Laghi dell'Acqua Fraggia
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paolo aaeabe pensa...
ivanbutti Dopo parecchie incertezze sulla meta di questa settimana, Paolo propone il venerdì pomeriggio la salita ai laghi dell’Acqua Fraggia, alla quale aderisco subito perchè è una escursione da tanto nel cassetto. Dopo qualche incertezza sul parcheggio dell’auto partiamo; un cartello indica la presenza di una frana, ma in realtà il cammino è stato sistemato per cui si può salire in tutta tranquillità. Ci incamminiamo così sulla bella mulattiera che porta a Savogno, borgo davvero bello con vista sulla catena Pizzo Ledù-Pizzo Cavregasco. Proseguiamo e troviamo davanti a noi i pastori con le vacche che stanno caricando l’Alpigia; per fortuna gli animali sono solo 7 o 8 e così li passiamo velocemente. Arriviamo ai prati dell’Alpigia, posti in uno scenario davvero incantevole; attraversiamo il torrente su un ponticello e risaliamo il costone, bello ripido, che ci porta a Ponciagna, dove una bella fontana arriva al momento giusto, in quanto il sole è alto e scalda per bene. Ancora un ultimo sforzo ed arriviamo al bellissimo lago dell’Acqua Fraggia, che ha ancora il 20% circa di superficie ricoperta da neve e ghiaccio, il che lo rende ancor più attraente; qui ora tira un bel vento teso da N, per cui cerchiamo un sito riparato per il pranzo; scartiamo l’Alpe Lago Dentro e ci accampiamo sulla sponda S del lago, poco sopra il sentiero e sotto la grande croce. Mentre pranziamo arrivano però le uniche nuvole di giornata, per cui inizia a fare freschino e così si riparte; visitiamo anche il laghetto superiore, dalle limpidissime acque, ed iniziamo a scendere. Poco dopo Ponciagna si decide (la cosa non era programmata) di prendere il sentiero segnalato e bollato che ci farà fare un bellissimo anello che, a parte un piccolo tratto in comune con l’andata dopo Savogno, si chiuderà praticamente alle auto. Il cammino non è molto battuto ma comunque lo si segue senza problemi, con belle visuali sul Gallagiun e viste a picco piuttosto impressionanti sull’Alpigia e sul fondovalle con Chiavenna. Transitiamo da Corbia e dal bel nucleo di Dasile, che fa un po’ coppia con la vicina Savogno alla quale è collegata dal ponte che attraversa l’impetuoso torrente. Dopo il tratto già percorso la mattina sulla mulattiera facciamo un’altra deviazione, che ci porta sul sentiero che passa vicino alla zona delle cascate, da dove si può ammirare la forza prorompente del rio che corre nelle forre che ha scavato nel corso dei millenni. Arriviamo poi all’auto su un sentiero attrezzato con scalette in ferro ma del tutto tranquillo. Giro davvero bello che merita, per dirla come Mario “soddisfattissimo”.
beppe Giornata bellissima escursione a 5 stelle in una zona molto bella , come dice l' amico Mario soddisfattissimo. Grazie agli amici per la piacevole compagnia
proralba ... non chiedo gioielli... già li ho :) ...gioielli unici...scrigno superbo La Natura :) ..laghi due pietre preziose incastonate ..
che regalo! ...giro ad anello nel discendere...splendido collier ...
Meravigliosa giornata..luogo incantevole..compagnia splendida grazie ad ognuno!
...e.. sempre qualcosa di nuovo da imparare...la discesa che "va in salita"...la si comprende davvero solo se precedeuta da un Sassella doc!... :)
..un terzo lago...uhmmm...da cercare allora :)
grazie...
Ogni automobilista che transita da Piuro alza lo sguardo alla splendida ed imponente cascata dell'Acqua Fraggia. Qualcuno si ferma ad ammirarla e trascorre la giornata nei locali del paese. Qualcun altro fa picnic e lascia giocare i bimbi nei prati. Da qui un sentiero, un po' ripido ma sicuro, permette la vista da sopra o al centro della cascata. La suggestiva e agevole attrattiva rende sicuramente uno dei luoghi più conosciuti e piacevoli della zona.
