M. Menegosa, M. di Lama e poi via per le grandi praterie... fortuna che poi mi sono fermato!
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E anche per questo week end il tempo ha condizionato la scelta del luogo da visitare… Noi amanti della Montagna siamo fatti così, non ci arrendiamo (quasi) mai a ciò che la Natura ogni tanto ci riserva e siamo sempre alla ricerca di uno spicchio di sole che illumini un’angolino del globo terracqueo, un’angolino di globo che sia posto a ragionevole distanza dal proprio letto munito di materasso antidecubito. Et voilà la Val d’Arda…
Mentre sto buttando giù queste quattro righe, mi accorgo che su Hikr il buon Aldo grandemago ha già relazionato lo stesso giro che ho fatto io ,quindi, sarò meno preciso sulla descrizione del sentiero per evitare inutili doppioni, più che altro, ho da segnalare la mia personale avventura sui bellissimi sentieri da me calpestati.
Pronti, via! Partiti dal parcheggio adiacente al cimitero di Teruzzi, io, Piero e il fedele Olmo ci incamminiamo lungo la stradina asfaltata (903) che oltrepassa il piccolo borgo, subito dopo, tenendo la destra ci immettiamo sul bel sentiero che costeggia le pendici del Monte Menegosa oggi magicamente illuminato dai raggi solari. Da subito la zona colpisce per la sua bellezza e solitudine ed aiutati dal clima più che mite, risaliamo il facile sentiero che giunge sino alla Selletta Menegosa.
Arrivati alla selletta, crocevia di sentieri, abbiamo tenuto la destra seguendo sempre il 903 e fatti pochi passi, il bosco ha lasciato spazio ad un’ instabile crinale che in maniera ripida risale sino all’anticima del Menegosa. Mentre spingo a pieni polpacci, mi accorgo che Piero perde decisamente terreno e fatica a tenere un passo che non sia da pre mortem, il viso è paonazzo e la lingua in un breve lasso di tempo passa nell’ordine : da lingua di Bue a lingua blu Ovina, per terminare definitivamente a lingua salmistrata! Lui stesso capisce il dramma in corso e mi dice di andare pure a “briglia sciolta”, dandomi appuntamento alla macchina. E allora via…
Raggiunta prima l’anticima e poi la Cima del Menegosa, resto paralizzato dal bellissimo panorama che mi si para davanti agli occhi e osservo curioso la conformazione del territorio; fatte le dovute foto, sono ripartito per la seconda Croce del Menegosa, il breve crinale di collegamento fra le due cime funge da culmine per i magnifici calanchi laterali . Spettacolare!
Ritornato alla Selletta, ho imboccato il sentiero 901 che parte in maniera opposta al sentiero 903, attraversa un meraviglioso bosco di Agrifogli, e al successivo bivio, ho proseguito verso il vicino M. Lama come da indicazioni (905), dopo un breve ma sudato strappo eccomi sulla bella colma del monte. Veloce pit stop e gambe in spalla, Piero mi aspetta all’auto.
Seguendo sempre la bollatura (foto 30), ho continuato il mio cammino sino al sottostante pianoro, al bivio invece di continuare per il 905 ho ciccato nettamente direzione portandomi su una bella sterrata (907) che mi ha fatto attraversare altri bei pianori, e solo dopo un bel po’ mi sono accorto di essere completamente dall’altra parte rispetto a dove avevo lasciato la macchina. Ho fatto talmente tanta strada che ho oltrepassato Il Castellaccio e il Groppo di Gora , ancora un po’di strada e sarei arrivato a Bardi … chi conosce la zona ha già capito di cosa parlo! Fortuna che oggi le gambe mi “assistono”.
Dietrofront e via lanciato a ritroso sino al bivio “incriminato”, con un po’ più attenzione, ho imbroccato la retta via in prossimità di un Cippo Partigiano, poi con una bella e ombreggiata sterrata sono giunto rapidamente al punto di partenza. A mia parziale discolpa, posso solo aggiungere che la deviazione per il Cippo era stata “sabotata” dagli organizzatori dell’Abbot’s Way, posizionando a mo di ostruzione una fettuccia biancorossa.
Nota 1) : Personalmente ho trovato bellissimo questo giro, divagazione compresa, se il Menegosa stupisce per la sua conformazione , il Lama può vantare un bellissimo punto panoramico, l’unico piccolo neo è relativo alla scarsa segnaletica (paline con nome) che porta alle varie cime, mentre la bollatura è iper presente. Da ritornarci.
Nota 2): Radio Menek & cose a caso:
Incredibile ma vero: Una moglie ha denunciato il marito per abuso di Viagra, il marito una volta davanti al giudice s’è “irrigidito”…
Italicum: Passera con il cerotto sulla bocca davanti a Montecitorio. La Cicciolina invece, per una volta è solidale con Renzi!
Poesia: M’illumino d’immenso…. disse Thomas Edison.
Cassazione: Coltivare la Cannabis non è reato. Finalmente la legge Jervolino/Vassalli è andata in “fumo”!
Moda: Armani ha detto che gli omosessuali dovrebbero vestirsi meno da “checche”, più sobri, l’Arcigay ha risposto che d’ora in poi organizzeranno il Grey Pride!
Nota 3): Eric ha voluto onorare i miei polpacci visto il giro effettuato…
MARTELLO.
Con il mantello in spalla io parto sul più bello,
col sole molto alto e un cielo da acquarello,
puntando al Menegosa e non all’Adamello.
Martello,
son solo come un’Orso altro che carosello,
spingendo sul mio Vibram ridotto già a brandello,
e giunto sulla vetta io faccio un gran bordello.
Martello,
sul Monte Lama sbaglio e m’infilo in un budello,
ma la mia testa dura aumenta il mio fardello,
e mi ritrovo in culo un manico d’ombrello.
Se sbaglio ancora strada mi ubriaco a Tavernello, e in fondo mi damando: che cazzo di Martello?
A La Prochaine! Menek und Olmo

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