Via ferrata Carlo Giorda "Sacra San Michele"
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.... Ma appunto Elisa è bravissima!......
Uniche preoccupazioni odierne: lo strascico temporalesco previsto (ma le previsioni dicono che dovrebbe smettere di piovere già subito dalla prima mattina..... Così dice il nostro "guru"!!!) e poi il successivo solleone (che sulla quella ferrata si sente! Cavoli se si sente!!!).....
Arriviamo a Sant.Ambrogio di Torino intorno alle 8.00/8.30 sotto un cielo nero nero e qualche goccia residua.... Bhè, ecco l'occasione giusta per fare un giretto nell'abitato, tra l'altro molto carino. Così diamo il tempo al meteo di riassettarsi..... E infatti nel giro di una mezz'oretta ecco arrivare il sole e l'azzurro....E la ferrata inizia ad asciugarsi.... Partiamo. Come da previsioni Elisa è bravissima. Giusto il tempo di darle qualche dritta e poi.....è come se sapesse già tutto!
La via Ferrata Carlo Giorda si svolge sul versante nord del Monte Pirchiriano (962 m.), sulla cui vetta sorge l’Abbazia della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte e uno tra i monumenti storici più importanti d’Italia.
Oltre chè essere un percorso panoramico, è anche carico di storia: a metà salita si incrocia un vecchio sentiero abbandonato, che porta ad un bellissimo ripiano, chiamato nell’antichità dagli abitanti di Sant’Ambrogio “Pian Cestlet" e dagli abitanti della Chiusa San Michele “Piasa Buè”. Su questo ripiano si trova l’antica chiave di confine tra i comuni scolpita nella roccia. Più in alto una spaccatura orizzontale forma una valletta ben nascosta, non visibile, a suo tempo usata come nascondiglio dai partigiani della zona. Ancora sopra esiste un altro sentiero che nell’antichità collegava la frazione di San Pietro con l’abitato della Chiusa passando su una cengia chiamata “U Saut du Cin”.
La via ferrata attacca direttamente dal piccolo posteggio poco fuori l'abitato di Sant'Ambrogio di Torino (che si raggiunge all’imbocco della Valle di Susa tramite l'A32 del Frejus - uscita Avigliana - e poi per la SS. 25), in località Croce della Bell’Ada, poco fuori il paesino e in direzione di Susa. Si segue per la prima parte lo sperone che costeggia l’enorme cava in disuso, per poi a metà percorso, traversare lungamente a dx., andando a prendere lo sperone più evidente che scende dalla cima. In generale non ci sono grosse difficoltà tecniche o lunghi tratti verticali, ma l’ampiezza dell’itinerario consiglia prudenza. Ci sono due vie di fuga, la prima dopo circa 300 m. a livello di “Pian Cestlet”, da dove un comodo sentiero riporta in paese, e una seconda dopo circa 500 m. di dislivello, all’altezza di “U Saut du Cin” da dove si può raggiungere la borgata San Pietro.
Noi procediamo tranquilli, superando anche alcuni "ferraristi" prima di noi.
Arrivati alla sommità della via ferrata, che termina contro il muro dell’ Abbazia, si prosegue a dx., per un sentiero poco comodo e un pò franato, che con alcuni saliscendi raggiunge la strada asfaltata a pochi metri dall'ingresso della Sacra.
Un pò di meritato riposo, poi visita veloce alla Sacra e infine discesa, lungo l'antica mulattiera (si prende direttamente dalla stradina asfaltata, dopo il bar e poco prima del parcheggio auto - cartello indicatore), che passando per la borgata San Pietro ritorna in paese a Sant’ Ambrogio in circa 1.30 h.
Brava Elisa! Alla prossima!!!!

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