Parco Nazionale ValGrande-Escursione ad anello Cicogna-Alpe Pra'-Pogallo.
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Giornata caldissima temperature prevista 38°gradi,stimata dai meteorologici,quasi da suicidio questo giro ad anello a bassa quota,decidiamo di partire prestissimo e sfruttare le prime ore del mattino le piu' fresche e "ventilate".
Arriviamo a Cicogna nel cuore della Wilderness d'Italia ,il Parco Nazionale della Valgrande e come antipasto e' l'avvicinamento in auto con tortuosissime stradine,tornanti improvvisi a gomito,guardrail che a tratti mancano o poco rassicuranti e come ciliegina sulla torta ,visto che oggi e'il 28 luglio giorno del mio compleanno e'la galleria piu'stretta e buia al "mondo", molto suggestiva e impressionante.
Parcheggiata l'auto nei pressi del Circolo ARCI a Cicogna ,dove i posteggi scarseggiano,infatti consiglio arrivare presto sul luogo,iniziamo il nostro tour magico alla scoperta di questa vallata misteriosa.
Come prima meta' ci dirigiamo verso l'Alpe'Pra',il sentiero o meglio la mulattiera prende subito quota salendo ripida tra muretti a secco e selve di castanili,si intravedono le rovine dell Alpe Pra' a quota 1243 metri e pochi metri piu'avanti esattamente a quota 1250 metri eccoci a questo bellissimo e accogliente rifugio Casa dell'Alpino, dove la vista spazia sulle creste aguzze dei Corni di Nibbio e sui laghi sottostanti.
Proseguiamo la nostra escursione con un passaggio molto suggestivo attraversando intagli rocciosi abbastanza stretti ,ci inoltriamo in un bel bosco orientandoci con segni a vernice ben visibili ,arrivando cosi al valico spartiacque della Valgrande e Val Pogallo,siamo cosi'giunti all Alpe Leciuri a quota 1311 metri ottimo punto panoramico sulle circostanti vette e meta piu' alta come altitudine di questa escursione .La Cima della Laurasca e Zeda vengono facilmente individuate.
Continuiamo e in breve tempo si e' a Pogallo ,nucleo di baite e ruderi con alle spalle una storia che risale ad epoche di guerra e rastrellamenti del 1944,tenendo presente che in quei tempi vi erano presenti scuole,luce elettrica,osterie e altre varie attivita' compresa la ditta Carlo Sutermeister che offriva lavoro a centinaia di famiglie.
Lasciata Pogallo e la sua storia nostalgica ,arriviamo a parere mio al tratto piu' spettacolare dell'escursione in cui il sentiero a strapiombo e sempre ben protetto con cordini, costeggia il torrente Rio Pogallo con parecchi saliscendi e per chi volesse avventurarsi in un "fuori sentiero",puo'improvvisare una discesa in una delle tante pozze d'acqua cristallina e fina proveniente dal medesimo torrente..Nel nostro caso una parte di noi ha optato nel bagno rigenerante mentre altri scelgono una birretta fresca al Circolo ARCI,concludendo nel giro di 5 ore circa questo stupendo anello classico della Valgrande.
NOTE : Escursione lunga ma dal dislivello non eccesivo,si passa attraverso sentieri che sia dal punto di vista storico ma anche naturalistico offrono qualcosa di immenso.
Arriviamo a Cicogna nel cuore della Wilderness d'Italia ,il Parco Nazionale della Valgrande e come antipasto e' l'avvicinamento in auto con tortuosissime stradine,tornanti improvvisi a gomito,guardrail che a tratti mancano o poco rassicuranti e come ciliegina sulla torta ,visto che oggi e'il 28 luglio giorno del mio compleanno e'la galleria piu'stretta e buia al "mondo", molto suggestiva e impressionante.
Parcheggiata l'auto nei pressi del Circolo ARCI a Cicogna ,dove i posteggi scarseggiano,infatti consiglio arrivare presto sul luogo,iniziamo il nostro tour magico alla scoperta di questa vallata misteriosa.
Come prima meta' ci dirigiamo verso l'Alpe'Pra',il sentiero o meglio la mulattiera prende subito quota salendo ripida tra muretti a secco e selve di castanili,si intravedono le rovine dell Alpe Pra' a quota 1243 metri e pochi metri piu'avanti esattamente a quota 1250 metri eccoci a questo bellissimo e accogliente rifugio Casa dell'Alpino, dove la vista spazia sulle creste aguzze dei Corni di Nibbio e sui laghi sottostanti.
Proseguiamo la nostra escursione con un passaggio molto suggestivo attraversando intagli rocciosi abbastanza stretti ,ci inoltriamo in un bel bosco orientandoci con segni a vernice ben visibili ,arrivando cosi al valico spartiacque della Valgrande e Val Pogallo,siamo cosi'giunti all Alpe Leciuri a quota 1311 metri ottimo punto panoramico sulle circostanti vette e meta piu' alta come altitudine di questa escursione .La Cima della Laurasca e Zeda vengono facilmente individuate.
Continuiamo e in breve tempo si e' a Pogallo ,nucleo di baite e ruderi con alle spalle una storia che risale ad epoche di guerra e rastrellamenti del 1944,tenendo presente che in quei tempi vi erano presenti scuole,luce elettrica,osterie e altre varie attivita' compresa la ditta Carlo Sutermeister che offriva lavoro a centinaia di famiglie.
Lasciata Pogallo e la sua storia nostalgica ,arriviamo a parere mio al tratto piu' spettacolare dell'escursione in cui il sentiero a strapiombo e sempre ben protetto con cordini, costeggia il torrente Rio Pogallo con parecchi saliscendi e per chi volesse avventurarsi in un "fuori sentiero",puo'improvvisare una discesa in una delle tante pozze d'acqua cristallina e fina proveniente dal medesimo torrente..Nel nostro caso una parte di noi ha optato nel bagno rigenerante mentre altri scelgono una birretta fresca al Circolo ARCI,concludendo nel giro di 5 ore circa questo stupendo anello classico della Valgrande.
NOTE : Escursione lunga ma dal dislivello non eccesivo,si passa attraverso sentieri che sia dal punto di vista storico ma anche naturalistico offrono qualcosa di immenso.
Tourengänger:
GAQA

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