Il COMER? Lo si fa DE-"NERVO"!
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E’ la seconda volta quest’anno che salgo alla Cima Comer, un posto che merita per la sua collocazione, oggi, in compagnia di Amadeus e Valter prolungo il giro sino al Monte Denervo, completando finalmente il percorso che ad aprile non avevo fatto per motivi di tempo.
La giornata è bella, nel basso lago la foschia la fa un po’ da padrona, ma alla partenza dalla località Sasso, il cielo è abbastanza sereno e la temperatura non è poi così rigida come dovrebbe essere in questo periodo… con passo turistico imbocchiamo il sentiero N° 31 e saliamo in direzione Comer.
Come già detto nella mia precedente relazione, il tratto di sentiero che porta sino al bivio col Rif. Alpini, è godibile e non troppo impegnativo, le varie balconate poste a picco sul lago, permettono di vedere gran parte dello spazio lacustre e le montagne più famose.
Dal bivio in poi, la situazione cambia di netto, la pendenza si fa più interessante e il fiato non può essere sprecato… da qua in avanti ci sono 40 minuti circa di cammino a polpaccio teso. Quando sbuchiamo in prossimità dell’anticima, fortunatamente il cielo è ancora abbastanza terso, scattiamo qualche foto a 360°, poi, ci svacchiamo bellamente sulla panchina e godiamo del belvedere. Come potete notare dalle immagini postate, in maniera un po irriverente, snobbiamo ciò che ci circonda, per concentrarci in maniera egocentrica su di noi; non è stata una cosa voluta, ma oggi sorrisi e battute si sprecano e i visi immortalati dicono tutto… l’unica eccezione è Amadeus… alcune sue espressioni lo fanno somigliare ad un prodromo umano, una figura del Mesozoico a metà strada tra Borghezio e Gasparri.
Questo è un pit stop leggermente prolungato, oltre a parlare ovviamente delle cime circostanti, siamo estasiati dal panorama che si presenta davanti ai nostri occhi.. tutta questa meraviglia perché non associarla ad un sano spuntino/aperitivo? E sia… il Sole è bello caldo e i miei due baldi amici si mettono in maglietta, tutt’attorno, i fiori mostrano i loro colori quasi fossimo in primavera.
Ripartiamo in direzione Nord perdendo leggermente quota, incrociamo un bivio e prendiamo sempre seguendo a Nord, il N° 32 direzione M. Denervo, tenendo sempre d’occhio l’evidente bollatura. E’ un bello strappone che va affrontato tutto d’un fiato, ci si inerpica sui numerosi tornanti che io e Alex prendiamo con la dovuta “misura”, mentre Valter con scatto felino, ci “abbandona” a noi stessi in maniera imbarazzante… Franco Bitossi a lui gli fa una “pippa”!
A differenza del Comer, qua croci di vetta non ce ne sono, il robusto “ometto” posto al vertice del monte, si trova in uno spiazzetto circondato da Faggi secolari… Poco prima, ci siamo fermati per la pausa pranzo in prossimità di una vecchia e bellissima baita semi abbandonata, ed in parte usata come stalla. Un’incredibile costruzione che meriterebbe tutt’altra attenzione.
Sempre baciati dal Sole, pranziamo in totale relax, e visto che il Socialismo regna sovrano, ci dividiamo il “nutrimento” estratto dal fondo dei nostri zaini… Valter presenta una miserrima porzione di simil-Rio Mare, mentre Alex con fare da “figo”, offre del Grana Padano con le pere. Una scena così triste, l’ho vista solo alla casa di riposo Opera Pia Bartocci! Ed io? Niente di che, ma al confronto, la mia farinata di ceci ed il castagnaccio cucinato il giorno prima, sembrava roba del ristorante Biffi…
Consumato il triste pranzo, facciamo un’autoscatto in prossimità dell’ometto di vetta, a favore di luce Valter esclama: forza regà che il Sole bacia in fronte ai belli… e Alex con la delicatezza di un lottatore di Sumo: si, ma secca gli stronzi! Porca boia che Lord… Al povero Valter l’autostima è caduta talmente in basso da sfiorare il PIL del Burkina Fasu! Sia detto con rispetto…
Ripreso il cammino verso Nord, abbiamo scollinato portandoci in prossimità della Malga Denervo, ove nei pressi, abbiam trovato una palina con le indicazioni per Brione seguendo sempre il sentiero N° 32. Giunti al piccolo abitato, per qualche centinaio di metri camminiamo su una stradina asfaltata, superata la verdeggiante conca, sulla sinistra compare il Rifugio Alpini, lo ignoriamo senza rimpianto visto che è chiuso, e subito dopo, un sentiero si stacca dalla strada e prosegue a sinistra direzione Sasso. Il sentiero è il 31/A, ed in meno di 45 minuti di cammino arriviamo alla macchina. That’s All Folks!
Nota 1: Bel giro panoramico, se vi capita di affrontare questa camminata in una giornata limpida, lo spettacolo è assicurato… I sentieri da seguire sono nell’ordine: 31- 32- 31/A.
Nota 2: Prima di far ritorno nelle rispettive abitazioni, ci siamo fermati al bar per brindare a questa bellissima giornata… finita la birra, Alex ha cominciato a blaterare di cose strane: Domè, prima si va in Val Formazza, poi, corda, piccozza e ramponi e su per il Monte Rosa! Io ovviamente non l’ho cacato di striscio, e prima di salire in auto l’ho salutato come si deve… a dito medio! Grazie ragazzi per la bella giornata, nonostante la vostra presenza mi sono divertito. Grande Valter, è stato un piacere conoscerti, peccato la tua amicizia con Alex!
Nota 3: la mappa caricata non è il giro effettuato, per qualche strano motivo risulta così. Seguite i waypoint.
A La Prochaine! Menek und Olmo
Vista da Amadeus


Partiamo dopo che Domenico mi ha costretto a cadere dal letto, e sono alle 7.30 a Gargnano; "razzo!" nei 100 km non ho incontrato anima viva, essendo domenica; però ho visto il cielo rischiararsi lentamente in questa alba bella e chiarissima, con il lago calmo che riflette il sole che lentamente sale.
E poi siamo sù a Sasso, un borgo arrampicato sulla china delle montagne con uno sguardo da sogno sul Baldo e su la lingua di terra di Sirmione.
Iniziamo a salire, su una cresta che prepara balconate spettacolari sul lago e boschi di corniolo, e castagni e lassù alla Malga faggi secolari e possenti.
Siamo su al Comer, e lo spettacolo è sempre più bello e godibile, ma ora ci portiamo su al De-nervo(così l'appella Domenico) e gettiamo uno sguardo a 360°, ora si scorgono anche le cime ad Ovest, Brenta, Cornone di Blumone, le cime dell'Adamello.
Mangiamo lentamente, questo posto è talmente affascinante che godiamo il più possibile di questa bellezza, ma anche della bontà che ci ha preparato a sorpresa il Domenico : farinata di ceci e castagnaccio.
Buoni! Ottimi!
Poi iniziamo la discesa, Valter in testa e Domenico a chiudere, scendiamo su Briono e poi giù ancora verso la forcella del rifugio "Alpini", da lì al Sasso è tutto una volata in discesa.
Birra per finire.
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