Anche gli elefanti volano, un bigul d'aria su la muntagna de Carela
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Vorrei iniziare questa relazione con una precisazione, per i locali meno giovani il Cornizzolo è detto anche "la muntagna de carela" forse perchè la montagna domina la piccola frazione di Carella sita nel comune di Eupilio, a seguire il link con la storia:
http://www.comune.eupilio.co.it/contenuti.php?intId=84
Nella notte ha nevicato, alle 6.15 suona la sveglia e sento che le macchine procedono a passo spedito; non ci sarà da spalare, sotto le lenzuola si sta bene al calduccio ma le previsioni danno netto miglioramento già dalla mattinata ..........., non me la posso perdere!!
Dopo un tira e molla, vinco la pigrizia e mi alzo decidendo per un escursione sui monti di casa, oggi sono solo e non ho pianificato nulla.
Alle 8.15 parcheggio l'auto al lago del Segrino e inizio la mia escursione sotto un cielo grigio e con una spolverata di neve a terra. Salgo al Santuario della Madonna della Neve e procedo sulla strada sterrata che sale sopra la cava, poco sopra parte un sentierino segnato ma poco visibile che sale e taglia a mezza costa la montagna; in questo tratto sono ben visibili diverse impronte di animali: uccelli, caprioli e cinghiali, speriamo di non incontrarli . Dopo aver attraversato un paio di vallette mi collego al sentiero dei cacciatori che sale da Suello; nel frattempo verso ovest sono in atto le prime schiarite. Ora la salita si fa decisamente impegnativa e ti porta direttamente in vetta passando nella zona dove solitamente si lanciano i deltaplani e attraversando la strada asfaltata. Volgendo lo sguardo verso il monte Rai mi accorgo che si alzano nuvole di neve e penso in cresta ci sarà vento, poco sotto la croce il dubbio diventa certezza e la neve viene alzata come polvere da forte raffiche di vento ma io sono ancora al riparo. Giunto in vetta mi metto al riparo sotto il basamento della croce, mi copro e mi preparo per la discesa accorgendomi che le raffiche sono sempre piu forti.
Pronti via, faccio una decina di passi e sono costretto a puntellarmi con i bastoncini per non essere spostato dal vento, passata la buriana riparto ma il tratto ripido è abbastanza difficoltoso causa la presenza di ghiaccio vivo visto che la neve caduta nella notte è stata spazzata via, ho con me le 4 punte ma chi caspita le indossa con questo vento???
Qualche minuto e la nuova raffica è ancora più forte, oltre che a puntellarmi sono costretto a mettermi a carponi e le schegge impazzite di neve mi sbattono in faccia come tanti aghi appuntiti.
Finalmente scendo il breve tratto ripido, ora il sentiero procede leggermente sotto cresta e la situazione è decisamente migliorata, tra me e me penso il di più è fatto. Breve risalita al Monte Pesora e qui ricominciano i guai, altra pausa a carponi sempre ben puntellato alle racchette, appena molla decido di abbandonare il sentiero in cresta e scenderò tagliando per pratoni. Mi abbasso una decina di metri ma niente da fare, questa volta la raffica persiste, tento di alzarmi per proseguire ma il vento mi sposta sono costretto a rimettermi a carponi e la neve mi flagella il viso, dopo un paio di minuti inizio a temere per la mia incolumità .......... anche l'elefante prenderà il volo???????

