Creste e... creste della Val Onsernone.
Saltata per il temporale del giorno precedente una mega-ravanata-wild concordata da settimane con altri hikriani, io e Ale decidiamo, data la giornata favorevole, per un giro più "tranquillo" in Val Onsernone: nel complesso si è trattata di un'ottima scelta in quanto la forma - specie per il sottoscritto - non era delle migliori.
Qualche mese fa' eravamo rimasti conquistati da questi posti, ma il vento forte ci aveva impedito di fare il giro completo delle cime limitandoci al Munzelùm e all'isolato e panoramico Pizzo Zucchero... oggi dunque in tutta calma colmiamo i vuoti utilizzando come "base" l'alpe di Salei, da cui s'innalza un'elevazione denominata Creste, che difatti guardata bene non è un'unica cresta ma una serie di creste e crestine protese perlopiù sulla Val Vergeletto. La Capanna Salei, caso vuole, apriva proprio oggi e i gentilissimi gestori ci spiegano che da questa cima si lanciano coi parapendii salendoci per "direttissima"... Così decidiamo di emulare questi funamboli del volo, quantomeno in salita, dato che un nostro eventuale volo d'angelo avrebbe effetti similari a quelli di Willy il Coyote. A inizio salita un bel nevaio ci evita il ravano tra i rododendri, poi la pendenza si fa tosta su ganne e prati ripidi, fino ad incontrare le prime rocce. Dove possiamo seguiamo la cresta, ma perlopiù aggiriamo su scomodissime e a tratti perigliose cengette erbose sul lato del Lago Salei, che un ultima ripidissima salita su canale erboso ci porta sulla vetta principale, anche se l'omone si trova su quella poco distante e leggermente più bassa.
La discesa al passo Busàn è abbastanza veloce, e altrettanto lo è la risalita al Motto dei Ciapitt, su cui c'è una spolveratina di neve e dove pranziamo... da qui inizia la lunga traversata di cresta, resa a tratti disagevole proprio dal lieve manto nevoso nei pressi di alcune ganne e di alcuni passaggi rivolti sulla Val Vergeletto, dove un eventuale volo risulterebbe fatale. Scesi all'omonimo Passo la risalita alla cima spartiacque del Pilone (o Cima Pian del Bozzo per gli italiani) è una pura formalità, ed è questo l'unico posto in cui troviamo radunato qualche escursionista. La cresta ora prosegue in discesa su ganne in territorio italiano toccando l'anticima del Pilone e scendendo a un'ulteriore depressione prima del Poncione del Rosso, in realtà formato da ben quattro evidentissime elevazioni poste a poca distanza reciproca: ad esclusione di quella posta più a nord sulla Vergeletto le tocchiamo tutte. Il leitmotive di questa cresta è la splendida vista sul Rosso di Ribia e il Pizzo Medaro, verso il quale la cresta stessa protende con decisione, anche se la veduta è abbastanza ampia in generale, specie sulle cime e vallate prospicienti.
Torniamo sui nostri passi utilizzando tracce di capre sino alla selletta sotto il Pilone, che ci tocca risalire e su cui sostiamo un attimo in più rispetto all'andata. Senza ripassare sul Motto dei Ciapitt il sentiero svizzero lo traversa in falsopiano scendendo alle torbiere sotto il Passo Busan, da cui poi traversiamo a W del Munzelùm portandoci all'Alpe Pesced e raccordandoci infine al sentiero fatto all'andata poco a monte di Pian Secco.
Giro bello, bellissimo, da straconsigliare e per tutti i gusti, che percorre ottimi sentieri (quantomeno sul lato svizzero) in un ambiente veramente stupendo e variegato, che passa dalle pinete a ambienti di cresta mai difficili, seppur da percorrere sempre col dovuto rispetto. L'unica eccezione riguarda Creste, che sul lato da noi salito si può valutare T4+, ma che dal lato opposto è invece semplicissimo oltrechè breve.
Grazie ad Ale per la splendida compagnia.
froloccone
Giro stupendo!!!!!!! Montagne bellissime,caratterizzate,in comune, da un' impressionante diversità morfologica,fra il versante S e quello N;infatti quest'ultimo risulta sempre verticale per qualche centinaio di metri.La camminata in cresta,permette di ammirare perfettamente questa caratteristica.
