In Sardegna tra mare e monti......
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Identificare la Sardegna con il suo mare e le sue coste è senza dubbio alquanto riduttivo.....
La Sardegna è molto altro....uno di quei posti che sa regalare emozioni anche a prescindere dal mare, ricca com' è di montagne, boschi, grotte, canyons, tradizioni e cultura....
I paesaggi rocciosi che contornano le numerose e sperdute cale, che spesso richiedono buona volontà e tempo per essere raggiunte, sono di una bellezza selvaggia e struggente e se, alle meraviglie della costa, aggiungiamo la varietà di paesaggi e scenari presenti all'interno, che non è certo improprio definire "alpini".... il mosaico è completo, soprattutto in questa stagione, in cui l'ambiente è dominato dal verde, a partire dai toni carichi della macchia mediterranea.....a quelli più tenui del primoverde dei prati tempestati dalle fioriture primaverili.
Un territorio straordinario, che non può lasciare indifferenti, dove mare e montagna si incontrano e si scontrano e dove, più che da altre parti, si percepisce la forza della natura.
Partiamo per la Sardegna io e Mauro, senza aver prenotato nulla, se non il volo e l'auto a noleggio, con l'intenzione di seguire il nostro istinto e di fermarci a seconda del nostro "sentire".
Un ritorno nostalgico il nostro, con soli due punti fissi.....salire in cima al Monte Corrasi e rivedere Cala Goloritze.
Alla fine ne è risultato un giro ad anello, che da Cagliari ci ha portati a risalire la costa occidentale fino a Bosa e che, dopo aver attraversato l'isola, ci ha condotti a Dorgali da dove, seguendo la costa orientale, siamo tornati al punto di partenza.
Nove giorni in tutto.....intensi, luminosi e lievi.
Un giro di 1000 km, su strade lisce e ruvide, ripide e tortuose....per avvistare i numerosi fenicotteri presenti negli stagni, per camminare a piedi scalzi sulle bianche dune di Piscinas e sulla spiaggia del riso, per raggiungere le rovine di Tharros e i paesi sperduti all'interno e per scovare i sentieri che abbiamo percorso, così poco segnalati e forse per questo ancora più suggestivi....
Per non parlare poi del popolo sardo.....fiero, orgoglioso, attaccato alla propria terra e alle proprie tradizioni, ma al tempo stesso accogliente, ospitale, cortese....
Difficile dimenticare gli incontri che abbiamo avuto con alcune persone:
dal fabbricatore di coltelli di Mamoiada che, dopo averci fatto visitare la sua bottega artigiana, ci porta prima al bar per offrirci un caffè e poi nella sua cantina, dove praticamente ci "obbliga" a gustare ben più di un bicchiere di Cannonau di sua produzione....ottimo.....
alla signora Dora, che gestisce il B&B di Oliena nel quale soggiorniamo e che, la mattina prima di partire ci saluta regalandoci un vassoio di pasticcini tipici.....
14 aprile -Monte Corrasi-
Percorso ad anello di 8,828 km a/r: Tuones - loc. Daddana - Scala 'e Marras - Monte Corrasi - Scala 'e Pradu - Tuones
Dislivello in salita: 650 m.
Per salire sul Monte Corrasi, la montagna più alta di tutto il Supramonte, partiamo da Oliena e percorrendo una strada in parte asfaltata e in parte sterrata che si inerpica per 7 km sui fianchi della montagna con una lunga serie di tornanti, raggiungiamo la località Tuones, dove parcheggiamo l'auto.
Imbocchiamo il sentiero proprio sopra il parcheggio, attraversando un bosco di maestosi lecci, fino a raggiungere una fonte in località Daddana.
Proseguiamo in direzione sud e il sentiero diventa sempre più ripido e dissestato, fino a raggiungere il valico di Scala 'e Marras da dove si apre un anfiteatro roccioso, in alcuni tratti un paesaggio lunare, dove il sentiero diventa meno evidente e bisogna fare molta attenzione a non perdere di vista gli ometti di pietra.
Camminiamo tra massi e torrioni rocciosi fino a raggiungere la cima, dove la vista spazia fino al Supramonte di Orgosolo, il Gennargentu e la valle del Cedrino.
La giornata è tersa e la vista....di prim'ordine!
Ci fermiamo per una breve sosta e poi procediamo su un sentiero ripido, ma ben tracciato fino a Iscala 'e Pradu, sovrastata dalla Punta Carabidda e da qui, seguendo una carrareccia, un tornante dopo l'altro, torniamo al punto di partenza.
