Monte Zingla 1496 m
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I monti del Garda sono un altro bel posto dove girare nelle mezze stagioni e poiché spostandoci un poco più a est potremmo trovare tempo migliore il gioco è fatto.
Partiamo da casa con una bella pioggerella che ben presto si trasforma in vera e propria pioggia…speriamo!
Dopo Bergamo smette quasi definitivamente ma una volta sul Garda sembra proprio che la situazione sia migliore.
Raggiungiamo Gaino e ci inoltriamo nella Valle delle Cartiere. Appena lasciato il paese la strada diviene sterrata, uno sterrato decente, anche se il caffè macchiato si tramuta in un caffè shakerato! Una buona ventina di minuti di questa strada e siamo al posteggio in Loc. Maerni. Entriamo nella valle di Campiglio. Raggiunta la Loc. Pontesela abbandoniamo la sterrata per il P.so della Fobbiola e prendiamo il sentiero dei Cuei. Un cartello spiega il significato, ormai perduto, ma rimasto nei ricordi dei vecchi della valle, del Cuel. Erano dei ripari, a volte grotte ma più spesso delle semplici sporgenze delle rocce utilizzate soprattutto da chi veniva a falciare i prati ma anche dai pastori. Qui in pratica passavano tutta l’estate e buona parte dell’autunno.
Lungo il sentiero ne vediamo alcuni. Essendo il nostro obiettivo un altro ci soffermiamo soltanto su quelli nelle immediate vicinanze.
Quando l’anello dei Cuei scende verso la sterrata noi proseguiamo per Campei da Sima. Il sentiero sale e scende dolcemente, passa Campei di Fondo, raggiunge un colletto e poco dopo Campei da Sima dove si trova l’omonimo rifugio degli Alpini.
Sostiamo brevemente per poi imboccare il sentiero N. 12 per il Monte Zingla. Il sentiero prima ampio ed evidente man mano che saliamo diventa sempre più esile, quasi una traccia ma essendo ben bollato si riesce a seguirlo molto bene. Raggiunto un colletto, svoltiamo a dx e tramite un paio di catene passiamo un punto un poco esposto, ancora qualche metro e siamo in cima.
La temperatura non è certo quella di fine Novembre, ci sono pure nebbie di calore che salgono da valle insieme a primule e ciclamini, tutto un casino!!!
Scendiamo verso nord fino alla selletta dove su un albero il bollo Cai invita a voltare a sx, dopo un esile traverso su erba comincia la ripida discesa lungo la dorsale. Entrati nel bosco un evidente cartello Cai indica a sx il Pian delle Noci, senza porci problemi lo seguiamo, primo errore…
Scendendo il Pian delle Noci e relativa baita ci erano sembrati vicini, seguendo il sentiero invece cominciano ad allontanarsi, prima qualche sali e scendi poi solo sali. Controlliamo la cartina e ci accorgiamo di aver preso il sentiero più lungo per il Pian delle Noci, va beh ormai siamo qui e proseguiamo…usciamo dal bosco e vediamo quella che sembra una traccia scendere a dx ma, un cartello Cai su un albero che indica Zingla e un bollo ci traggono nuovamente in inganno anche perché il sentiero che continua a mezza costa sembra più evidente. Ancora si sale, ricontrolliamo la cartina e ci accorgiamo di essere su quella che sulla cartina è riportata come traccia in neretto, avremmo dovuto svoltare a dx al cartello Zingla! Continuiamo, ormai siamo più vicini a Campei da Sima, se la traccia non svanirà, a breve dovremmo raggiungerlo. Arriviamo a un colletto, varie tracce, una scende, una sale, prendiamo quella in mezzo, arriviamo su quello che sembra un sentiero più ampio per una presa d’acqua, oltre la presa il sentiero si restringe, per cui invece di dirigerci verso la presa svoltiamo a sx e a breve siamo a Campei da Sima. Al rifugio scambiamo qualche chiacchiera con due locals che ci confermano l’approssimazione della sentieristica bresciana che tra l’altro abbiamo avuto modo di tastare più volte, va beh anche colpa nostra che ci siamo fidati ciecamente delle indicazioni!
Sotto il rifugio passa la sterrata per il P.so Fobbiola che raggiungiamo in una ventina di minuti.
Saliamo quindi al P.so Spino lungo il sentiero dei Ladroni/Lodroni a seconda che si dia credito ai cartelli o alle cartine…Ladroni è più romantico però!
Lungo il sentiero si raggiunge un bivio, non segnalato, svoltare a sx passando un cancelletto di legno e di lì a poco si raggiunge l’Osservatorio Ornitologico di P.so Spino. Quindi a dx se si vuole andare al Rifugio Pirlo allo Spino ora gestito dai ragazzi dell’Operazione Mato Grosso.
Il ritorno al posteggio avviene lungo una comoda sterrata che da P.so Spino scende a Palazzo Archesane a quindi a Maerni.
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