Capanna d'Efra - valle Verzasca
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Uscita a ranghi ridotti per il nostro gruppo; siamo solo io e Danilo. Anche se le previsioni meteo non sono proprio rassicuranti, sono previsti annuvolamenti vicino ai rilievi ma non dovrebbe piovere, decidiamo di risalire dopo un paio di anni la strada della valle Verzasca con meta la laterale val d’Efra.
Arrivati al parcheggio della chiesa di Frasco scopriamo di dover pagare 10 franchi per il posteggio. Non contenti abbiamo addirittura effettuato un doppio esborso perché a fronte del pagamento con carta di credito l’apparecchiatura non ci ha rilasciato alcuna ricevuta (necessaria in quanto da esporre nel veicolo), cosa che invece è avvenuta al successivo pagamento con le monetine.
Beh, godiamoci la giornata che è ben soleggiata e, per il momento, senza alcuna nuvola in cielo.
Alle 8.50 ci incamminiamo. Attraversata la strada si trovano le indicazioni del percorso. Si parte subito con una bella scalinata e i gradini saranno un po’ il leitmotiv della giornata.
Il percorso iniziale, su strada asfaltata, passa vicino alle case nella parte alta del paese, per poi entrare nel bosco. Si sale con pendenze non eccessive lungo un sentiero che fiancheggia il riale d’Efra che scorre nella stretta valle con cascatelle e pozze d’acqua trasparente, luccicanti al sole.
In poco più di mezz’ora, dopo essere passati vicino ai resti di due fornaci per la produzione di calce, arriviamo ai rustici di Mont val d’Efra.
Quando camminiamo da circa un’ora, arrivati ad una altitudine di circa 1.150 metri e in prossimità dell’attraversamento di uno dei tanti corsi d’acqua che scendono dalla montagna generando belle cascate, termina il tratto di moderata pendenza. Abbiamo sin qui percorso oltre 3 chilometri superando un dislivello di poco più di 250 metri, la vera salita inizia adesso.
Si sale infatti nel bosco, con una lunga sequenza di tornanti, dove nella parte iniziale predominano le betulle; man mano che si procede il bosco diventa più tetro, per la presenza di frondosi faggi, per tornare più luminoso quando si passa tra i larici. In alcuni punti, le apertura tra le piante consentono di affacciarci su punti panoramici posti di fronte a cascate impetuose per la gran portata d’acqua.
Alle 10.50, usciti dal bosco, arriviamo all’Alpe d’Efra dove si trovano dei rustici e una particolare fonte d’acqua. La vista è ora aperta sulla vallata e, davanti a noi, sulle vicine cime che sono ben innevate; peccato che le nuvole, da nord e da est, stanno avanzando all’orizzonte. Sostiamo all’Alpe una decina di minuti prima di rimetterci in cammino.
Proseguiamo quindi in leggera salita, in direzione di una evidente conca da dove la fuoriuscita dell’acqua genera una cascata. Il percorso, da qui in avanti, procede su comodi gradini in pietra, in alcuni punti puntellati da legni e spesso fissati con tondini in ferro; veramente un bel sentiero con un’ottima tracciatura.
Superato qualche tratto ancora innevato, da percorrere con attenzione per evitare sprofondamenti, alle 11.35 arriviamo sulle rive del lago d’Efra che adesso appare un po’ tetro a causa della copertura nuvolosa che non permette al sole di far risaltare i riflessi delle sue acque limpidissime. Sui bordi del lago c’è ancora molta neve.
Dopo una sosta al lago di una decina di minuti decidiamo di provare a salire ancora un poco, in direzione della capanna d’Efra, anche se non siamo certi di riuscire a superare gli ultimi 200 metri di dislivello causa la probabile presenza di neve in aumento lungo il percorso.
Procediamo sempre su comodi gradoni in pietra, aggiriamo laddove possibile qualche tratto ben innevato, facilitati anche dall’ottima bollatura del percorso che ci consente di scorgere sempre i successivi punti di passaggio e finalmente alle 12.15 arriviamo alla capanna d’Efra dopo aver percorso 8,3 km in 2h15m di marcia, dopo aver effettuato soste per 1h10m.
