Pizzo del Becco
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Ci ritroviamo presto con i compagni di escursione e la pioggia di ieri in zona (notizia di RocRaf74), ci regala un cielo limpido e una temperatura molto gradevole ... almeno per la prima parte nel bosco sopra Carona.
Nell'aria c'è ancora l'entusiasmo per la stupenda giornata passata insieme settimana scorsa al Porola e quindi la salita passa via veloce.
Arriviamo al Lago Becco e per qualche strano motivo lo aggiriamo dal lato senza sentiero, per poi rincrociarlo poco dopo la fine (o l'inizio dipende dai punti di vista) del lago. Proseguiamo in un ambiente a tutti molto conosciuto fino al Lago Colombo da dove parte la salita al Pizzo del Becco (di cui RocRaf74 e Lella sono ormai amici affezionati mentre è la prima volta per me e Angy).
Il sentiero, sempre ben segnato, sale ora deciso fin sotto alla paretona dove inizia la parte più "alpinistica".
Oggi la zona è molto battuta, tra stambecchi e numerosi altri escursionisti, è un continuo via vai di gente ... a cui bisogna prestare e richiedere attenzione nei tratti più ripidi per la possibile caduti di sassi (consigliato il caschetto).
La salita con qualche tratto attrezzato e qualche tratto di arrampicata porta sulla panoramica. Uno sguardo alla valle del lago di Sardegnana e si incomincia ad accendere una lampadina nella mia testa. Breve pausa e all'arrivo di altra gente (chissà se tra questi c'era anche Gabri83?) decidiamo di scendere, dirigendoci però verso il Passo d'Aviasco, non prima di aver ammirato un paio di stambecchi nati da poche settimane.
C'è ancora qualche lingua di neve, superabile (o aggirabile) senza problemi e quando siamo nei pressi del Passo di Sardegnana la lampadina in testa si accende del tutto e propongo a Lella che è vicino, una variante diretta di discesa. Anche a lei molto probabilmente si era accesa la stessa lampadina, visto che alla proposta dice subito di sì come se ci avesse già pensato ... poi ci mettiamo 1,5 secondi a convincere Raffaele e Angela. Quindi abbandoniamo l'idea originale di scendere per la Valle dei Frati (dopotutto ci eravamo già stati tutti) e ci inoltriamo nella parallela valle di Sardegnana.
Non c'è un sentiero lungo questa valle e la discesa bisogna farla "a vista" su massi seguendo il percorso migliore. I salti più grossi sono facilmente individuabili dall'alto e tendenzialmente si rimane sulla destra orografica. La Kompass (a quota 2000 circa) indicava un vecchio sentiero che abbiamo provato a cercare nei pressi di una vecchia baita ormai distrutta ma nulla da fare, non abbiamo trovato niente.
Abbiamo quindi continuato lungo la valle, seguendo praticamente il corso del fiume fino all'ultimo salto, superabile questa volta sulla sinistra orografica senza troppe difficoltà (se non qualche arbusto fastidioso). Arrivati sul bordo del Lago di Sardegnana, delle vecchie scritte gialle indicano il Pizzo del Becco e il Lago Colombo, forse ultimi testimoni di un vecchio sentiero lungo questa valle secondaria.
Dopo la variante in "free style", ci godiamo la breve e pianeggiante passeggiata lungo lago. Arrivati alla diga vogliamo assolutamente trovare il sentiero che scende diretto a Carona (segnato sulla Kompass ... quindi DEVE esserci ;)))).
Qualche strana freccia in effetti c'è e proviamo a seguirle rimanendo, nella prima parte del percorso, sugli scalini di servizio a dei vecchi binari usati per la diga e a fianco della condotta forzata.
Per qualche metro di discesa siamo un pochino preoccupati perchè a parte alcuni cartelli che in teoria vietano l'accesso a queste zone, se il sentiero dovesse continuare lungo questo percorso, quando la condotta forzata diverrà più ripida come faremo a scendere?
In realtà prima di un evidente cambio di pendenza alcuni bolli ben visibili, una scaletta e un ponticello permettono di abbandonare i binari e infilarsi nel bosco alla loro destra.
Il sentiero sempre evidente e segnato scende ripido ripido fino a collegarsi ad un percorso naturalistico che riporta facilmente a Carona, dove ritroviamo Grandemago ad attenderci, che con la sua enorme saggezza ci avrebbe scommesso che saremo scesi da lì!!!!
