Sentiero attrezzato del Monte Perlè. Prealpi Bresciane.
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E’ da un po’ di tempo che pensavo di fare questa camminata, ma per metterla in pratica e apprezzarne appieno il suo percorso, stavo giusto aspettando la bella stagione ed il giorno propizio. E’ Pasquetta, il cielo è sereno e questo giro sa da fare.
Con me oggi non c’è il solito gruppo, e nemmeno il fido Olmo, purtroppo ho dovuto lasciarlo a casa perché quello odierno è un sentiero attrezzato con qualche breve passaggio su ferrata, e visto che il mio “tato” non ha ancora frequentato il corso Cai per aspiranti cani alpinisti, così come consigliato da gbal, ho dovuto prendere l’amara decisione di lasciarlo a casa. Come noterete poi, non sono comunque solo, a colmare l’assenza di Olmo c’è David “bad professor”, un bravo guaglione con un sacco di qualità… ma che differenza abissale col mio Olmo, non c’è paragone!Olmo per tutta la vita! Comunque questo è ciò che passa il convento…
Quando partiamo da Crema è ancora abbastanza buio, ma dopo mezz’ora di macchina la luce comincia ad infrangersi sulle Prealpi Bergamasche e Bresciane, e la prima cosa che colpisce l’occhio, è la neve a bassa quota caduta forse il giorno prima. Andiamo bene… Ma una volta passata Brescia ed imboccata la strada per il lago d’Idro, il paesaggio cambia totalmente, niente neve e terreno quasi secco. Incredibile.
Parcheggiata la macchina davanti al molo di Crone, abbiamo imboccato via Conciliazione, e una volta sbucati sulla Sp 58, in maniera fortuita ci siamo trovati davanti alla palina direzionale con le indicazioni buone per la nostra escursione. Comunque per non sbagliare, in prossimità della palina c’è una pizzeria, ed il primo tratto di strada è bitumato e porta con moderata pendenza verso la Loc. Ravaòs.
Mentre stiamo per incamminarci per il Sentiero delle Cascate, mi accorgo che sotto l’indicazione c’è affisso un cartello con scritto: “sentiero inagibile causa frana”… mi assale un leggero sconforto ma subito replico al colpo, e fissando negli occhi il mio socio gli propongo: andiamo avanti e verifichiamo, se il sentiero è messo male facciamo la via alternativa, ok? Lui: ok! Con un sano giramento di coglioni, abbiamo ripreso il nostro passo non troppo veloce, causa abbondanti libagioni dei giorni precedenti.
Da subito ci si accorge che il sentiero è ben curato e segnalato a dovere, e una volta entrati nella forra del Rio Neco, lo stupore per la bellezza del posto alza all’ennesima potenza la voglia di affrontare qualche rischio. Come da descrizione trovata in rete, attraversiamo il primo ponte, poi il secondo, affrontiamo la doppia scala, ma il sentiero sembra a posto e sistemato a nuovo, superiamo gli ultimi due ponti e sbuchiamo fuori dalla bellissima e selvaggia forra in prossimità del bivio con il sentiero “alternativo”. Totale: il sentiero è stato reso agibile ma non hanno tolto gli avvisi perché il sentiero verrà ri-inaugurato dopo il bel lavoro di assestamento messo in campo dal Gruppo Idro 95.
Seguendo le chiare indicazioni poste sulla palina (451), puntiamo in maniera ripida verso la Cima Perlè, attraversando prima un bellissimo bosco di agrifogli e con qualche secco tornante, ci portiamo alla Gola di Meghè dove troviamo l’ennesima palina; questa è una sorta di selletta dove i sentieri prendono svariate vie, noi ci incamminiamo sul sentiero che alla nostra sinistra risale una colmetta, e 5 minuti dopo essere partiti dalla Gola ci troviamo davanti alla Croce di Perlè dove il panorama è meraviglioso! Le foto dicono tutto.
