Strada delle 52 gallerie- Pasubio
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Escursione sul massiccio del Pasubio, nei luoghi teatro di scontri cruenti tra l'esercito italiano e quello austriaco durante la Prima Guerra Mondiale. Il massiccio è caratterizzato da pendii scoscesi con guglie e gole tipiche dell'ambiente dolomitico. La parte alta è un ondeggiato altopiano tra crinali e conche prative.
Visto che la gita comporta un trasferimento in auto di 4 ore ci organizziamo per un'uscita di due giorni di cui il primo è turistico e il secondo di cammino.
Partiamo da casa al mattino ed arriviamo a Rovereto dove, sotto la pioggia, andiamo a visitare la Campana dei Caduti, l'Ossario di Castel Dante e il Mart (museo d'arte moderna). Saliamo in Vallarsa fino al Pian delle Fugazze dove deviamo brevemente per andare a visitare l'Ossario del Pasubio, sempre sotto la pioggia. Scendiamo in Val Leogra ed arriviamo al rifugio Balasso, dove avevamo prenotato.
Durante la cena ci organizziamo per l'indomani. Visto che abbiamo 2 auto abbiamo la possibilità di avere i luoghi di partenza e arrivo diversi.
Il mattino seguente lasciamo un'auto al rifugio e con l'altra ci spostiamo alla Bocchetta di Campiglia (1216) dove inizia il cammino. Le condizioni meteo sono migliorate: è sereno ma sono previsti peggioramenti nel pomeriggio. Iniziamo il cammino sulla strada delle 52 gallerie.
La Strada delle 52 gallerie è una mulattiera costruita durante la Prima Guerra Mondiale con lo scopo di rifornire la prima linea, che era sull'altopiano del Pasubio, dalle retrovie situate in valle. Non era percorribile dai mezzi motorizzati ma era al riparo dal fuoco nemico. La strada è un capolavoro di ingegneria militare, si snoda tra gole profonde, guglie calcaree e pareti rocciose. La lunghezza del percorso è 6,5km, dei quali 2,3km divisi nelle 52 gallerie per un dislivello di 750m. Le gallerie sono tutte numerate ed hanno un nome. Caratteristiche è la 19.ma, la più lunga, che si alza su quattro tornanti. Lungo il percorso vari pannelli didattici espongono le caratteristiche delle opere ed il contesto storico. Sono necessarie torce elettriche ed assenza di vertigini. La strada, a causa di vari incidenti, è stata vietata alle biciclette che, tuttavia, possono salire al rifugio Papa dalla Bacchetta di Campiglia sulla strada degli Scarubbi o dal Pian delle Fugazze sulla Strada degli Eroi.
Una interessante alternativa è il sentiero attrezzato Gaetano Falcipieri che percorre la via di cresta sovrastante la strada delle 52 gallerie, raggiungendo 5 cime. Questa via comporta un dislivello di 1200m e 5 ore di percorrenza. E' necessario il kit da ferrata e, dalla cresta, in vari punti, si può abbandonare la via e scendere sulla strada delle 52 gallerie. La prossima volta prenderemo in considerazione questa possibilità.
Man mano che saliamo sulla strada, salgono anche le nubi e ben presto siamo avvolti dalla nebbia. Mancano i panorami ma l'ambiente è comunque suggestivo. Più in alto si aprono le nebbie e, anche se le valli non si vedono almeno sono visibili le cime circostanti. All'uscita della galleria 47 raggiungiamo il punto alto della strada poi, in leggera discesa, attraversiamo le ultime gallerie arrivando alle Porte del Pasubio (1934) e il vicino rifugio Papa (1928). Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino seguendo il sentiero tricolore, segnato con bandiera verde-bianco-rosso. Percorriamo una strada militare che sale all'arco romano e alla Selletta di Comando (2075). Proseguiamo salendo alla sella tra i due denti. Saliamo prima sul Dente Austriaco (2203) e poi sul Dente Italiano (2220). Le due vicine cime sono traforate da trincee e gallerie occupate dai due eserciti che si sono fronteggiati durante la Prima Guerra Mondiale. Lungo il percorso ci sono pannelli didattici che illustrano gli aspetti storici delle fortificazioni. Dal Dente Italiano ci spostiamo alla vicina Cima Palon (2232), punto più elevato della giornata, dove ci concediamo la pausa pranzo. Scendiamo il pendio e, passando dal bivacco Marzotto- Sacchi (1940), ritorniamo al rifugio Papa (1928). Il tempo volge al brutto per cui non ci fermiamo e proseguiamo la discesa. Prendiamo la Strada degli Eroi e, dopo un paio di tornanti, la abbandoniamo deviando sul sentiero 300 della Val Canale. Il ripido sentiero scende nella valle e, arrivati nel bosco, siamo raggiunti da una fitta pioggia. Ignorata la direzione per il Pian delle Fugazze, pieghiamo a sinistra verso il rifugio Balasso (980) che raggiungiamo sotto la pioggia. I due autisti vanno a recuperare la seconda auto alla Bocchetta di Campiglia e, dopo una birra al rifugio, iniziamo il lungo rientro in auto.
Partecipanti: Andrea, Dario, Darico, Domenico, Luca, Andrea da Verona.
Tempi di percorrenza (soste escluse) : 2h30' al Papa, 2h00' sentiero tricolore, 1h30' al Balasso.
Lunghezza del percorso: 17,8km.
Meteo: prima bello, poi nebbie, nuvoloso poi pioggia.
Note: la traccia nelle gallerie, naturalmente, non è corretta, è quella registrata così com'è.
