Grignone via invernale
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Si segue la Via Grassi Lunghi fino a raggiungere la Cappella del Sacro Cuore. Fino a questo punto, se le condizioni della strada e dell'innevamento lo permettono (e' sterrata, spesso sconnessa), si puo' arrivare anche in auto, altrimenti occorre lasciarla in uno slargo oppure come abbiamo fatto noi partire direttamente dalla provinciale.
In ogni caso presso il Sacro Cuore si trova spazio per poter parcheggiare, oltre la strada e' chiusa al traffico. Da qui prende a sinistra, come segnalato dai vari cartelli, verso il rifugio Pialeral e l'agriturismo Grassi e Lunghi, continuando lungo la strada in leggera salita ed oltrepassando diverse baite, fino a raggiungere un bivio con un cartello che segnala il rifugio Pialeral a destra.
Si prende questa direzione e si inizia a salire con diverse svolte nel bosco in modo ora piu' ripido. Gia' da questo punto abbiamo trovato una copertura nevosa uniforme.
Si esce dal bosco presso l'Alpe Cova, in bella posizione panoramica, la si oltrepassa e si giunge velocemente al rifugio Pialeral, circondato dalle case e dalle baite dell'alpeggio.
Noi abbiamo deciso di pernottare al rifugio per spezzare in due la salita, mentre praticamente tutti decidono di farla in giornata nonostante il dislivello sia notevole, perlomeno per chi come noi e' alla prima uscita da mesi...personalmente, avendo il weekend a disposizione preferisco prenderla con calma.
Una volta ripartiti dal rifugio si oltrepassano le ultime baite e si inizia a salire a brevi tornanti su una buona traccia, dapprima dolcemente poi in modo sempre piu' ripido, fino a raggiungere il nuovo bivacco Riva-Girani ai Comolli.
Il bivacco e' di recente costruzione e sembra molto confortevole, e' dotato di stufa, fornello per cucinare e posto letto per 5 persone.
Dal bivacco si calzano i ramponi (oppure volendo, anche gia' dal Pialeral) e si attacca il famigerato "muro", 400 metri di dislivello molto ripidi da salire in modo diretto su traccia quasi sempre presente, vista la frequentazione dell'itinerario.
Questa e' sicuramente la parte piu' faticosa della salita, l'inclinazione e' davvero notevole, probabilmente in alcuni tratti raggiunge i 40 gradi, e la fine del "muro" sembra non arrivare mai.
Ma una volta finalmente raggiunta la cresta si e' ripagati di tutta la fatica: il panorama e lo scenario sono davvero notevoli, e lo spettacolo di cui si gode a mio parere non ha nulla da invidiare a una via su ghiacciaio su uno dei 4000 alpini.
Si percorrono gli ultimi 150 metri di dislivello lungo la cresta, attrezzata con paletti di segnalazione ed una corda che aiuta a tenersi a distanza di sicurezza dalle grandi cornici che si sporgono verso il precipizio sul lato opposto, ed infine si giunge finalmente alla croce di vetta, e subito dopo al rifugio Brioschi per un meritatissimo pranzo.
Il ritorno avviene per la via di salita.
In ogni caso presso il Sacro Cuore si trova spazio per poter parcheggiare, oltre la strada e' chiusa al traffico. Da qui prende a sinistra, come segnalato dai vari cartelli, verso il rifugio Pialeral e l'agriturismo Grassi e Lunghi, continuando lungo la strada in leggera salita ed oltrepassando diverse baite, fino a raggiungere un bivio con un cartello che segnala il rifugio Pialeral a destra.
Si prende questa direzione e si inizia a salire con diverse svolte nel bosco in modo ora piu' ripido. Gia' da questo punto abbiamo trovato una copertura nevosa uniforme.
Si esce dal bosco presso l'Alpe Cova, in bella posizione panoramica, la si oltrepassa e si giunge velocemente al rifugio Pialeral, circondato dalle case e dalle baite dell'alpeggio.
Noi abbiamo deciso di pernottare al rifugio per spezzare in due la salita, mentre praticamente tutti decidono di farla in giornata nonostante il dislivello sia notevole, perlomeno per chi come noi e' alla prima uscita da mesi...personalmente, avendo il weekend a disposizione preferisco prenderla con calma.
Una volta ripartiti dal rifugio si oltrepassano le ultime baite e si inizia a salire a brevi tornanti su una buona traccia, dapprima dolcemente poi in modo sempre piu' ripido, fino a raggiungere il nuovo bivacco Riva-Girani ai Comolli.
Il bivacco e' di recente costruzione e sembra molto confortevole, e' dotato di stufa, fornello per cucinare e posto letto per 5 persone.
Dal bivacco si calzano i ramponi (oppure volendo, anche gia' dal Pialeral) e si attacca il famigerato "muro", 400 metri di dislivello molto ripidi da salire in modo diretto su traccia quasi sempre presente, vista la frequentazione dell'itinerario.
Questa e' sicuramente la parte piu' faticosa della salita, l'inclinazione e' davvero notevole, probabilmente in alcuni tratti raggiunge i 40 gradi, e la fine del "muro" sembra non arrivare mai.
Ma una volta finalmente raggiunta la cresta si e' ripagati di tutta la fatica: il panorama e lo scenario sono davvero notevoli, e lo spettacolo di cui si gode a mio parere non ha nulla da invidiare a una via su ghiacciaio su uno dei 4000 alpini.
Si percorrono gli ultimi 150 metri di dislivello lungo la cresta, attrezzata con paletti di segnalazione ed una corda che aiuta a tenersi a distanza di sicurezza dalle grandi cornici che si sporgono verso il precipizio sul lato opposto, ed infine si giunge finalmente alla croce di vetta, e subito dopo al rifugio Brioschi per un meritatissimo pranzo.
Il ritorno avviene per la via di salita.
Tourengänger:
bepi77

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