Qua inizia la nostra idea di percorrere un giro ad anello, in maniera da ammirare i laghi sovrastanti che alimentano tale bellezza della natura.
La direzione è Savogno, anche se un cartello in bacheca ci indica che il percorso in seguito è chiuso per frana. Salendo scopriremo che la frana c'è (qualcuno di noi nemmeno la vede), ma non sfiora nemmeno marginalmente l'ampio sentiero che, quindi, rimane perfettamente percorribile senza il minimo rischio.
Ivan mi fa notare un vecchio grosso tino all'interno di un casello diroccato. Intorno ci sono solo boschi e ci chiediamo il motivo della sua esistenza. (A casa mi informo e vengo a sapere che in zona ci sono alcuni torchi abbandonati per la pigiatura dell'uva, evidentemente un tempo era un terreno sapientemente coltivato. Da questa lettura scopro altri dati interessanti, quali per esempio che nel 1618 il paese dove oggi sorge Piuro, fu devastato dal crollo di una montagna, cancellandolo dalle mappe e causando 1200 vittime. Altra curiosità è che la val di Lei rientra geograficamente nel comune per diritti acquisiti sui pascoli).
Tramite il sentiero B25, dopo quattordicimilaeduecentoquarantasette gradini e milleseicento metri di dislivello, raggiungiamo il primo lago. Grande spettacolo... la neve ghiacciata e vagante sull'acqua rende tutto più suggestivo, la nuova nevicata dai 2200 in su brilla e riflette sull'acqua.
Giriamo intorno al lago alla ricerca di un posto riparato dal vento e lo troviamo, anche molto panoramico. In seguito raggiungiamo a pochi metri verso ovest un secondo lago minore davvero suggestivo.
A dire il vero la cartina Kompass "Chiavenna Val Bregaglia" indica anche un terzo lago in località Piangesca, salendo di poco verso il passo di Lei... ma dello stesso non v'è traccia guardando la Swisstopo ... a chi crederemo???
Scendiamo per il sentiero B28. All'inizio è una discesa che... "va in salita", un sentierino stretto, un po' esposto, con qualche raro cavo d'acciaio per tenersi, ma comunque ben segnalato. Poi scende rapidamente per alpeggi con bella vista su Chiavenna sulle cime cirscostanti.
Una splendida giornata trascorsa nel tunnel del divertimento e in ottima compagnia. Sono proprio contento e, come dice Mario, soddisfattissimo di aver finalmente realizzato assieme ai miei amici questa idea che frullava nella mente da tanti anni.
ivanbutti Dopo parecchie incertezze sulla meta di questa settimana, Paolo propone il venerdì pomeriggio la salita ai laghi dell’Acqua Fraggia, alla quale aderisco subito perchè è una escursione da tanto nel cassetto. Dopo qualche incertezza sul parcheggio dell’auto partiamo; un cartello indica la presenza di una frana, ma in realtà il cammino è stato sistemato per cui si può salire in tutta tranquillità. Ci incamminiamo così sulla bella mulattiera che porta a Savogno, borgo davvero bello con vista sulla catena Pizzo Ledù-Pizzo Cavregasco. Proseguiamo e troviamo davanti a noi i pastori con le vacche che stanno caricando l’Alpigia; per fortuna gli animali sono solo 7 o 8 e così li passiamo velocemente. Arriviamo ai prati dell’Alpigia, posti in uno scenario davvero incantevole; attraversiamo il torrente su un ponticello e risaliamo il costone, bello ripido, che ci porta a Ponciagna, dove una bella fontana arriva al momento giusto, in quanto il sole è alto e scalda per bene. Ancora un ultimo sforzo ed arriviamo al bellissimo lago dell’Acqua Fraggia, che ha ancora il 20% circa di superficie ricoperta da neve e ghiaccio, il che lo rende ancor più attraente; qui ora tira un bel vento teso da N, per cui cerchiamo un sito riparato per il pranzo; scartiamo l’Alpe