Finalmente cessa e mi abbasso il più celermente possibile, la situazione migliora e le raffiche non mi creano più grossi problemi; incrociata la strada la seguo fino al piantone poi seguo i tagli che evitano la strada fino all'Alpe Carella; per le 12.15 dopo quattro ore esatte sono di ritorno all'auto.
Oggi ho avuto la conferma che la montagna soprattutto in inverno non va mai sottovalutata e a prescindere dalla tipologia di escursione e dalle quote raggiunte, è fondamentale avere sempre con se attrezzatura e vestiario adeguato ed è opportuno sempre documentarsi con meticolosità sulle condizioni meteo previste.
http://www.comune.eupilio.co.it/contenuti.php?intId=84
Nella notte ha nevicato, alle 6.15 suona la sveglia e sento che le macchine procedono a passo spedito; non ci sarà da spalare, sotto le lenzuola si sta bene al calduccio ma le previsioni danno netto miglioramento già dalla mattinata ..........., non me la posso perdere!!
Dopo un tira e molla, vinco la pigrizia e mi alzo decidendo per un escursione sui monti di casa, oggi sono solo e non ho pianificato nulla.
Alle 8.15 parcheggio l'auto al lago del Segrino e inizio la mia escursione sotto un cielo grigio e con una spolverata di neve a terra. Salgo al Santuario della Madonna della Neve e procedo sulla strada sterrata che sale sopra la cava, poco sopra parte un sentierino segnato ma poco visibile che sale e taglia a mezza costa la montagna; in questo tratto sono ben visibili diverse impronte di animali: uccelli, caprioli e cinghiali, speriamo di non incontrarli . Dopo aver attraversato un paio di vallette mi collego al sentiero dei cacciatori che sale da Suello; nel frattempo verso ovest sono in atto le prime schiarite. Ora la salita si fa decisamente impegnativa e ti porta direttamente in vetta passando nella zona dove solitamente si lanciano i deltaplani e attraversando la strada asfaltata. Volgendo lo sguardo verso il monte Rai mi accorgo che si alzano nuvole di neve e penso in cresta ci sarà vento, poco sotto la croce il dubbio diventa certezza e la neve viene alzata come polvere da forte raffiche di vento ma io sono ancora al riparo. Giunto in vetta mi metto al riparo sotto il basamento della croce, mi copro e mi preparo per la discesa accorgendomi che le raffiche sono sempre piu forti.
Pronti via, faccio una decina di passi e sono costretto a puntellarmi con i bastoncini per non essere spostato dal vento, passata la buriana riparto ma il tratto ripido è abbastanza difficoltoso causa la presenza di ghiaccio vivo visto che la neve caduta nella notte è stata spazzata via, ho con me le 4 punte ma chi caspita le indossa con questo vento???
Qualche minuto e la nuova raffica è ancora più forte, oltre che a puntellarmi sono costretto a mettermi a carponi e le schegge impazzite di neve mi sbattono in faccia come tanti aghi appuntiti.
Finalmente scendo il breve tratto ripido, ora il sentiero procede leggermente sotto cresta e la situazione è decisamente migliorata, tra me e me penso il di più è fatto. Breve risalita al Monte Pesora e qui ricominciano i guai, altra pausa a carponi sempre ben puntellato alle racchette, appena molla decido di abbandonare il sentiero in cresta e scenderò tagliando per pratoni. Mi abbasso una decina di metri ma niente da fare, questa volta la raffica persiste, tento di alzarmi per proseguire ma il vento mi sposta sono costretto a rimettermi a carponi e la neve mi flagella il viso, dopo un paio di minuti inizio a temere per la mia incolumità .......... anche l'elefante prenderà il volo???????

Finalmente cessa e mi abbasso il più celermente possibile, la situazione migliora e le raffiche non mi creano più grossi problemi; incrociata la strada la seguo fino al piantone poi seguo i tagli che evitano la strada fino all'Alpe Carella; per le 12.15 dopo quattro ore esatte sono di ritorno all'auto.
Oggi ho avuto la conferma che la montagna soprattutto in inverno non va mai sottovalutata e a prescindere dalla tipologia di escursione e dalle quote raggiunte, è fondamentale avere sempre con se attrezzatura e vestiario adeguato ed è opportuno sempre documentarsi con meticolosità sulle condizioni meteo previste.
Tourengänger:
Massimo

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Kommentare (9)