Finalmente Grignetta... insieme a un Wallaby!
|
||||||||||||||||||||||||||
Domenico (Menek66) dice:
Che giornata! Una serie di fattori positivi oggi si incastrano a meraviglia… sono alla scoperta della Grignetta e perché io ne goda appieno di questo giro, Giulio gbal mi farà da guida… c’incontriamo per la prima volta dopo tanti appuntamenti mancati e sono nelle sue mani, di lui ho una fiducia cieca.
So che è un sentiero impegnativo, pieno di insidie, ma nonostante tutto mi sento tranquillo, Giulio è sempre davanti a me e mentre saliamo per la Direttissima, mi racconta un sacco di cose sulla Grignetta e sulle varie imprese alpinistiche effettuate da illustri scalatori e anche da lui stesso; un racconto che mi affascina e che mi fa rivivere mentalmente tutto ciò che lui ha menzionato. Non farò mai l’alpinista ma questa forma di approccio alla montagna mi incuriosisce il giusto; mai prima d’ora avevo sentito parlare di “corda doppia” e cose del genere.
Arrivati in prossimità della zona attrezzata, Giulio estrae corde e moschettoni e ci mettiamo in sicurezza, da qua in poi è vietato perdere la concentrazione… ma anche il divertimento… ed infatti passiamo il Caminetto Pagani senza troppi “intoppi”, anzi, mi risulta tutto molto godurioso perché seguo le sue indicazioni.
Quando si risale per il Canale Angelina, sembra di stare nel “ventre della bestia”; i torrioni, la cresta seghettata e i canaloni detritici, danno varietà visiva ad un giro già fin qua molto bello e panoramico. Quando affrontiamo lo strappo finale, la fatica si fa sentire, ma una volta in cima, l’emozione prende il suo spazio e l’ilarità soppianta la stanchezza.
Mentre mangiamo, siamo in compagnia di qualche autoctono e di un nutrito gruppo di escursionisti tedeschi, qua Giulio, piscia fuori dalla tazza ed abbozza qualche parola nella lingua di Goethe: aine claine pinzimonio guten matrimonio aider under sveller, under zeller, under steller fiscien Zanzibar, aine claine mittevalzer, un di alca seltzer fur dimenticar… Mi accorgo che la cosa sta degenerando e prendo il mio socio sottobraccio, mentre avviso gli attoniti tedeschi che oggi il mio compagno di escursione ha sbagliato pastiglia!
Per dare un’ulteriore colpo al nostro fisico già provato, Giulio mi avvisa che per la discesa faremo il Saltino del Gatto, un passaggio non difficile ma dove occorre massima attenzione, altra catena e un passaggio esposto destreggiandosi sui dei simil fittoni, quattro salti e siamo sul sentiero, ora un po’ più tranquillo.
Proprio nell’ultimo passaggio esposto, faccio un movimento strano e… Giulio mi guarda ed esclama:Domè, c’hai ‘na galleria del vento! Io: ??? mi guardo e noto che i miei pantaloni si sono squarciati all’altezza della “patta”… porc… Vabbè che devo fare? Ci rido su e penso ad alta voce che, se la gabbia è aperta, l’uc…lo è morto! (Scusate il francesismo).
L’imbarazzo si scioglie e continuo il cammino con l’aria che rinfresca i “gioielli di famiglia”… d’ora in poi dosiamo le restanti forze sino a quando arriviamo alla macchina.
Cosa mi lascerà questa giornata? Sicuramente un paio di pantaloni rotti e un po’ di dolore alle ginocchia… ma anche grandi emozioni ed il piacere e l’onore di aver conosciuto Giulio dopo tanti messaggi su Hikr e non; grazie a lui oggi ho affrontato alcuni passaggi tecnici senza colpo ferire, un passo in avanti per le esperienze future.
