Monte Toro - Corno Stella
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Formica 1: Sono già stato qui.
Formica 2: Sei uno di quei fanatici che crede nella reincarnazione?
Formica 1: ... no, sono stao qui ieri!
Appena iniziamo la salita mi ritorna in mente questo vecchio fumetto di B.C. in cui due formiche discutono del "deja-vù". Non trovando quello giusto ho provveduto a ricrearlo.
Normalmente non mi piace tornare negli stessi posti così a breve distanza ma le condizioni nivo-meteorologiche ci fanno fare uno strappo alla regola. Tral'altro oggi uso per la prima volta gli scarponi nuovi e un percorso tranquillo (in teoria) è quello che ci vuole.
Quindi eccoci ancora una volta a Foppolo in direzione Passo Dordona. Questa volta però non lo raggiungiamo, deviando prima per la "normale" sciistica al Monte Toro.
Giusto ieri alcuni amici hanno percorso lo stesso itinerario, raccontando di neve da favola ... ma oggi, purtroppo, è un altro giorno e il vento ha fatto disastri. Le ottime condizioni di ieri sono un ricordo lontano e sembra impossibile che in meno di 24 ore tutto possa cambiare così radicalmente (traccia compresa).
Il primo sintomo delle nuove condizioni è il distacco di un piccolo lastrone nel punto in cui, sulla via per il Monte Toro, si scavalca la dorsale per scendere nel versante opposto per una trentina di metri. Nulla di grave ma questo avvertimento ci fa procedere guardinghi per il resto della giornata, pronti a tornare indietro in caso di dubbi.
Arrivati in cima ci prepariamo a scendere in Val Cervia. Un primo tratto sulla pala sommitale del Toro e poi ci infiliamo in un breve canalino. Il progetto iniziale prevedeva la discesa su "neve farinosa" fino ad una baita a quota 1900, ma la crosta che troviamo non ci sta facendo divertire. Abbandoniamo quindi la discesa per iniziare prima del previsto al salita al Passo Cervia, decidendo di "rifarci" con la salita al Corno Stella.
Arriviamo al Passo, scendiamo al Lago Moro e riprendiamo la salita a questa seconda vetta che è tutta su neve dura, dove i coltelli/rampanti da sci sono molto utili fino all'inizio della cresta finale che si percorre a piedi (ramponi).
La discesa, per quanto avvenga su neve dura, è tutto sommato piacevole. Il pendio è abbastanza regolare e le lamine hanno un ottimo grip, quindi senza difficoltà raggiungiamo le piste di Foppolo e su queste in paese, dove ci attende il ritorno su asfalto alla macchina.
Direi ottimo stress-test per i miei nuovi scarponi ...
Formica 2: Sei uno di quei fanatici che crede nella reincarnazione?
Formica 1: ... no, sono stao qui ieri!
Appena iniziamo la salita mi ritorna in mente questo vecchio fumetto di B.C. in cui due formiche discutono del "deja-vù". Non trovando quello giusto ho provveduto a ricrearlo.
Normalmente non mi piace tornare negli stessi posti così a breve distanza ma le condizioni nivo-meteorologiche ci fanno fare uno strappo alla regola. Tral'altro oggi uso per la prima volta gli scarponi nuovi e un percorso tranquillo (in teoria) è quello che ci vuole.
Quindi eccoci ancora una volta a Foppolo in direzione Passo Dordona. Questa volta però non lo raggiungiamo, deviando prima per la "normale" sciistica al Monte Toro.
Giusto ieri alcuni amici hanno percorso lo stesso itinerario, raccontando di neve da favola ... ma oggi, purtroppo, è un altro giorno e il vento ha fatto disastri. Le ottime condizioni di ieri sono un ricordo lontano e sembra impossibile che in meno di 24 ore tutto possa cambiare così radicalmente (traccia compresa).
Il primo sintomo delle nuove condizioni è il distacco di un piccolo lastrone nel punto in cui, sulla via per il Monte Toro, si scavalca la dorsale per scendere nel versante opposto per una trentina di metri. Nulla di grave ma questo avvertimento ci fa procedere guardinghi per il resto della giornata, pronti a tornare indietro in caso di dubbi.
Arrivati in cima ci prepariamo a scendere in Val Cervia. Un primo tratto sulla pala sommitale del Toro e poi ci infiliamo in un breve canalino. Il progetto iniziale prevedeva la discesa su "neve farinosa" fino ad una baita a quota 1900, ma la crosta che troviamo non ci sta facendo divertire. Abbandoniamo quindi la discesa per iniziare prima del previsto al salita al Passo Cervia, decidendo di "rifarci" con la salita al Corno Stella.
Arriviamo al Passo, scendiamo al Lago Moro e riprendiamo la salita a questa seconda vetta che è tutta su neve dura, dove i coltelli/rampanti da sci sono molto utili fino all'inizio della cresta finale che si percorre a piedi (ramponi).
La discesa, per quanto avvenga su neve dura, è tutto sommato piacevole. Il pendio è abbastanza regolare e le lamine hanno un ottimo grip, quindi senza difficoltà raggiungiamo le piste di Foppolo e su queste in paese, dove ci attende il ritorno su asfalto alla macchina.
Direi ottimo stress-test per i miei nuovi scarponi ...
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)