Lago Dentro e ci accampiamo sulla sponda S del lago, poco sopra il sentiero e sotto la grande croce. Mentre pranziamo arrivano però le uniche nuvole di giornata, per cui inizia a fare freschino e così si riparte; visitiamo anche il laghetto superiore, dalle limpidissime acque, ed iniziamo a scendere. Poco dopo Ponciagna si decide (la cosa non era programmata) di prendere il sentiero segnalato e bollato che ci farà fare un bellissimo anello che, a parte un piccolo tratto in comune con l’andata dopo Savogno, si chiuderà praticamente alle auto. Il cammino non è molto battuto ma comunque lo si segue senza problemi, con belle visuali sul Gallagiun e viste a picco piuttosto impressionanti sull’Alpigia e sul fondovalle con Chiavenna. Transitiamo da Corbia e dal bel nucleo di Dasile, che fa un po’ coppia con la vicina Savogno alla quale è collegata dal ponte che attraversa l’impetuoso torrente. Dopo il tratto già percorso la mattina sulla mulattiera facciamo un’altra deviazione, che ci porta sul sentiero che passa vicino alla zona delle cascate, da dove si può ammirare la forza prorompente del rio che corre nelle forre che ha scavato nel corso dei millenni. Arriviamo poi all’auto su un sentiero attrezzato con scalette in ferro ma del tutto tranquillo. Giro davvero bello che merita, per dirla come Mario “soddisfattissimo”.
beppe Giornata bellissima escursione a 5 stelle in una zona molto bella , come dice l' amico Mario soddisfattissimo. Grazie agli amici per la piacevole compagnia
proralba ... non chiedo gioielli... già li ho :) ...gioielli unici...scrigno superbo La Natura :) ..laghi due pietre preziose incastonate ..
che regalo! ...giro ad anello nel discendere...splendido collier ...
Meravigliosa giornata..luogo incantevole..compagnia splendida grazie ad ognuno!
...e.. sempre qualcosa di nuovo da imparare...la discesa che "va in salita"...la si comprende davvero solo se precedeuta da un Sassella doc!... :)
..un terzo lago...uhmmm...da cercare allora :)
grazie...
In autunno ero salito in solitaria
con Suni ai Laghi dell'Acqua Fraggia
ed era stata una spettacolare escursione.
Ora con gli amici torno volentieri
in questi luoghi magici per vederli in primavera!
Sono sempre bellissimi e meritano tutta la fatica
che si fa per arrivare lassu'.
Il bel anello per scendere verso Dasile che non avevo
fatto in autunno aggiunge del nuovo e mi fa vedere questo
bellissimo borgo che con Savogno valgono già una breve visita
in questi luoghi!
Un grazie agli amici per la piacevole compagnia e
la bellissima giornata passata in montagna!
Un grazie alla mitica Suni, che anche oggi
è stata una perfetta compagna di escursione!
massimo Escursione che mi ha riconciliato appieno con la montagna, la meta era nella lista dei "to do" e finalmente si è presentata l'occasione propizia per raggiungerla.
Lunga escursione senza alcuna difficoltà tecnica durante la salita e con qualche tratto che richiede un po di attenzione lungo la discesa, l'impegno fisico richiesto è notevole visto il dislivello da superare, ambienti magnifici con la ricchezza d'acqua lungo tutto il percorso a farla da padrone, meteo buono, compagnia al top .............. pienamente soddisfatto!!!!
numbers
Quante volte passando per Piuro e per la Valchiavenna mi sono stupito come un bambino per la maestosita’ delle cascate dell’Acquafraggia, ammirandone la bellezza e chiedendomi quale forza misteriosa potesse averle originate, e continuasse ad alimentarle con tale impeto. E la domanda da bambino la mia prima volta davanti al mare : “ma chi ha buttato dentro tutta questa acqua?” sarebbe potuta sorgere spontanea…..