I nostri tempi di percorrenza sono stati condizionati dalla voglia di tornare presto a causa del peggioramento del tempo e in vista del lungo rientro in auto. I posti visitati meriterebbero tempi di visita più dilatati
Visto che la gita comporta un trasferimento in auto di 4 ore ci organizziamo per un'uscita di due giorni di cui il primo è turistico e il secondo di cammino.
Partiamo da casa al mattino ed arriviamo a Rovereto dove, sotto la pioggia, andiamo a visitare la Campana dei Caduti, l'Ossario di Castel Dante e il Mart (museo d'arte moderna). Saliamo in Vallarsa fino al Pian delle Fugazze dove deviamo brevemente per andare a visitare l'Ossario del Pasubio, sempre sotto la pioggia. Scendiamo in Val Leogra ed arriviamo al rifugio Balasso, dove avevamo prenotato.
Durante la cena ci organizziamo per l'indomani. Visto che abbiamo 2 auto abbiamo la possibilità di avere i luoghi di partenza e arrivo diversi.
Il mattino seguente lasciamo un'auto al rifugio e con l'altra ci spostiamo alla Bocchetta di Campiglia (1216) dove inizia il cammino. Le condizioni meteo sono migliorate: è sereno ma sono previsti peggioramenti nel pomeriggio. Iniziamo il cammino sulla strada delle 52 gallerie.
La Strada delle 52 gallerie è una mulattiera costruita durante la Prima Guerra Mondiale con lo scopo di rifornire la prima linea, che era sull'altopiano del Pasubio, dalle retrovie situate in valle. Non era percorribile dai mezzi motorizzati ma era al riparo dal fuoco nemico. La strada è un capolavoro di ingegneria militare, si snoda tra gole profonde, guglie calcaree e pareti rocciose. La lunghezza del percorso è 6,5km, dei quali 2,3km divisi nelle 52 gallerie per un dislivello di 750m. Le gallerie sono tutte numerate ed hanno un nome. Caratteristiche è la 19.ma, la più lunga, che si alza su quattro tornanti. Lungo il percorso vari pannelli didattici espongono le caratteristiche delle opere ed il contesto storico. Sono necessarie torce elettriche ed assenza di vertigini. La strada, a causa di vari incidenti, è stata vietata alle biciclette che, tuttavia, possono salire al rifugio Papa dalla Bacchetta di Campiglia sulla strada degli Scarubbi o dal Pian delle Fugazze sulla Strada degli Eroi.
Una interessante alternativa è il sentiero attrezzato Gaetano Falcipieri che percorre la via di cresta sovrastante la strada delle 52 gallerie, raggiungendo 5 cime. Questa via comporta un dislivello di 1200m e 5 ore di percorrenza. E' necessario il kit da ferrata e, dalla cresta, in vari punti, si può abbandonare la via e scendere sulla strada delle 52 gallerie. La prossima volta prenderemo in considerazione questa possibilità.
Man mano che saliamo sulla strada, salgono anche le nubi e ben presto siamo avvolti dalla nebbia. Mancano i panorami ma l'ambiente è comunque suggestivo. Più in alto si aprono le nebbie e, anche se le valli non si vedono almeno sono visibili le cime circostanti. All'uscita della galleria 47 raggiungiamo il punto alto della strada poi, in leggera discesa, attraversiamo le ultime gallerie arrivando alle Porte del Pasubio (1934) e il vicino rifugio Papa (1928). Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino seguendo il sentiero tricolore, segnato con bandiera verde-bianco-rosso. Percorriamo una strada militare che sale all'arco romano e alla Selletta di Comando (2075). Proseguiamo salendo alla sella tra i due denti. Saliamo prima sul Dente Austriaco (2203) e poi sul Dente Italiano (2220). Le due vicine cime sono traforate da trincee e gallerie occupate dai due eserciti che si sono fronteggiati durante la Prima Guerra Mondiale. Lungo il percorso ci sono pannelli didattici che illustrano gli aspetti storici delle fortificazioni. Dal Dente Italiano ci spostiamo alla vicina Cima Palon (2232), punto più elevato della giornata, dove ci concediamo la pausa pranzo. Scendiamo il pendio e, passando dal bivacco Marzotto- Sacchi (1940), ritorniamo al rifugio Papa (1928). Il tempo volge al brutto per cui non ci fermiamo e proseguiamo la discesa. Prendiamo la Strada degli Eroi e, dopo un paio di tornanti, la abbandoniamo deviando sul sentiero 300 della Val Canale. Il ripido sentiero scende nella valle e, arrivati nel bosco, siamo raggiunti da una fitta pioggia. Ignorata la direzione per il Pian delle Fugazze, pieghiamo a sinistra verso il rifugio Balasso (980) che raggiungiamo sotto la pioggia. I due autisti vanno a recuperare la seconda auto alla Bocchetta di Campiglia e, dopo una birra al rifugio, iniziamo il lungo rientro in auto.
Partecipanti: Andrea, Dario, Darico, Domenico, Luca, Andrea da Verona.
Tempi di percorrenza (soste escluse) : 2h30' al Papa, 2h00' sentiero tricolore, 1h30' al Balasso.
Lunghezza del percorso: 17,8km.
Meteo: prima bello, poi nebbie, nuvoloso poi pioggia.
Note: la traccia nelle gallerie, naturalmente, non è corretta, è quella registrata così com'è.
I nostri tempi di percorrenza sono stati condizionati dalla voglia di tornare presto a causa del peggioramento del tempo e in vista del lungo rientro in auto. I posti visitati meriterebbero tempi di visita più dilatati
Tourengänger:
morgan

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