La Corvegia 2282mt - Una Terrazza sul lago
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Una domenica in terrazza, davvero da ricordare
Sono anni che propongo questa meta, certo per il sottoscritto è sulla carta impegnativa, ma il posto mi attira davvero da tanto. Una domenica che si preannuncia di gran sole, una gran voglia di tornare sulle montagne del nostro lago, una cima nel mirino da tempo. Risaliamo la stretta strada che porta a Montemezzo, poi in località Montagna, poi verso il rifugio Dalco, quindi verso l’Alpe Zocca, luogo da cui partono deltaplani e parapendii per lanciarsi verso il lago e scendere al Pian di Spagna. Prima sorpresa, a Q1150 circa un bel cartello di divieto, senza se e senza ma … Torniamo indietro, e parcheggiamo a Q1100, ca...volo dislivello aggiuntivo per me. Partiamo alle 08:20, cielo terso, un panorama da mozzare il fiato. Proprio di fronte al parcheggio un sentierino che ci permette di tagliare un tornante, poi la strada, quindi altro taglio che ci porta al grande pianoro dell’ Alpe Zocca. L’ Alpe è ancora chiusa, all’ esterno una fontana d’acqua, scopriremo poi che è l’unica sorgente di acqua della giornata. Proseguiamo diritti, seguendo un sentiero nel bosco che ci porta all’ Alpe Prato Q1358, quindi si sale sempre nel ripido bosco fino a Q1490 dove termina la vegetazione. Il sentiero prosegue verso destra verso l’ Alpe Gigiai, c’e’ anche un grande sasso nell’ erba, qui si abbandona il sentiero e si segue il filo di cresta. Ora inizia una interminabile salita.
Come giustamente dice l’amico A Q1730 c’e’ una palina con una piccola centrale meteo, qui facciamo una breve sosta. Proseguiamo a gruppi di due, con Paolo e Barba sempre avanti, io a chiudere con il badante Gimmy. E’ dura … ma si prosegue guardando sempre avanti alla prossima balza. Il prato secco si alterna con pietraia fine e poco stabile, ma la cresta è larghissima nessun pericolo. Gli ultimi saltelli sono tra la roccia, che si evita a sud verso la Valle di S.Vincenzo o verso nord, Valle di Sorico. Arrivo sotto la torre rocciosa della Corvegia, si sale con un po’ di attenzione, alle 11:30 batto il cinque con gli amici che mi aspettano da mezz’ora in cima. Tra l’ altro era convinzione di tutti di non essere ancora arrivati, che la cima fosse quella imbiancata del vicino Sasso Canale, ma l’omone di vetta, e l’evidenza di dicono di essere arrivati. Una grande gioia per il mio fiato … come avrebbe certamente detto un amico “non è una passeggiata”.
La cima è abbastanza larga, c’e’ posto per tutti per sederci a godere un panorama che posso sintetizzare in fantastico. Verso il lago la vista è immensa, dal vicino Legnone a tutta la piana che sale verso la Valtellina, il Lario giù fino a Bellagio, la catena Bregagno al Pizzo di Gino, la catena dei Muncech, alle nostre spalle le grandi cime del nostro lago. E’ presto per pranzare, per ora ci nutriamo di tanto panorama. Poi Gimmy si mette dei guanti in lattice, e ci preoccupiamo … va bè che siamo verso la pensione ma l’ esame della prostata in quota … non era in programma. Scherzi a parte, prepare un antipasto di crostini e zola, ottimi. Così tiriamo mezzogiorno e pranziamo in grande tranquillità. Verso le 12:30 salgono due escursionisti, sono di Lecco, padre e figlio (Pippo di 9 anni), complimenti davvero. Ci riconoscono come HiKriani, soprattutto il “famoso Barba”. Restiamo in cima fino alle 13:30, poi decidiamo di scendere. Il gran caldo ci ha fatto esaurire in anticipo le riserve d’acqua, decidiamo ad un certo punto di abbandonare la cresta e scendere in libera e sul ripido verso l’Alpe Gigiai, nella bella conca chiusa tra il Sasso Canale e la Corvegia. L’ alpe è appena stata ristrutturata, ma la fontana esterna è asciutta l’ acqua non è stata ancora collegata. Imbocchiamo il sentiero che ci collega di nuovo alla cresta, poi giù all’ alpe Prato e all’ Alpe Zocca, dove finalmente troviamo acqua. Dopo esserci ben dissetati, riprendiamo il sentiero della mattina che taglia i tornanti ed alle 15:50 siamo al parcheggio. La punta della Corvegia ci sorveglia 1200mt circa più in alto, e noi siamo felici di averci pranzato sopra … Ed al suo vicino, il Sasso Canale, un “a presto”
La consiglio davvero a chi non ci è mai stato, una vera terrazza sul lago ! |
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Negli ultimi mesi non sempre sono presente nel gruppo, purtroppo ovviamente, ma ho intrapreso altri impegni che a volte non mi permettono di partecipare alle uscite con amici di sempre della montagna. Roberto |
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Le previsioni preannunciavano, ormai da qualche giorno, una domenica di sole. Tutti pero' , visto le precedenti delusioni metereologiche, non hanno osato fare programmi definitivi . Sul piatto c'erano gia' ovviamente diverse leccornie da scegliere. Ascesa aggressiva fin da subito, percorrendo tutto il crinale che conduce in vetta. Unico punto su cui fare attenzione e' all’ inizio della cresta, appena fuori dal bosco, non prendere il sentiero molto marcato che scende a destra perché non conduce sul crinale. Ovviamente lo scrivo perché abbiamo dovuto fare un bel taglio a sinistra per riprendere la quota del crinale. Purtroppo il sentiero non e' senza indicazioni come si trova spesso in confederazione, ma essendo tutto a portata visiva si puo' raggiungere la vetta senza difficolta'. Appena partiti un bel ramarro (ul ghez) parte veloce nel prato di fronte a noi e subito ci viene in mente il pericolo rettili che fortunatamente non abbiamo incontrato sulla nostra strada. Da quota 1500 fino a 1700 una spettacolare fioritura di genziane, poi un venticello refrigerante che ci ha accompagnato fino in vetta.
Una bella giornata passata in compagnia con antipasto di crostini con zola portati da Gimmy e un'indigestione indimenticabile di cime piu' o meno conosciute.
Paolo |
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Relazione Gimmy
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Cima La Corvegia una vetta delle nostre parti, l'alto Lago di Como.
Attorno all’ omone di sassi, come sempre, è cominciata la nostra danza, dove i non facciamo mancare nulla, stavolta panini, dolci, vini, caffe, e dulcis in fundo alcooolici.
E’ stata una grande giornata, come la nostra grande combriccola, senza nulla togliere alle altre.
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 218
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