Monte Vadà (1836 m) e Monte Zeda (2156 m) - bike & hike da Il Colle
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Sono passati 15 anni da quando salii sul Monte Zeda con i miei, in una giornata nebbiosissima in cui non vedevamo ad un palmo dal naso.
Da allora mi ero ripromesso di tornare su questa cima, desiderio accentuatosi sempre di più negli ultimi anni ammirando questa elegante montagna dalle cime circostanti.
Per risparmiare alla mia macchina l'interminabile sterrato che da Il Colle porta a Passo Folungo, decido di rispolverare la mtb, che da ormai tre anni non toccavo.
La decisione si rivela azzecatissima, la sterrata è piacevole da percorrere in bici e non presenta particolari difficoltà, alternando dolcissimi saliscendi. Solo gli ultimi 2 km prima del Passo Folungo si fanno leggermente più duri, per via del fondo più accidentato e della pendenza appena più accentuata.
Al passo (0 h 35) lego la bici e inizio la salita lungo la cresta del Vadà, che desidero percorrere integralmente fino alla vetta.
Dopo un primo tratto ripidissimo tra cespugli e roccette, su sentiero comunque buono, la cresta si addolcisce e, attraversata una piccola pietraia, torna ad essere erbosa.
Il sentiero ufficiale poco prima della pietraia gira a sinistra per ricongiungersi alla linea Cadorna, proseguendo in cresta si trovano comunque alcune tracce di sentiero, ed in ogni caso la direzione è sempre evidente.
Con un'ultima rampa su erba scivolosa raggiungo un'anticima e da qui in pochi minuti la vetta principale del Monte Vadà (1 h 35).
Cima insignificante al cospetto della Zeda, raggiunta dopo aver percorso tutta la cresta dà comunque una certa soddisfazione.
Dopo un veloce spuntino, scendo per la breve cresta opposta ed in pochi minuti raggiungo il sentiero che proviene dal bivacco. In pochi minuti arrivo quindi alla base dell'erta finale, poco più di 300 metri di dislivello su terreno un pò accidentato ma senza difficoltà.
L'allenamento pessimo si fa sentire ed a metà salita sono costretto ad una breve sosta. Riprese le forze, ancora pochi minuti e raggiungo finalmente la vetta del Monte Zeda (2 h 40).
Stavolta posso gustare a pieno il panorama, la giornata è spettacolare e di nebbia neanche l'ombra per fortuna!
Firmo il libro di vetta e vedo la firma prima della mia: Roby e Teresa. Sarà
tignoelino? Mi guardo intorno ma non mi pare di scorgerlo tra le tante persone presenti. Peccato, sarà già ripartito!!
Peccato solo per la confusione che regna sulla cima, piena di gente, tanto che dopo neanche mezzora decido di ripartire (per una volta che mi sarei fermato di più...).
Non riesco neanche a farmi un autoscatto in vetta, a causa di un gruppone che, con tutto lo spazio intorno, ha pensato bene di appollaiarsi proprio sotto alla croce.
Sceso a Pian Vadà seguo ora la comoda Linea Cadorna, che in un'ora e mezza circa, passando per il Bivacco Pian Vadà (3 h 35), mi riporta al Passo Folungo (4 h 10).
Qui risalgo in sella e, con qualche sofferenza per il mio poco allenato sedere, ripercorro ad andatura turistica i 7,3 km che mi separano dalla macchina (4 h 40), dove arrivo soddisfattissimo dell'escursione odierna.
Da allora mi ero ripromesso di tornare su questa cima, desiderio accentuatosi sempre di più negli ultimi anni ammirando questa elegante montagna dalle cime circostanti.
Per risparmiare alla mia macchina l'interminabile sterrato che da Il Colle porta a Passo Folungo, decido di rispolverare la mtb, che da ormai tre anni non toccavo.
La decisione si rivela azzecatissima, la sterrata è piacevole da percorrere in bici e non presenta particolari difficoltà, alternando dolcissimi saliscendi. Solo gli ultimi 2 km prima del Passo Folungo si fanno leggermente più duri, per via del fondo più accidentato e della pendenza appena più accentuata.
Al passo (0 h 35) lego la bici e inizio la salita lungo la cresta del Vadà, che desidero percorrere integralmente fino alla vetta.
Dopo un primo tratto ripidissimo tra cespugli e roccette, su sentiero comunque buono, la cresta si addolcisce e, attraversata una piccola pietraia, torna ad essere erbosa.
Il sentiero ufficiale poco prima della pietraia gira a sinistra per ricongiungersi alla linea Cadorna, proseguendo in cresta si trovano comunque alcune tracce di sentiero, ed in ogni caso la direzione è sempre evidente.
Con un'ultima rampa su erba scivolosa raggiungo un'anticima e da qui in pochi minuti la vetta principale del Monte Vadà (1 h 35).
Cima insignificante al cospetto della Zeda, raggiunta dopo aver percorso tutta la cresta dà comunque una certa soddisfazione.
Dopo un veloce spuntino, scendo per la breve cresta opposta ed in pochi minuti raggiungo il sentiero che proviene dal bivacco. In pochi minuti arrivo quindi alla base dell'erta finale, poco più di 300 metri di dislivello su terreno un pò accidentato ma senza difficoltà.
L'allenamento pessimo si fa sentire ed a metà salita sono costretto ad una breve sosta. Riprese le forze, ancora pochi minuti e raggiungo finalmente la vetta del Monte Zeda (2 h 40).
Stavolta posso gustare a pieno il panorama, la giornata è spettacolare e di nebbia neanche l'ombra per fortuna!
Firmo il libro di vetta e vedo la firma prima della mia: Roby e Teresa. Sarà

Peccato solo per la confusione che regna sulla cima, piena di gente, tanto che dopo neanche mezzora decido di ripartire (per una volta che mi sarei fermato di più...).
Non riesco neanche a farmi un autoscatto in vetta, a causa di un gruppone che, con tutto lo spazio intorno, ha pensato bene di appollaiarsi proprio sotto alla croce.
Sceso a Pian Vadà seguo ora la comoda Linea Cadorna, che in un'ora e mezza circa, passando per il Bivacco Pian Vadà (3 h 35), mi riporta al Passo Folungo (4 h 10).
Qui risalgo in sella e, con qualche sofferenza per il mio poco allenato sedere, ripercorro ad andatura turistica i 7,3 km che mi separano dalla macchina (4 h 40), dove arrivo soddisfattissimo dell'escursione odierna.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (12)