La capanna, ancora incustodita ma comunque accessibile, è composta da più locali; noi abbiamo visitato quello con cucina e sala pranzo dove però si percepiva più freddo rispetto all’esterno.
Abbiamo quindi pranzato all'esterno, utilizzando l’ampio tavolone di pietra posto proprio in prossimità dell’ingresso; nel frattempo giungevano anche altri escursionisti.
Unica nota stonata l’ampia copertura nuvolosa e la scarsa luminosità che non ci ha consentito di apprezzare il panorama.
Alle 13.15 riprendiamo il cammino per ritornare lungo la stessa via percorsa all’andata. Arriviamo in meno di mezz’ora alle rive del lago d’Efra dove sostiamo una decina di minuti sperando invano che qualche raggio di sole ci possa regalare dei particolari riflessi.
Ripartiamo per scendere all’Alpe d’Efra, facendo attenzione agli ultimi passaggi sulla neve, dove arriviamo alle 14.20. Proprio nei pressi dell’Alpe facciamo un incontro con un camoscio che non si allontana molto dalla nostra vista e che riusciamo tranquillamente a fotografare.
Dopo esserci dissetati alla caratteristica fonte alle 14.45 affrontiamo il ripido pendio in discesa nel bosco per poi percorrere il più lungo tratto con moderata pendenza lungo la valle; dopo qualche piccola sosta sul percorso arriviamo all’auto che sono da poco passate le 16.30.
Peccato per le condizioni meteo che, nonostante l’ottimo inizio, hanno guastato un po’ la giornata, in particolare nel momento in cui sarebbe stato più interessante godere di un bel sole per ammirare il paesaggio; tutto sommato però abbiamo trascorso una bella giornata in questo posto ricco di corsi d’acqua che scendono dalla montagna, creando fragorose cascate, e che solcano il percorso, tra imponenti formazioni rocciose, lungo la valle.
Dati complessivi:
Km percorsi: 16,4;
Tempo marcia: 4h40m;
Tempo sosta: 3h5m;
Ascesa: mt. 1.200 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
Arrivati al parcheggio della chiesa di Frasco scopriamo di dover pagare 10 franchi per il posteggio. Non contenti abbiamo addirittura effettuato un doppio esborso perché a fronte del pagamento con carta di credito l’apparecchiatura non ci ha rilasciato alcuna ricevuta (necessaria in quanto da esporre nel veicolo), cosa che invece è avvenuta al successivo pagamento con le monetine.
Beh, godiamoci la giornata che è ben soleggiata e, per il momento, senza alcuna nuvola in cielo.
Alle 8.50 ci incamminiamo. Attraversata la strada si trovano le indicazioni del percorso. Si parte subito con una bella scalinata e i gradini saranno un po’ il leitmotiv della giornata.
Il percorso iniziale, su strada asfaltata, passa vicino alle case nella parte alta del paese, per poi entrare nel bosco. Si sale con pendenze non eccessive lungo un sentiero che fiancheggia il riale d’Efra che scorre nella stretta valle con cascatelle e pozze d’acqua trasparente, luccicanti al sole.
In poco più di mezz’ora, dopo essere passati vicino ai resti di due fornaci per la produzione di calce, arriviamo ai rustici di Mont val d’Efra.
Quando camminiamo da circa un’ora, arrivati ad una altitudine di circa 1.150 metri e in prossimità dell’attraversamento di uno dei tanti corsi d’acqua che scendono dalla montagna generando belle cascate, termina il tratto di moderata pendenza. Abbiamo sin qui percorso oltre 3 chilometri superando un dislivello di poco più di 250 metri, la vera salita inizia adesso.
Si sale infatti nel bosco, con una lunga sequenza di tornanti, dove nella parte iniziale predominano le betulle; man mano che si procede il bosco diventa più tetro, per la presenza di frondosi faggi, per tornare più luminoso quando si passa tra i larici. In alcuni punti, le apertura tra le piante consentono di affacciarci su punti panoramici posti di fronte a cascate impetuose per la gran portata d’acqua.
