Piz Padella (2857 m) e Cho d'Valletta (2496 m) - anello da Celerina
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Una notte completamente insonne non basta a farmi desistere: Engadina doveva essere ed Engadina sia.
Alle 4.50 parto da casa, alle 6.30 mi sto gustando un'ottima colazione al solito bar di Chiavenna, alle 7.30 mi incammino dall'ampio parcheggio della stazione di partenza dell'ovovia di Marguns.
Subito sotto l'edificio, appena dopo il sottopasso sotto alla ferrovia, parte a sinistra una sterrata indicata semplicemente da una palina gialla. Pochi metri dopo si stacca a destra, ben indicata, la stradina che sale verso Marguns.
Seguo fedelmente la stradina, non trovando sentieri alternativi. Ad un bivio successivo Marguns è indicato sia a destra che a sinistra, io proseguo a destra raggiungendo così l'Alp Saluver.
Risalendo la bella vallata piena di mucche al pascolo, raggiungo quindi la stazione di arrivo di Marguns (1 h 05). Erano anni che non salivo qui, e francamente non ricordavo che la zona fosse così deturpata da un'infinità di impianti di risalita.
Poco male, visto che ora il mio sentiero per il Piz Padella si allontana rapidamente, iniziando un lungo diagonale in leggera salita in mezzo ad un tripudio di simpatiche marmotte.
Seguendo le sempre ottime indicazioni si abbandona quindi il sentiero a mezzacosta, che prosegue verso Margunin, e si svolta a sinistra, per girare poi a destra ad un successivo bivio dopo poche decine di metri.
Le pendenze, finora morbide, si fanno ben più impegnative ed anche l'ambiente cambia, con i prati che lasciano spazio a sfasciumi e roccette.
Il sentiero rimane facile ed evidente, a parte un brevissimo tratto all'imbocco di una pietraia, in cui bisogna prestare attenzione ai segnavia. Usciti dalla pietraia il sentiero torna subito evidentissimo, compie un secco tornante verso destra e traversa su terreno ghiaioso fino a raggiungere un grosso masso, dove è posta anche una catena per aiutare la risalita del brevissimo canalino alla sua sinistra.
Ancora qualche metro di fatica e raggiungo quindi il bivio appena sotto la vetta, dove ci si congiunge col sentiero che sale da Margunin. Da qui in un attimo sono in cima al Piz Padella (2 h 35).
Mi godo lo spettacolo che mi circonda per una ventina di minuti. La giornata è davvero fantastica e anche la temperatura è perfetta.
Tornato quindi al bivio sottostante prendo il sentiero per Margunin. Il primo tratto è da affrontare con attenzione (unico tratto T3 dell'escursione), per via di alcuni brevi punti esposti (su sentiero comunque largo) e di una ripida discesa su sentiero sfasciumato, dove peraltro incontro 4 signori che stanno sistemando il sentiero, liberandolo dal pietrame più instabile.
Dopo pochi minuti il sentiero torna tranquillo e in ambiente sempre bellissimo e super panoramico raggiungo la sella di Margunin (3 h 20) e la sua baita.
A sinistra della baita per tracce di sentiero risalgo il facile crinale e, superando un paio di dossi arrivo appena sotto al Cho d'Valletta, che raggiungo abbandonando il sentiero e risalendo liberamente gli ultimi metri (3 h 45).
Qualche foto in vetta quindi torno al sottostante sentiero che prosegue dapprima in piano quindi in morbida discesa. Attraversando fantastici prati dai mille colori raggiungo quindi la baita dell'Alp Muntatsch (4 h 20).
Qui mi fermo per una rigenerante sosta: succo di mela e strudel, conditi dall'eccezionale panorama che si gode da questo luogo.
Per un brevissimo trato seguo poi la sterrata che scende a Muntarutsch, per deviare quasi subito a destra prendendo il sentiero che scende per prati (indicazioni per San Peter).
Ad un successivo bivio trovo il sentiero più diretto per Peidra Grossa chiuso per taglio alberi, quindi continuo verso San Peter, fino a sbucare su una sterrata, a quota 1900 m circa, dove svolto a destra e con alcuni saliscendi transito da Preida Grossa (5 h 00).
Con percorso rilassante nel bosco arrivo al bivio appena sopra Cristolais, dove non bisogna seguire per Celerina (altrimenti si risale verso l'Alp Saluver), ma bisogna scendere a sinistra, e abbandonare quindi la stradina pochi metri più avanti (seguendo adesso sì per Celerina) per raggiungere i prati di Cristolais (5 h 30).
Infine seguendo il sentiero tra i pascoli confluisco su una sterrata ed in pochi minuti scendo a Celerina e attraversando le vie del paese torno al parcheggio (5 h 45).
Fantastica escursione, ancora una volta l'Engadina mi ha regalato una giornata indimenticabile, terminata con un rilassante pediluvio in riva al Lago di St Moritz.