Qualche mese fa' eravamo rimasti conquistati da questi posti, ma il vento forte ci aveva impedito di fare il giro completo delle cime limitandoci al Munzelùm e all'isolato e panoramico Pizzo Zucchero... oggi dunque in tutta calma colmiamo i vuoti utilizzando come "base" l'alpe di Salei, da cui s'innalza un'elevazione denominata Creste, che difatti guardata bene non è un'unica cresta ma una serie di creste e crestine protese perlopiù sulla Val Vergeletto. La Capanna Salei, caso vuole, apriva proprio oggi e i gentilissimi gestori ci spiegano che da questa cima si lanciano coi parapendii salendoci per "direttissima"... Così decidiamo di emulare questi funamboli del volo, quantomeno in salita, dato che un nostro eventuale volo d'angelo avrebbe effetti similari a quelli di Willy il Coyote. A inizio salita un bel nevaio ci evita il ravano tra i rododendri, poi la pendenza si fa tosta su ganne e prati ripidi, fino ad incontrare le prime rocce. Dove possiamo seguiamo la cresta, ma perlopiù aggiriamo su scomodissime e a tratti perigliose cengette erbose sul lato del Lago Salei, che un ultima ripidissima salita su canale erboso ci porta sulla vetta principale, anche se l'omone si trova su quella poco distante e leggermente più bassa.
La discesa al passo Busàn è abbastanza veloce, e altrettanto lo è la risalita al Motto dei Ciapitt, su cui c'è una spolveratina di neve e dove pranziamo... da qui inizia la lunga traversata di cresta, resa a tratti disagevole proprio dal lieve manto nevoso nei pressi di alcune ganne e di alcuni passaggi rivolti sulla Val Vergeletto, dove un eventuale volo risulterebbe fatale. Scesi all'omonimo Passo la risalita alla cima spartiacque del Pilone (o Cima Pian del Bozzo per gli italiani) è una pura formalità, ed è questo l'unico posto in cui troviamo radunato qualche escursionista. La cresta ora prosegue in discesa su ganne in territorio italiano toccando l'anticima del Pilone e scendendo a un'ulteriore depressione prima del Poncione del Rosso, in realtà formato da ben quattro evidentissime elevazioni poste a poca distanza reciproca: ad esclusione di quella posta più a nord sulla Vergeletto le tocchiamo tutte. Il leitmotive di questa cresta è la splendida vista sul Rosso di Ribia e il Pizzo Medaro, verso il quale la cresta stessa protende con decisione, anche se la veduta è abbastanza ampia in generale, specie sulle cime e vallate prospicienti.
Torniamo sui nostri passi utilizzando tracce di capre sino alla selletta sotto il Pilone, che ci tocca risalire e su cui sostiamo un attimo in più rispetto all'andata. Senza ripassare sul Motto dei Ciapitt il sentiero svizzero lo traversa in falsopiano scendendo alle torbiere sotto il Passo Busan, da cui poi traversiamo a W del Munzelùm portandoci all'Alpe Pesced e raccordandoci infine al sentiero fatto all'andata poco a monte di Pian Secco.
Giro bello, bellissimo, da straconsigliare e per tutti i gusti, che percorre ottimi sentieri (quantomeno sul lato svizzero) in un ambiente veramente stupendo e variegato, che passa dalle pinete a ambienti di cresta mai difficili, seppur da percorrere sempre col dovuto rispetto. L'unica eccezione riguarda Creste, che sul lato da noi salito si può valutare T4+, ma che dal lato opposto è invece semplicissimo oltrechè breve.
Grazie ad Ale per la splendida compagnia.
froloccone
Giro stupendo!!!!!!! Montagne bellissime,caratterizzate,in comune, da un' impressionante diversità morfologica,fra il versante S e quello N;infatti quest'ultimo risulta sempre verticale per qualche centinaio di metri.La camminata in cresta,permette di ammirare perfettamente questa caratteristica.
Tourengänger:
Poncione,
froloccone
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (19)