Nota: Giulio mi aveva avvisato che la Grignetta sarebbe diventata una droga… beh, io vi sto scrivendo da una Comunità Terapeutica! A la prochaine vecio…
Menek
Giulio (gbal) dice:
E’ sempre un piacere accompagnare qualcuno che non la conosce, la Grignetta, e osservare le sue varie reazioni mentre si svolge lentamente il film dell’escursione. Come sempre propongo un giro che mostri i vari aspetti di questa nostra meraviglia; quindi partenza dai Piani Resinelli, lenta salita per il sentiero n.8 o Direttissima che nella prima parte sale trasversalmente alzandosi sul pianoro dei Resinelli e offrendo un bel colpo d’occhio dei laghi e dei monti del Lecchese e dell’Alta Brianza e in lontananza delle Alpi Occidentali, foschie lacuali permettendo. Poi, quasi di colpo il sentiero diventa “attrezzato” cioè il comparire di funi con funzione di mancorrente e dei sottostanti abissi scavati da acque impetuose nei millenni pone subito il visitatore di fronte alla sensazione del pericolo. Dopo un ragionevole periodo di tempo dedicato a capire se proseguire o se tornarsene negli ospitali bar di valle la decisione è presa. Si va! Un cordino in vita a mo’ di economico imbrago, un altro cordino più moschettone da usare se lo si crede nei passaggi più rischiosi e subito Domenico, preso contatto con una realtà che vivrà per tutta la giornata, si porta gradualmente sotto il Caminetto Pagani. Normalmente questo viene pensato come il punto chiave della Direttissima ma così non è; in fondo sono due scale che ascendono un avvolgente canalino per ca. 30m. Però arrivare finalmente lassù è considerata comunque una vittoria e Domenico è raggiante. Si prosegue con alterni saliscendi fino ad intercettare la base del Canalone dell’Angelina che si risale quasi sempre con arrampicata di II UIAA agevolati da sporadiche catene in ambiente molto severo con visione verso il basso di Torre, Lancia e Fungo mentre a sx si costeggiano Angelina, Ago Teresita e Torrione Clerici. Verso l’alto si osserva la Cresta Segantini che s’invola dal Colle Valsecchi alla vetta della Grignetta. Siamo nel cuore dell’arrampicata in Grigna, se vogliamo sono le vie più facili e classiche. Si arriva così ad un bivio: a sx verso il Colle Valsecchi, a dx il Sentiero Cecilia che scegliamo e che ci condurrà in vetta a spese delle energie restanti che qui costatiamo....sono pochine. Finalmente ci siamo; Bivacco Ferrario, tanti gitanti per lo più Tedeschi, un magnifico Husky e dei simpatici corvi questuanti fanno da palcoscenico alla nostra sosta durante la quale consumiamo un frugale pasto. Domenico è davvero soddisfatto: per lui questa era anche una prova di sè, della sua capacità di affrontare o meno questo tipo di difficoltà e io credo che la sua autostima sia aumentata di netto. Dando prova di grande abilità scruta l’orizzonte per ogni dove riconoscendo le “sue” montagne, quelle che abitualmente frequenta con l’amato Olmo, quelle vicine della Bergamasca, del Bresciano e quelle più lontane che sconfinano nel Trentino-Alto Adige. Poi di nuovo adrenalina: bisogna scendere il Saltino del Gatto che proprio saltino non è; a mio avviso, assieme al canale dell’Angelina è ben più impegnativo del Caminetto Pagani o dei traversi attrezzati fatti in mattinata. Ma dopo qualche perplessità, Domenico prende di nuovo in mano la situazione e scende con me verso i più docili prati percorsi dal Sentiero Sinigaglia che costeggia sulla sx il più ostico Canalone Porta. Anche qui lo tedio con racconti sui tre Magnaghi che costeggiamo, gli illustro la doppia da 50m che si fa scendendo dal Sigaro raccomandandosi prima alla rossa Croce di vetta; sono ben felice quando mi chiede spiegazioni e gli racconto qualche trucchetto del mestiere. Giunti al parcheggio ci attendono nell’ordine un magnifico gatto ed uno spinone che sembrano quelli di Walt Disney tanto sembrano volersi bene, un caffè ed una Coca-cola con i quali brindiamo la conclusione di una giornata memorabile. Poi è giocoforza separarsi e tornare alle proprie case; la strada purtroppo è lunga.
Grazie Domenico per la compagnia; spero che tu abbia apprezzato la gita e che non ti sia annoiato per i miei racconti. Alla prossima!
Pillole….del giretto:
Dislivello 987 m
Lunghezza totale 8,43 km
Tempo totale lordo 8h03’
Soste 45’
Tempo totale 7h18’
Kommentare (68)