Alle 10.50, usciti dal bosco, arriviamo all’Alpe d’Efra dove si trovano dei rustici e una particolare fonte d’acqua. La vista è ora aperta sulla vallata e, davanti a noi, sulle vicine cime che sono ben innevate; peccato che le nuvole, da nord e da est, stanno avanzando all’orizzonte. Sostiamo all’Alpe una decina di minuti prima di rimetterci in cammino.
Proseguiamo quindi in leggera salita, in direzione di una evidente conca da dove la fuoriuscita dell’acqua genera una cascata. Il percorso, da qui in avanti, procede su comodi gradini in pietra, in alcuni punti puntellati da legni e spesso fissati con tondini in ferro; veramente un bel sentiero con un’ottima tracciatura.
Superato qualche tratto ancora innevato, da percorrere con attenzione per evitare sprofondamenti, alle 11.35 arriviamo sulle rive del lago d’Efra che adesso appare un po’ tetro a causa della copertura nuvolosa che non permette al sole di far risaltare i riflessi delle sue acque limpidissime. Sui bordi del lago c’è ancora molta neve.
Dopo una sosta al lago di una decina di minuti decidiamo di provare a salire ancora un poco, in direzione della capanna d’Efra, anche se non siamo certi di riuscire a superare gli ultimi 200 metri di dislivello causa la probabile presenza di neve in aumento lungo il percorso.
Procediamo sempre su comodi gradoni in pietra, aggiriamo laddove possibile qualche tratto ben innevato, facilitati anche dall’ottima bollatura del percorso che ci consente di scorgere sempre i successivi punti di passaggio e finalmente alle 12.15 arriviamo alla capanna d’Efra dopo aver percorso 8,3 km in 2h15m di marcia, dopo aver effettuato soste per 1h10m.
La capanna, ancora incustodita ma comunque accessibile, è composta da più locali; noi abbiamo visitato quello con cucina e sala pranzo dove però si percepiva più freddo rispetto all’esterno.
Abbiamo quindi pranzato all'esterno, utilizzando l’ampio tavolone di pietra posto proprio in prossimità dell’ingresso; nel frattempo giungevano anche altri escursionisti.
Unica nota stonata l’ampia copertura nuvolosa e la scarsa luminosità che non ci ha consentito di apprezzare il panorama.
Alle 13.15 riprendiamo il cammino per ritornare lungo la stessa via percorsa all’andata. Arriviamo in meno di mezz’ora alle rive del lago d’Efra dove sostiamo una decina di minuti sperando invano che qualche raggio di sole ci possa regalare dei particolari riflessi.
Ripartiamo per scendere all’Alpe d’Efra, facendo attenzione agli ultimi passaggi sulla neve, dove arriviamo alle 14.20. Proprio nei pressi dell’Alpe facciamo un incontro con un camoscio che non si allontana molto dalla nostra vista e che riusciamo tranquillamente a fotografare.
Dopo esserci dissetati alla caratteristica fonte alle 14.45 affrontiamo il ripido pendio in discesa nel bosco per poi percorrere il più lungo tratto con moderata pendenza lungo la valle; dopo qualche piccola sosta sul percorso arriviamo all’auto che sono da poco passate le 16.30.
Peccato per le condizioni meteo che, nonostante l’ottimo inizio, hanno guastato un po’ la giornata, in particolare nel momento in cui sarebbe stato più interessante godere di un bel sole per ammirare il paesaggio; tutto sommato però abbiamo trascorso una bella giornata in questo posto ricco di corsi d’acqua che scendono dalla montagna, creando fragorose cascate, e che solcano il percorso, tra imponenti formazioni rocciose, lungo la valle.
Dati complessivi:
Km percorsi: 16,4;
Tempo marcia: 4h40m;
Tempo sosta: 3h5m;
Ascesa: mt. 1.200 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
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