzata, nasconde tratti insidiosi e passaggi adrenalinici…noi siamo sempre in sicurezza ed agganciati e con divertenti balzi giungiamo in “paradiso”.
L’arrivo al P.sso Adamello (3249 m) apre lo sguardo sul Pian di Neve…uno spettacolo naturale di notevole impatto scenico ed emotivo!!!
Si continua su ghiacciaio fino al tratto roccioso della Cima Laghetto (3365 m).
L’Adamello è nel mirino e con le energie residue, superato un ultimo tratto di ghiaccio, “suoniamo la campana” di vetta…
Le condizioni climatiche sono state OTTIME, la parte rocciosa pulita ed asciutta, il ghiacciaio perfetto e per nulla insidioso…con le imprescindibili cautele e l’immancabile attenzione, la salita ha regalato tanta soddisfazione e carica emozionale.
Cinque stelline (risultato pieno) per meta, compagnia, tecnica e sforzo fisico (da non sottovalutare).
Grazie CAI Bizzarone, grazie Francesco e grazie amici ed amiche tutte che avete condiviso un’indimenticabile esperienza.
Ciao ed alla prox….
Luca

Stimolante ed emozionante due giorni con il CAI Bizzarone e qualche amico brianzolo, "infiltrato" per l'occazione. Una bella occasione per conoscere gente nuova (ma che tosti sono sti ragazzi nuove leve del CAI?!?), per approfondire conoscenze iniziate (Ezio: dai che ci riprovo l'anno prossimo a venire a fare qualche uscita di sci di fondo!!!..... Biagio: ottimo co-capogita, sia praticamente che di spirito....Considerato anche che l'altro, di capogita, era spesso in coda con la sottoscritta!!!), per rivedere persone care (vero Luca?!? A parte sabato, domenica non ci siamo "filati" molto....Ma sei sempre uno spasso!!!), per consolidare amicizie rodatissime (Fausto e Pinuccio: quasi i miei angeli custodi), ma soprattutto per fare anche qualcosa di "montagnosamente" intrigante io e Fra.
Qualche "nota dolente" sul finale di questa due giorni ma......sto mica con l' "armonicista delle Alpi" a caso!!!
Bravo CAI Bizzarone! Un bel weekend

Cena, canti, chiacchiere e risate fino all'ora di andare a dormire. La sveglia suona alle 3 e mezza, si sistemano le ultime cose e dopo una bella colazione si parte. Il sentiero è ripido fino all'attacco del sentiero attrezzato, qui finalmente si inizia a toccare della roccia, e che roccia. La salita dalla via Terzulli è molto divertente e giunti al Passo dell'Adamello si inizia a scorgere il Pian di Neve che si farà sempre più imponente continuando la salita. Per un piccolo tratto mettiamo i piedi sul ghiacciaio e poi ancora roccette. Siamo in cima. Non abbiamo parole, non per la mancanza di fiato (forse) ma per lo stupore con cui osserviamo la natura che si mostra davanti ai nostri occhi.
Il clima è gradevole e ci tratteniamo a lungo in vetta, poi però inizia la discesa che sarà interminabile e sarà cadenzata per tutta la sua lunghezza da una parola, presa a motto da Claudio, "devastante".
Con il CAI di Bizzarone le mete si rivelano sempre fantastiche e la compagnia non è certo da meno
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