Monte Sella di Sennes 2787 m
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Non sarà un gran fine settimana questo, ma poiché manchiamo da tanto dal Trentino e visto che non ci costa nulla a parte il viaggio, venerdì pomeriggio siamo sull’A4 direzione Val di Non!
Sabato mattina ci spostiamo in Val Pusteria, San Vigilio di Marebbe.
Posteggio poco prima dell’albergo Lago della Creda sulla strada per il rifugio Pederù.
Sull’escursione non abbiamo trovato nulla, tante relazioni scialpinistiche ma nient’altro, beh non che mi sia sforzata nella ricerca, più che altro speriamo esistano i sentieri riportati sulla Kompass. Il cartello c’è ed è già qualcosa!
Malfidenti, il sentiero c’è, è bello e ben tenuto. Risaliamo un po' ripidamente il primo tratto accanto a un ruscello ricco di cascatelle poi più comodamente raggiungiamo la Ucia de Sora della Krippestal, una bellissima costruzione in un vallone solitario.
Continuiamo la salita, in maniera molto tranquilla, il giro avrà uno sviluppo notevole dovuto anche al fatto che la navetta per Pederù entrerà in funzione solo la prossima settimana.
Dopo aver passato il bivio per il Lago di Braies raggiungiamo il Krippesjoch, davanti a noi la Sennescharte è ben visibile con i bei tornantini su ghiaione per raggiungerla. Perdiamo un po’ di metri e purtroppo andiamo a disturbare un bel branco di camosci, si allontanano ma rimangono a distanza a osservarci.
Raggiunta la Sennescharte troviamo le indicazioni sia per il rifugio Munt Sennes sia per la cima, un unico sentiero porta in fondo al vallone. Non avendo voglia di perdere tutti quei metri, appena vediamo il sentiero di risalita tagliamo in traverso e lo raggiungiamo. Un bel traversone e siamo sulla dorsale, purtroppo nelle nuvole, cosa che tra l’altro, visto i numerosi ometti non deve essere cosa insolita. Il sentiero risale la dorsale erbosa fino al cocuzzolo di sassi della cima. Bisogna però fare molta attenzione, in caso di nebbia, perché il sentiero, nel primo tratto corre molto vicino alla parete a strapiombo dove una caduta sarebbe fatale!
Giunti in cima abbiamo un momento di grazia in cui le nubi si dissolvono e riusciamo a vedere un po’ di panorama. Scattate un po’ di foto torniamo sui nostri passi fino al ghiaione dove invece di riprendere i traverso scendiamo diretti al nevaio sottostante, giusto il tempo di raggiungere il sentiero che si mette a piovere. Bene collaudo delle mantelle! La sciacquata è abbondante corredata di vento ma dura una decina di minuti. Facciamo in tempo anche ad asciugarci prima di arrivare al rifugio Sennes.
Doverosa sosta al rifugio, non farsi tentare dal Kaisersmarren è stata dura!
Scendiamo ora a Fodara Vedla, grazioso alpeggio con rifugio, da quando c’eravamo stati anni fa sono cambiato un po’ di cose, purtroppo non in meglio per noi escursionisti ma più utili a chi vive qui!
Tagliando tramite sentierini la ripidissima strada scendiamo a Pederù e quindi ci apprestiamo a percorrere i km che ci separano dalla macchina. Seguiamo dapprima il sentiero, ma ci accorgiamo che stiamo allungando, al momento la cosa importa poco, ma ai primi tuoni, ci portiamo sulla strada, allunghiamo il passo e arriviamo alla macchina prendendo sole poche gocce di acqua!
Kommentare (6)