16 aprile -Cengia Giradili-
Percorso ad anello di 5 km circa
Dislivello in salita: 500 m.
L'idea era quella di percorrere il sentiero che dall'altopiano del Golgo, sopra Baunei, porta a Cala Goloritze.....ma visto che in passato abbiamo già percorso questo itinerario, decidiamo di cimentarci con la Cengia Giradili.
Raggiunta la piana del Golgo seguiamo in auto una sterrata sulla destra che porta verso il bellissimo e caratteristico ovile Duspiggius, poco prima del quale parcheggiamo l'auto.
Raggiunto l'ovile iniziamo la discesa che, con comode svolte, porta all'inizio della cengia Giradili, che aggira la base dell'omonima punta, sempre su un terreno articolato e roccioso
La discesa, sempre aerea, ci regala continuamente scorci mozzafiato.
Camminiamo infatti a picco sul mare, accompagnati dalla visione della Pedra Longa, una guglia rocciosa che emerge dalle acque color smeraldo del golfo sottostante.
Sulla nostra sinistra svetta imponente e maestosa la gigantesca parete della Punta Giradili, inebriandoci di vertigine, mentre dall'altra parte del canyon le altrettanto possenti bastionate rocciose della Punta Ginnircu fanno da contraltare.
Abbandonata la cengia proseguiamo per un breve tratto verso il mare immergendoci nella profumata e inebriante macchia mediterranea fino ad arrivare sull'ultimo gradone che di fatto impedisce l'accesso al mare.
Ebbri di tanta bellezza sostiamo alcuni minuti ad ammirare lo scenario che ci circonda per ripercorrere poco dopo in salita la traccia poc'anzi descritta.
Purtroppo il sole, nel frattempo, si mostra in tutta la sua potenza, cuocendoci come due costine.
E pensare che siamo ad aprile!
Durante la salita ci raggiungono due simpatici e ciarlieri svizzeri, con cui condividiamo l'ultima parte del percorso e ai quali diamo un passaggio in auto fino a Baunei, dove pernottiamo nell'unico hotel, di recente costruzione e molto confortevole.
Durante questa breve vacanza abbiamo fatto altre brevi camminate nei tratti di costa più suggestivi e invitanti.
Magica Sardegna!!!!!!!
La Sardegna è molto altro....uno di quei posti che sa regalare emozioni anche a prescindere dal mare, ricca com' è di montagne, boschi, grotte, canyons, tradizioni e cultura....
I paesaggi rocciosi che contornano le numerose e sperdute cale, che spesso richiedono buona volontà e tempo per essere raggiunte, sono di una bellezza selvaggia e struggente e se, alle meraviglie della costa, aggiungiamo la varietà di paesaggi e scenari presenti all'interno, che non è certo improprio definire "alpini".... il mosaico è completo, soprattutto in questa stagione, in cui l'ambiente è dominato dal verde, a partire dai toni carichi della macchia mediterranea.....a quelli più tenui del primoverde dei prati tempestati dalle fioriture primaverili.
Un territorio straordinario, che non può lasciare indifferenti, dove mare e montagna si incontrano e si scontrano e dove, più che da altre parti, si percepisce la forza della natura.
Partiamo per la Sardegna io e Mauro, senza aver prenotato nulla, se non il volo e l'auto a noleggio, con l'intenzione di seguire il nostro istinto e di fermarci a seconda del nostro "sentire".
Un ritorno nostalgico il nostro, con soli due punti fissi.....salire in cima al Monte Corrasi e rivedere Cala Goloritze.
Alla fine ne è risultato un giro ad anello, che da Cagliari ci ha portati a risalire la costa occidentale fino a Bosa e che, dopo aver attraversato l'isola, ci ha condotti a Dorgali da dove, seguendo la costa orientale, siamo tornati al punto di partenza.
Nove giorni in tutto.....intensi, luminosi e lievi.
Un giro di 1000 km, su strade lisce e ruvide, ripide e tortuose....per avvistare i numerosi fenicotteri presenti negli stagni, per camminare a piedi scalzi sulle bianche dune di Piscinas e sulla spiaggia del riso, per raggiungere le rovine di Tharros e i paesi sperduti all'interno e per scovare i sentieri che abbiamo percorso, così poco segnalati e forse per questo ancora più suggestivi....
Per non parlare poi del popolo sardo.....fiero, orgoglioso, attaccato alla propria terra e alle proprie tradizioni, ma al tempo stesso accogliente, ospitale, cortese....