Dopo aver goduto dell’ottima visuale che offre la cima e aver bevuto un corroborante tè caldo, siamo ripartiti briosi più che mai , ci siamo riportati alla Gola e preso l’evidente ripido sentiero 452 direzione Cocca d’Idro, perdendo decisamente quota sino a giungere nei pressi del Fienile di Meghè.
Come dicevo prima, il sentiero è ben curato e segnalato a dovere, la fitta bollatura posta sugli alberi ci fa proseguire con una certa sicumera. Per diverso tempo camminiamo su una sorta di falsopiano, spostandoci in continuazione ora verso il versante della Val Tombe ora verso la strapiombante parete che si affaccia sul lago, qua, troverete parecchi “balconi” dove poter fare diversi “scatti” … attenti perché l’esposizione è notevole.
Seguendo sempre le indicazioni per la Cocca d’Idro, il cammino prosegue spedito, e giunti sull’omonima selletta (Cocca), abbiamo preso il sentiero ripido che davanti a noi si inoltrava in maniera evidente nel fitto bosco di agrifogli, 10 minuti di strappo spacca polmoni, ed eccoci sulla Cima Crénch. Anche qua la vista sul lago è notevole, e Crone è perpendicolarmente sotto i nostri occhi… Adesso si mangia seduti su comode roccette affioranti.
Ci manca ancora una cima per concludere il nostro giro, e ripreso il nostro sentiero, puntiamo verso sud-ovest camminando con attenzione su questo tracciato in discesa bello ripido e a volte leggermente esposto, giunti in breve ad un bivio, come da indicazione abbiamo preso in direzione della Ferrata del Crénch, quattro passi di numero ed eccoci arrivati sull’ultima vetta della giornata. Anche qua vista notevole.
Oramai siamo alla fine dell’escursione, e il molo di Crone è proprio davanti ai nostri occhi. Ripartiti, siamo ritornati al vicino bivio, ed imboccato il ripido sentiero che scende a sud, in breve tempo siamo arrivati a Crone, da qui in maniera semplice siamo giunti al molo seguendo il lungolago. Non c’è bisogno di fare un corso di orienteering.
Nota 1): Bel giro a quote modeste ma con impatto visivo di tutto rispetto, la salita nella forra è ripida ma strafattibile grazie al bel lavoro svolto dal Gruppo Idro 95, chiunque ha un minimo di dimestichezza con la montagna, non avrà nessunissimo problema ad affrontare questo bel sentiero selvaggio, e se partite presto, potrete incontrare i Caprioli così come è successo a noi. Fantastico.
Nota 2): Cose a caso & dilemmi della vita.
Fiction: Belen sarà nel cast di Don Matteo 10… mai come oggi mi son sentito così vicino ai sacerdoti.
Redditi: Il fisco ha chiesto alla trans Lady Pantera di pagare le tasse, lei ha risposto che si sente presa per il culo!
Star system: Dramma per Alba Parietti, si è impiccato il Dr. Brandt… signore del botox. Volti “tirati” invece per le altre starlette!
Stupore: Trovato ubriaco al volante di un’auto un pilota Alitalia. Non capisco lo stupore, se fanno il narcotest a Salvini chissà che gli trovano nel sangue… e lui vuole governare l’Italia!
Nasa: Sappiamo dove trovare gli Alieni! Ragazzi vi do una dritta, lasciate perdere lo Spazio e fate un giro ad Arcore…
Nota 3): Eric che dici del giro nella forra?
CATENA.
Risalgo questa forra urlando la mia pena,
e salgo sulle scale con una certa lena,
ma penso allo strapiombo e inizio una novena.
Catena,
le corde sono tante e le faccio a malapena,
ne conto fino a sette e l’ottava è un poco oscena,
le scale sono due e sembrano cancrena.
Catena,
nel buio di sto canyon non vedo una falena,
di acqua ce n’è poca e con dentro una murena,
e fisso le pareti rischiando l’endovena.
Di rime non ne faccio, ma inseguo una sirena e in fondo mi domando: che cazzo di Catena?
A La Prochaine! Menek

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