Dall' Inferno alla Valtorta e ritorno.... grazie agli Gnomi!
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Ornica, ore 8 circa, saluto Lella che s’incammina verso il Pizzo dei 3 Signori, lungo il canonico sentiero che risale tutto il Vallone dell’Inferno.
Il mio programma sarà diverso, più tranquillo. Me ne andrò per boschi, baite e alpeggi, per sentieri a mè sconosciuti, sulla dorsale tra Vallone dell’Inferno e Valtorta.
Ci diamo appuntamento al suo ritorno presso la cappelletta appena sotto l’Agriturismo Ferdy. Se non mi trova ci si vede all’auto.
Sono salito infinite volte per il Vallone dell’Inferno, senza mai chiedermi come fosse quella dorsale verde disseminata di cascine e di radure. La ricerca mi farà scoprire un’infinità di sentieri e in particolare la possibilità di compiere un grandioso anello doppiando la Cima Fontane, cosa che spero di poter fare in futuro. Oggi mi accontenterò di un anello più piccolo, doppierò il Dosso di quota 1743, ma tutti sappiamo che non è la dimensione a fare la qualità!
Appena sotto al parcheggio, di fronte alla chiesetta, attraverso il ponticello e risalgo una bella e ripida mulattiera. Subito c’è un bivio: volto a destra e proseguo. Poco dopo un altro bivio: nessun segno, salgo a sinistra! Finalmente al terzo bivio ci sono le indicazioni, dove prendo a sinistra per il Colle Dudello (a destra conduce all’Alpe Paül, sentiero che farò nel ritorno). In località “Basa” raggiungo l’Asinovia, che seguo sulla destra. Poco dopo sono al bivio di “Valle della Creta-Pezza”, dove le indicazioni abbondano e confondono: proseguo per Colle Dudello, ma dopo pochi metri un altro cartello mi rimanda indietro sull’Asinovia appena lasciata. Al successivo bivio dello “Stradù” (Stradone), prendo a sinistra e raggiungo il Colle Dudello, sulla sterrata che collega Ornica e Valtorta. La seguo sulla sinistra, ora sul versante di Valtorta, per poco più di un km, fino alla prima delle “Cascine di Pigolotta”, uno splendido e bucolico alpeggio.
Qui finiscono le indicazioni ed in seguito dovrò affidarmi alla descrizione che mi sono portato…..sperem! Lascio la strada e salgo sulla destra costeggiando fedelmente i prati di Pigolotta. Supero alcune cascine e poco dopo, staccandomi dai prati, raggiungo nel bosco un incrocio di sentieri presso un colletto. La mia meta è il Dosso di quota 1743, dove mi potrò affacciare nuovamente sul Vallone dell’Inferno, e per raggiungerlo dovrò seguire il boscoso crinale alla mia destra.
Prendo fiducioso l’evidente sentiero….. fin troppo evidente….. ma non sale? No, non sale….. e io continuo…. è così rilassante?
Il crinale s’allontana, ma è lì, lo vedo…. prima o poi salirà.
No, non salirà, anzi….. quando mi trovo giusto con il mio Dosso sopra la testa, il sentiero svolta e mi porta da tutt’altra parte, verso la Baita Radice, lo vedrò scritto su di una presa dell’acquedotto!
Ora che faccio? No problem…. cambio meta: ora sarà la “Baita Radice”…. e m’incammino sereno!
Ma nei boschi si sa com’è! Soprattutto quando giri da solo e ti smarrisci…. succedono cose strane. Dal nulla saltan fuori due Gnomi, e subito socializziamo. Sono di poche parole….. loro…. ma quanto basta per indirizzarmi sulla mia meta originale.
Li ringrazio e proseguo ancora brevemente su questo sentiero, poi, appena fuori dal bosco e in vista del crinale, abbandono il sentiero e punto ad esso. Mi trovo oltre al mio Dosso, quindi salgo e taglio, salgo e taglio, infine lo raggiungo….. evvai!!!
Meta raggiunta, panorama stupendo, si sta da Dio e mi godo tutto questo in piena solitudine…… non è troppo? No!
Ora dovrò scendere seguendo le indicazioni degli Gnomi:
“Segui per due-trecento metri il crinale che avresti dovuto fare in salita… fai attenzione, sulla sinistra troverai il sentiero che scende nel Vallone dell’Inferno."
L’unica flebile traccia che scende dal crinale è quella di un trial (?) poi, entrato nel bosco, le tracce un po’ si confondono, ma questa volta non mi faccio fregare…. non seguo la più evidente, ma rimango leggermente sulla sinistra e il sentiero non mi sfugge: eccolo! Deciso scende nella direzione giusta, poi, all’improvviso sbuca in un’enorme radura…. e nell’erba il sentiero svanisce! Nel fondovalle vedo l’Agriturismo Ferdy…. ci stiamo sopra. Scendo costeggiando il prato e dietro agli alberi scorgo una piccola baita (Baita Gaos) e se c’è una baita dev’esserci anche il sentiero. Scendo ancora, vedo nell’erba tracce di trial: le seguo e mi portano nel bosco, di nuovo sul sentiero.
Raggiungo il fondovalle poco a monte dell’Agriturismo, proprio come speravo. Poco sotto c’è una cappelletta, dove ho appuntamento con Lella. Qui finalmente mangio, poi mi stendo per la pennica. Quando mi sveglio vedo Lella che arriva….. che tempismo! Il suo “Pizzo” e il mio “Dosso” sono stati fatti, riprendiamo il cammino insieme e torniamo a valle passando per Fopa Olta.


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