Cima d'Aspra, Cimetta e Gaggio
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Sabato pesco questa escursione dalla lista infinita delle "cose da fare", poi altre proposte mi indirizzano su altre vette, la terrò buona per questo mercoledì.
E infatti eccomi a Gnosca pronto a partire in compagnia di un freddo venticello che non mi lascerà per tutta la giornata. Sbirciando su Hikr avevo letto della possibilità di allungare fino alla Cimetta poi guardando la cartina l'occhio cade sul Gaggio ... e il tarlo inizia il suo lavoro...
E infatti dopo la salita alla Cima d'Aspra su terreno che rende bene (poco sviluppo e tanto dislivello), inizio la traversata verso la Cimetta. Una traccia di sentierino non bollato ma ben visibile permette di evitare lotte con la vegetazione fino adi una breve cresta su cui bisogna usare le mani. Ancora sentierino e ... cimetta. Di fronte il Gaggio chiama, non ho idea di eventuali difficoltà sulla dorsale, ma non sembra troppo complicato inoltre anche li si intravede un sentierino almeno nella prima parte e poi non c'è neve .... si va!!!
E infatti fino ad una sorta di anticima si cammina senza difficoltà e nei brevi saltini rocciosi si trova sempre un passaggio senza dover appoggiare le mani. Le cose cambiano per gli ultimi 70 metri di dislivello, dove invece le mani si usano volentieri. Passaggi semplici, divertenti e l'impressione è che non ci sia un percorso obbligato.
Arrivato in cima al Gaggio saluto altri due escursionisti e scendo subito, il vento freddo non invoglia ad una pausa. Anche gli altri due scendono e ci ritroviamo più in basso alla Capanna Albagno, perfetto posto per la pausa. Ammiro i pregevoli interni del rifugio e dopo una "sana" coca cola inizio la discesa puntando prima all'Alpe Arami poi Bedretto poi ancora molto lungamente fino a Gorduno dove mi attendono 2/3 km di asfalto per tornare a Gnosca, la parte più noiosa di tutta la gita ... a parte gli insulti al proprietario di un Suv che ha parcheggiato a 5 cm dalla mia macchina (tanto vicino che non riesco ad aprire il baule) costringendomi alla ricerca del proprietario per farlo spostare e poter cosi uscire dal parcheggio.
E infatti eccomi a Gnosca pronto a partire in compagnia di un freddo venticello che non mi lascerà per tutta la giornata. Sbirciando su Hikr avevo letto della possibilità di allungare fino alla Cimetta poi guardando la cartina l'occhio cade sul Gaggio ... e il tarlo inizia il suo lavoro...
E infatti dopo la salita alla Cima d'Aspra su terreno che rende bene (poco sviluppo e tanto dislivello), inizio la traversata verso la Cimetta. Una traccia di sentierino non bollato ma ben visibile permette di evitare lotte con la vegetazione fino adi una breve cresta su cui bisogna usare le mani. Ancora sentierino e ... cimetta. Di fronte il Gaggio chiama, non ho idea di eventuali difficoltà sulla dorsale, ma non sembra troppo complicato inoltre anche li si intravede un sentierino almeno nella prima parte e poi non c'è neve .... si va!!!
E infatti fino ad una sorta di anticima si cammina senza difficoltà e nei brevi saltini rocciosi si trova sempre un passaggio senza dover appoggiare le mani. Le cose cambiano per gli ultimi 70 metri di dislivello, dove invece le mani si usano volentieri. Passaggi semplici, divertenti e l'impressione è che non ci sia un percorso obbligato.
Arrivato in cima al Gaggio saluto altri due escursionisti e scendo subito, il vento freddo non invoglia ad una pausa. Anche gli altri due scendono e ci ritroviamo più in basso alla Capanna Albagno, perfetto posto per la pausa. Ammiro i pregevoli interni del rifugio e dopo una "sana" coca cola inizio la discesa puntando prima all'Alpe Arami poi Bedretto poi ancora molto lungamente fino a Gorduno dove mi attendono 2/3 km di asfalto per tornare a Gnosca, la parte più noiosa di tutta la gita ... a parte gli insulti al proprietario di un Suv che ha parcheggiato a 5 cm dalla mia macchina (tanto vicino che non riesco ad aprire il baule) costringendomi alla ricerca del proprietario per farlo spostare e poter cosi uscire dal parcheggio.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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