Difficile dimenticare gli incontri che abbiamo avuto con alcune persone:
dal fabbricatore di coltelli di Mamoiada che, dopo averci fatto visitare la sua bottega artigiana, ci porta prima al bar per offrirci un caffè e poi nella sua cantina, dove praticamente ci "obbliga" a gustare ben più di un bicchiere di Cannonau di sua produzione....ottimo.....
alla signora Dora, che gestisce il B&B di Oliena nel quale soggiorniamo e che, la mattina prima di partire ci saluta regalandoci un vassoio di pasticcini tipici.....
14 aprile -Monte Corrasi-
Percorso ad anello di 8,828 km a/r: Tuones - loc. Daddana - Scala 'e Marras - Monte Corrasi - Scala 'e Pradu - Tuones
Dislivello in salita: 650 m.
Per salire sul Monte Corrasi, la montagna più alta di tutto il Supramonte, partiamo da Oliena e percorrendo una strada in parte asfaltata e in parte sterrata che si inerpica per 7 km sui fianchi della montagna con una lunga serie di tornanti, raggiungiamo la località Tuones, dove parcheggiamo l'auto.
Imbocchiamo il sentiero proprio sopra il parcheggio, attraversando un bosco di maestosi lecci, fino a raggiungere una fonte in località Daddana.
Proseguiamo in direzione sud e il sentiero diventa sempre più ripido e dissestato, fino a raggiungere il valico di Scala 'e Marras da dove si apre un anfiteatro roccioso, in alcuni tratti un paesaggio lunare, dove il sentiero diventa meno evidente e bisogna fare molta attenzione a non perdere di vista gli ometti di pietra.
Camminiamo tra massi e torrioni rocciosi fino a raggiungere la cima, dove la vista spazia fino al Supramonte di Orgosolo, il Gennargentu e la valle del Cedrino.
La giornata è tersa e la vista....di prim'ordine!
Ci fermiamo per una breve sosta e poi procediamo su un sentiero ripido, ma ben tracciato fino a Iscala 'e Pradu, sovrastata dalla Punta Carabidda e da qui, seguendo una carrareccia, un tornante dopo l'altro, torniamo al punto di partenza.
16 aprile -Cengia Giradili-
Percorso ad anello di 5 km circa
Dislivello in salita: 500 m.
L'idea era quella di percorrere il sentiero che dall'altopiano del Golgo, sopra Baunei, porta a Cala Goloritze.....ma visto che in passato abbiamo già percorso questo itinerario, decidiamo di cimentarci con la Cengia Giradili.
Raggiunta la piana del Golgo seguiamo in auto una sterrata sulla destra che porta verso il bellissimo e caratteristico ovile Duspiggius, poco prima del quale parcheggiamo l'auto.
Raggiunto l'ovile iniziamo la discesa che, con comode svolte, porta all'inizio della cengia Giradili, che aggira la base dell'omonima punta, sempre su un terreno articolato e roccioso
La discesa, sempre aerea, ci regala continuamente scorci mozzafiato.
Camminiamo infatti a picco sul mare, accompagnati dalla visione della Pedra Longa, una guglia rocciosa che emerge dalle acque color smeraldo del golfo sottostante.
Sulla nostra sinistra svetta imponente e maestosa la gigantesca parete della Punta Giradili, inebriandoci di vertigine, mentre dall'altra parte del canyon le altrettanto possenti bastionate rocciose della Punta Ginnircu fanno da contraltare.
Abbandonata la cengia proseguiamo per un breve tratto verso il mare immergendoci nella profumata e inebriante macchia mediterranea fino ad arrivare sull'ultimo gradone che di fatto impedisce l'accesso al mare.
Ebbri di tanta bellezza sostiamo alcuni minuti ad ammirare lo scenario che ci circonda per ripercorrere poco dopo in salita la traccia poc'anzi descritta.
Purtroppo il sole, nel frattempo, si mostra in tutta la sua potenza, cuocendoci come due costine.
E pensare che siamo ad aprile!
Durante la salita ci raggiungono due simpatici e ciarlieri svizzeri, con cui condividiamo l'ultima parte del percorso e ai quali diamo un passaggio in auto fino a Baunei, dove pernottiamo nell'unico hotel, di recente costruzione e molto confortevole.
Durante questa breve vacanza abbiamo fatto altre brevi camminate nei tratti di costa più suggestivi e invitanti.
Magica Sardegna!!!!!!!
Tourengänger:
patripoli

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