Nell'aria c'è ancora l'entusiasmo per la stupenda giornata passata insieme settimana scorsa al Porola e quindi la salita passa via veloce.
Arriviamo al Lago Becco e per qualche strano motivo lo aggiriamo dal lato senza sentiero, per poi rincrociarlo poco dopo la fine (o l'inizio dipende dai punti di vista) del lago. Proseguiamo in un ambiente a tutti molto conosciuto fino al Lago Colombo da dove parte la salita al Pizzo del Becco (di cui RocRaf74 e Lella sono ormai amici affezionati mentre è la prima volta per me e Angy).
Il sentiero, sempre ben segnato, sale ora deciso fin sotto alla paretona dove inizia la parte più "alpinistica".
Oggi la zona è molto battuta, tra stambecchi e numerosi altri escursionisti, è un continuo via vai di gente ... a cui bisogna prestare e richiedere attenzione nei tratti più ripidi per la possibile caduti di sassi (consigliato il caschetto).
La salita con qualche tratto attrezzato e qualche tratto di arrampicata porta sulla panoramica. Uno sguardo alla valle del lago di Sardegnana e si incomincia ad accendere una lampadina nella mia testa. Breve pausa e all'arrivo di altra gente (chissà se tra questi c'era anche Gabri83?) decidiamo di scendere, dirigendoci però verso il Passo d'Aviasco, non prima di aver ammirato un paio di stambecchi nati da poche settimane.
C'è ancora qualche lingua di neve, superabile (o aggirabile) senza problemi e quando siamo nei pressi del Passo di Sardegnana la lampadina in testa si accende del tutto e propongo a Lella che è vicino, una variante diretta di discesa. Anche a lei molto probabilmente si era accesa la stessa lampadina, visto che alla proposta dice subito di sì come se ci avesse già pensato ... poi ci mettiamo 1,5 secondi a convincere Raffaele e Angela. Quindi abbandoniamo l'idea originale di scendere per la Valle dei Frati (dopotutto ci eravamo già stati tutti) e ci inoltriamo nella parallela valle di Sardegnana.
Non c'è un sentiero lungo questa valle e la discesa bisogna farla "a vista" su massi seguendo il percorso migliore. I salti più grossi sono facilmente individuabili dall'alto e tendenzialmente si rimane sulla destra orografica. La Kompass (a quota 2000 circa) indicava un vecchio sentiero che abbiamo provato a cercare nei pressi di una vecchia baita ormai distrutta ma nulla da fare, non abbiamo trovato niente.
Abbiamo quindi continuato lungo la valle, seguendo praticamente il corso del fiume fino all'ultimo salto, superabile questa volta sulla sinistra orografica senza troppe difficoltà (se non qualche arbusto fastidioso). Arrivati sul bordo del Lago di Sardegnana, delle vecchie scritte gialle indicano il Pizzo del Becco e il Lago Colombo, forse ultimi testimoni di un vecchio sentiero lungo questa valle secondaria.
Dopo la variante in "free style", ci godiamo la breve e pianeggiante passeggiata lungo lago. Arrivati alla diga vogliamo assolutamente trovare il sentiero che scende diretto a Carona (segnato sulla Kompass ... quindi DEVE esserci ;)))).
Qualche strana freccia in effetti c'è e proviamo a seguirle rimanendo, nella prima parte del percorso, sugli scalini di servizio a dei vecchi binari usati per la diga e a fianco della condotta forzata.
Per qualche metro di discesa siamo un pochino preoccupati perchè a parte alcuni cartelli che in teoria vietano l'accesso a queste zone, se il sentiero dovesse continuare lungo questo percorso, quando la condotta forzata diverrà più ripida come faremo a scendere?
In realtà prima di un evidente cambio di pendenza alcuni bolli ben visibili, una scaletta e un ponticello permettono di abbandonare i binari e infilarsi nel bosco alla loro destra.
Il sentiero sempre evidente e segnato scende ripido ripido fino a collegarsi ad un percorso naturalistico che riporta facilmente a Carona, dove ritroviamo Grandemago ad attenderci, che con la sua enorme saggezza ci avrebbe scommesso che saremo scesi da lì!!!!
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