Pesciüm (1745 m)
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Prima racchettata della stagione a Pesciüm, nel “bosco di pecce” (abeti rossi) ossia nella pecceta. Péscia è la denominazione più usata in Ticino per questo albero, il più diffuso nel cantone. Il nome deriva dal latino Picea, che si conserva nel nome scientifico, e che probabilmente è riconducibile al latino Pix, ovvero pece. La pece è la resina purificata dell’abete rosso o di altre conifere, un tempo usata in farmacia contro le affezioni reumatiche.
Inizio dell’escursione: ore 8.30
Fine dell’escursione: ore 13.15
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1014 hPa
Temperatura alla partenza dal Caseificio del Gottardo: 6°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2200 m
Temperatura al rientro al Caseificio del Gottardo: 10°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Spessore neve a Pesciüm: 52 cm
Sorgere del sole: 7.17
Tramonto del sole: 17.01In settimana è caduta la prima neve sulle cime più elevate; abbondante quella che ricopre le montagne nella regione del San Gottardo. Metto in cantiere una ciaspolata, escludendo le zone a rischio di valanghe. La scelta cade sul comprensorio sciistico di Airolo, facilmente raggiungibile dall’autostrada e non ancora in esercizio.
Alle 8:30 parto dal Caseificio del Gottardo, seguendo il segnavia estivo, che indica un tempo di percorrenza di 1:45 h. Il sentiero, già parzialmente innevato, mi porta in direzione est, a circa 130 m a monte della strada per Nante.
Splendido il colpo d’occhio su Airolo, con le case dai toni moderatamente caldi – il giallo e il rosa dominano la scena – ravvivati dai primi raggi di sole e dallo sfondo costituito da una bella spolverata di neve.
Più in alto il giallo dei larici, mischiato con il verde degli abeti, si spinge ad alte quote, fino a raggiungere gli estesi versanti del Passo Scimfüss e del Pizzo Canariscio, ricoperti completamente da ripari antivalangari.
Passo dalle località Scavèi (1310 m), Tecial (1365 m) – Culiscio (1519 m) – Baita Cucurei (1565 m), poste ai margini della pista di sci nera no. 8, che scende da Pesciüm.
A 1310 m di quota sono costretto a montare le racchette da neve. Fino alla Baita Cucurei la ciaspolata si svolge senza problemi: posso camminare celermente su neve assestata, con un leggero dispendio di energie. Alla baita inizia la faticaccia: il manto nevoso si fa sempre più alto e soffice e non ci sono tracce! La camminata diventa inevitabilmente lenta, con soste forzate per recuperare fiato. A Pesciüm la neve raggiunge uno spessore di 52 cm. Per fortuna posso percorrere le ultime decine di metri su neve battuta da un battipista: il fondo è preparato.
Dopo due ore e dieci minuti di salita posso affermare Alpe di Pesciüm geschafft!

Voglia di neve!
Inaspettatamente, il sole riesce ancora ad illuminare il terrazzo che ospita il ristorante e gli edifici degli impianti di risalita. Fra qualche giorno il Sasso della Boggia proietterà per alcuni mesi la sua ombra su tutta la zona, che si animerà comunque con centinaia di sciatori.
Ritorno a valle lungo la stessa via, con numerose soste per osservare rustici o alpeggi che non conoscevo ancora.
Prima escursione con le ciaspole della stagione, in una regione con moderato rischio di slavine. Pesciüm non mi ha mostrato solo peccete, ma anche numerosi larici, ancora con gli splendidi colori autunnali, nonché straordinari panorami dal Pizzo Lucendro fino al Pécianet.
Tempo di salita: 2:10 h
Tempo totale: 4:45 h
Dislivello in salita: 588 m
Sviluppo complessivo: 6,8 km
Difficoltà: WT2
Coordinate Pesciüm: 689'664/ 152'122
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.
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