Ancora Golèm... direttissima 3V!
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Dopo la salita al Monte Comana passando per la “Scala Santa” effettuata il giorno prima, oggi mi prendo una giornata di relax e vado a farmi un giro defaticante in solitaria, e come ogni anno, a Maggio salgo sul Monte Guglielmo che è un luogo a me caro e assolutamente a portata di mano. Chiunque è salito al Golèm ha avuto giudizi contrapposti, o piace o non piace... così secco, senza mezze valutazioni, ma essendo un luogo a cui sono legato da sempre evito qualsiasi giudizio in merito e vado là dove mi porta il cuore.
La Direttissima 3V è l’unica via che non ho ancora affrontato (almeno in salita) per arrivare in Cima, e pensandoci bene quando si dice Direttissima tutto si immagina fuorché sia una salita defaticante… ed in effetti proprio piana non è, ma va così oggi mi sento in grinta e nonostante l’orario tardo affronto questo percorso con tutto l’entusiasmo possibile, in culo anche al Sole cocente che non mi può far desistere dal mettere in atto il mio piano.
Una volta giunto al Colle di S. Zeno lascio l’auto nel grande spiazzo adiacente il Rif. Piardi, rivolgo lo sguardo a sud e la sagoma inconfondibile del Golèm è illuminata dal bellissimo sole che a quest’ora (h 9,40), “martella” più del batterista dei Metallica.
Seguendo le indicazioni e il sentiero evidente, prendo subito un bel ritmo camminando tra un dosso e l’altro sino alla Malga Foppella, risalgo ancora un po’ il prato solcato dal sentiero multiforme ed eccomi in loc. Gale; a sinistra si va verso il Rif. Valtrompia, a destra si prosegue per il Medelet.
Come da indicazione e dal sentiero evidente bollato 3V, punto dritto verso il “muro” del Golèm costeggiando un tratto recintato, mi “aggrego”per qualche minuto a tre simpaticissime coppie che disquisiscono di sesso in maniera da far impallidire Lando Buzzanca, ed affronto un paio di brevi passaggi di II° ed un’altrettanto paio di brevi esposizioni, effettuato un’ultimo strappetto eccomi sulla bocchetta dove passa il sentiero di cresta che porta verso il Redentore. Qua non c’è bisogno che spieghi nulla, è tutto molto chiaro ed in 15 minuti sono in cima dove ad attendermi c’è un simpatico escursionista munito di Cornamusa(?) che rallegra i numerosi astanti.
Dopo essere riuscito a fare qualche foto, mi accomodo vicino al cippo di vetta e do fondo ai miei pochi viveri portati da casa. Siccome voglio tornare a casa presto, ingurgito il cibo come solo i socialisti nella “Milano da bere” erano in grado di fare, e una volta rimesso lo zaino sulle spalle mi sono incamminato per Pezzoro prendendo il sentiero 325 (paline a go go). Essendo alla ricerca di un fantomatico sentiero che dovrebbe tagliare il Golèm in mezzacosta, ad un certo punto abbandono il 325 per calpestare una traccia di sentiero che viaggia in cresta (foto 22), ed oltrepassato gli Stalletti Alti per 100 mt (forse meno), mi ritrovo davanti all’ennesima palina dove mi fermo per fare il punto della situazione; come da indicazioni in mio possesso, dalla palina continuo per una ventina di metri sul 325, ed invece di piegare secco verso sud/est ( destra) seguendo il sentiero del Ratù (Bollato Cai), prendo il chiarissimo sentiero bollato di bianco (foto 28) che verso sinistra prosegue verso la Loc. Gale. Cavolo, una vita a passare da queste parti e non mi ero mai accorto di questa bella mulattiera, mah!
Con piglio garibaldino (o veloce come uno che ha appena rubato da Tiffany) sono giunto sino al sottostante sentiero del Giro delle Malghe, poi con facile intuizione mi sono portato in Loc. Gale dove ero già passato all’andata. Da qua scegliete voi la via per il colle di S. Zeno; per comoda sterrata o per semplice crestina arrivate sino alla Malga Foppella e da qua, potete fare ancora un paio di dossetti sino a giungere al parcheggio evitando così la breve ma monotona sterrata.
Quando arrivo nei pressi della mia auto, un minaccioso nuvolone copre in parte il percorso che ho appena effettuato, e come nella migliore tradizione del posto, ecco le fatidiche due gocce d’acqua che innocue scendono dal cielo. Fanculo amato Golèm, anche stavolta non hai tradito…
Nota 1): Come dicevo prima il Golèm impone giudizi contrastanti, ma personalmente consiglio un giretto sulla "Montagna dei bresciani”; i sentieri sono molteplici per salirci e se beccate la classica bella giornata, il panorama che si gode dalla sua dorsale è di tutto rispetto. In questo ultimo percorso, pur essendo abbastanza breve e di modesto dislivello io mi sono divertito. Gli unici brevi passaggi da T3 li trovate sul ripido 3V.
Nota 2): Cose a caso & dilemmi della vita:
Politica interna: Ennesima “sbroccata” dell’immarcescibile Sen. Roberto Formigoni, con la sua performance all’aeroporto di Fiumicino il “nostro” eroe verrà ammesso a pieno titolo nel movimento Comunione e Insultazione.
Alitalia & Co. : Dopo il costante calo di passeggeri a Malpensa, d’ora in avanti lo sfortunato aeroscalo varesino si chiamerà Patrick De Gayardon.
Giro D’Italia: La Maglia Rosa è sulle spalle di Fabio Aru. Proteste da parte di Lele Mora…
Nota 3): Poesia al Senatore… By Eric.
CELESTE.
Guardandomi le spalle controllo la mia veste,
ma sento in lontananza la voce d’un agreste,
che insacca di parole l’omino con le ceste.
Celeste,
l’aereo che tu perdi scatena le proteste,
l’aiuto che vorresti lo porterebbe un teste,
ma invece il bastardone s’imbarca per Trieste.
Celeste,
le “lodi” che tu canti son proprio manifeste,
e insulti i tuoi colleghi con frasi assai moleste,
ma penso che sei solo ‘no stronzo con la peste.
Non faccio più la rima pensando alle allusioni e in coro noi gridiamo: fanculo Formigoni!
A la Prochaine! Menek und Olmo.

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