Alle 4.50 parto da casa, alle 6.30 mi sto gustando un'ottima colazione al solito bar di Chiavenna, alle 7.30 mi incammino dall'ampio parcheggio della stazione di partenza dell'ovovia di Marguns.
Subito sotto l'edificio, appena dopo il sottopasso sotto alla ferrovia, parte a sinistra una sterrata indicata semplicemente da una palina gialla. Pochi metri dopo si stacca a destra, ben indicata, la stradina che sale verso Marguns.
Seguo fedelmente la stradina, non trovando sentieri alternativi. Ad un bivio successivo Marguns è indicato sia a destra che a sinistra, io proseguo a destra raggiungendo così l'Alp Saluver.
Risalendo la bella vallata piena di mucche al pascolo, raggiungo quindi la stazione di arrivo di Marguns (1 h 05). Erano anni che non salivo qui, e francamente non ricordavo che la zona fosse così deturpata da un'infinità di impianti di risalita.
Poco male, visto che ora il mio sentiero per il Piz Padella si allontana rapidamente, iniziando un lungo diagonale in leggera salita in mezzo ad un tripudio di simpatiche marmotte.
Seguendo le sempre ottime indicazioni si abbandona quindi il sentiero a mezzacosta, che prosegue verso Margunin, e si svolta a sinistra, per girare poi a destra ad un successivo bivio dopo poche decine di metri.
Le pendenze, finora morbide, si fanno ben più impegnative ed anche l'ambiente cambia, con i prati che lasciano spazio a sfasciumi e roccette.
Il sentiero rimane facile ed evidente, a parte un brevissimo tratto all'imbocco di una pietraia, in cui bisogna prestare attenzione ai segnavia. Usciti dalla pietraia il sentiero torna subito evidentissimo, compie un secco tornante verso destra e traversa su terreno ghiaioso fino a raggiungere un grosso masso, dove è posta anche una catena per aiutare la risalita del brevissimo canalino alla sua sinistra.
Ancora qualche metro di fatica e raggiungo quindi il bivio appena sotto la vetta, dove ci si congiunge col sentiero che sale da Margunin. Da qui in un attimo sono in cima al Piz Padella (2 h 35).
Mi godo lo spettacolo che mi circonda per una ventina di minuti. La giornata è davvero fantastica e anche la temperatura è perfetta.
Tornato quindi al bivio sottostante prendo il sentiero per Margunin. Il primo tratto è da affrontare con attenzione (unico tratto T3 dell'escursione), per via di alcuni brevi punti esposti (su sentiero comunque largo) e di una ripida discesa su sentiero sfasciumato, dove peraltro incontro 4 signori che stanno sistemando il sentiero, liberandolo dal pietrame più instabile.
Dopo pochi minuti il sentiero torna tranquillo e in ambiente sempre bellissimo e super panoramico raggiungo la sella di Margunin (3 h 20) e la sua baita.
A sinistra della baita per tracce di sentiero risalgo il facile crinale e, superando un paio di dossi arrivo appena sotto al Cho d'Valletta, che raggiungo abbandonando il sentiero e risalendo liberamente gli ultimi metri (3 h 45).
Qualche foto in vetta quindi torno al sottostante sentiero che prosegue dapprima in piano quindi in morbida discesa. Attraversando fantastici prati dai mille colori raggiungo quindi la baita dell'Alp Muntatsch (4 h 20).
Qui mi fermo per una rigenerante sosta: succo di mela e strudel, conditi dall'eccezionale panorama che si gode da questo luogo.
Per un brevissimo trato seguo poi la sterrata che scende a Muntarutsch, per deviare quasi subito a destra prendendo il sentiero che scende per prati (indicazioni per San Peter).
Ad un successivo bivio trovo il sentiero più diretto per Peidra Grossa chiuso per taglio alberi, quindi continuo verso San Peter, fino a sbucare su una sterrata, a quota 1900 m circa, dove svolto a destra e con alcuni saliscendi transito da Preida Grossa (5 h 00).
Con percorso rilassante nel bosco arrivo al bivio appena sopra Cristolais, dove non bisogna seguire per Celerina (altrimenti si risale verso l'Alp Saluver), ma bisogna scendere a sinistra, e abbandonare quindi la stradina pochi metri più avanti (seguendo adesso sì per Celerina) per raggiungere i prati di Cristolais (5 h 30).
Infine seguendo il sentiero tra i pascoli confluisco su una sterrata ed in pochi minuti scendo a Celerina e attraversando le vie del paese torno al parcheggio (5 h 45).
Fantastica escursione, ancora una volta l'Engadina mi ha regalato una giornata indimenticabile, terminata con un rilassante pediluvio in riva al Lago di St Moritz.
Tourengänger:
peter86
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