L’ idea di andare alla scoperta di cio’ che c’è dietro, o sopra, questa “facciata” mi era gia’ balenato piu’ volte per la testa, ed oggi grazie all’idea di Paolo, è venuto finalmente il momento giusto. Ora ho un’idea piu’ precisa dell’incredibile bacino che le alimenta su dal Pizzo di Lago a scendere, e credetemi, lo spettacolo non è affatto tutto li……………….. in quell’incredibile, spettacolare ed assordante doppio salto verticale dalle rocce , che crea un microclima “nebulizzato” e ti trasporta in una foresta verde di stampo equatoriale.
C’è tutto un mondo dietro, fatto di sentieri finemente gradinati che attraversano boschi rigogliosi, alpeggi verdissimi e panoramici, in una valle florida e ricca d’acqua, di borghi antichi e carichi di storia, di rocce imponenti, di montagne altissime che formano l’ anfiteatro spettacolare che “incastona” in maniera perfetta le “perle” dei Laghi dell’Acquafraggia…..uno spettacolo da restare a bocca aperta…
Escursione impegnativa, soprattutto per il dislivello, ma incredibilmente appagante per ambienti e panorami. Da fare almeno comunque, il bel sentiero panoramico delle cascate.
Solita allegra e piacevole compagnia. Dissetante birretta finale nel fortunato bar “vaporizzato” fronte cascate.
Una autentica goduria la “doccia nebulizzata” rinfrescante finale sotto le cascate, su un prato che “piu’ verde non si puo’ ” …..
E come da citazioni, Soddisfattissimo anche oggi!
Alla prossima.
massimo Escursione che mi ha riconciliato appieno con la montagna, la meta era nella lista dei "to do" e finalmente si è presentata l'occasione propizia per raggiungerla.
Lunga escursione senza alcuna difficoltà tecnica durante la salita e con qualche tratto che richiede un po di attenzione lungo la discesa, l'impegno fisico richiesto è notevole visto il dislivello da superare, ambienti magnifici con la ricchezza d'acqua lungo tutto il percorso a farla da padrone, meteo buono, compagnia al top .............. pienamente soddisfatto!!!!
numbers
Quante volte passando per Piuro e per la Valchiavenna mi sono stupito come un bambino per la maestosita’ delle cascate dell’Acquafraggia, ammirandone la bellezza e chiedendomi quale forza misteriosa potesse averle originate, e continuasse ad alimentarle con tale impeto. E la domanda da bambino la mia prima volta davanti al mare : “ma chi ha buttato dentro tutta questa acqua?” sarebbe potuta sorgere spontanea…..
L’ idea di andare alla scoperta di cio’ che c’è dietro, o sopra, questa “facciata” mi era gia’ balenato piu’ volte per la testa, ed oggi grazie all’idea di Paolo, è venuto finalmente il momento giusto. Ora ho un’idea piu’ precisa dell’incredibile bacino che le alimenta su dal Pizzo di Lago a scendere, e credetemi, lo spettacolo non è affatto tutto li……………….. in quell’incredibile, spettacolare ed assordante doppio salto verticale dalle rocce , che crea un microclima “nebulizzato” e ti trasporta in una foresta verde di stampo equatoriale.
C’è tutto un mondo dietro, fatto di sentieri finemente gradinati che attraversano boschi rigogliosi, alpeggi verdissimi e panoramici, in una valle florida e ricca d’acqua, di borghi antichi e carichi di storia, di rocce imponenti, di montagne altissime che formano l’ anfiteatro spettacolare che “incastona” in maniera perfetta le “perle” dei Laghi dell’Acquafraggia…..uno spettacolo da restare a bocca aperta…
Escursione impegnativa, soprattutto per il dislivello, ma incredibilmente appagante per ambienti e panorami. Da fare almeno comunque, il bel sentiero panoramico delle cascate.
Solita allegra e piacevole compagnia. Dissetante birretta finale nel fortunato bar “vaporizzato” fronte cascate.
Una autentica goduria la “doccia nebulizzata” rinfrescante finale sotto le cascate, su un prato che “piu’ verde non si puo’ ” …..
E come da citazioni, Soddisfattissimo anche oggi!
Alla prossima.
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Kommentare (14)