Monte Resegone (m1875) per la Ferrata del Centenario
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Con discesa per il Canalone Bobbio.
Sul Monte Resegone ci sono stato diverse volte, in tutte le stagioni (manca l'inverno, con la neve); non ricordo un bel panorama o una bella giornata tersa: Sempre foschia, se non peggio. Anche questa volta la tradizione è stata mantenuta.
DIFFICOLTÀ. L'attacco della ferrata lo si raggiunge su di un normale sentiero (E o T2). La ferrata è classificabile moderatamente difficile (PD). Terminata la ferrata il sentiero riprende ad essere escursionistico fino al Rifugio Azzoni ed alla cima. Il Canalone Bobbio, che presenta qualche "attrezzatura" (catene) per agevolare il superamento di alcuni salti rocciosi, presenta difficoltà superiori (EE/F o T4+).
QUOTA MASSIMA: m 1875, la cima del Monte Resegone.
QUOTA MINIMA: m 1236, fra Bocca d'Erna ed il Passo del Fò.
DISTANZA: km 8,7
TEMPO DI SALITA:3h 35'
TEMPO DI DISCESA: 1h 55'
NOTE SUL PERCORSO. Dalla stazione a monte della funivia, seguendo la strada in discesa, si raggiunge Bocca d'Erna, punto dal quale partono tutti i sentieri per il Resegone. Si prende il sentiero in leggera discesa (n. 5) e lo si segue fino a raggiungere il Passo del Fò (m 1284), presso il quale si trova il Rifugio Ghislandi. Qui ci si può comodamente preparare per affrontare la ferrata, il cui attacco si trova poco distante dal Passo, in direzione nord (palina segnaletica).
Rispetto a come la ricordavo, il tratto iniziale della ferrata è stato completamente ridisegnato; ma i miei ricordi risalgono ormai alla notte dei tempi. Ora si inizia stando sulla parete sinistra del canalino, che è stata attrezzata con numerose staffe. Superato il primo strappo con un traverso (alcune staffe aiutano) ci si porta all'interno del canale portandosi alla base di una parete verticale ed esposta, che si risale con una serie di staffe che formano una scala. Dopo una breve cengia si raggiunge un secondo tratto verticale che ci porta all'interno del canale che si risale con l'aiuto di alcune sbarre metalliche poste di traverso fino ad un terrazzino. SI risale, aiutati da staffe, la parete di sinistra, quindi per facili roccette si esce dal canale. Ancora qualche facile roccetta per superare alcuni gradoni rocciosi e si raggiunte il termine della ferrata (m 1490).
Poco sopra si scorge la "vi normale", il sentiero n. 1, che si raggiunge e si segue fino al Rifugio Azzoni (m 1860) e, da qui, alla vicinissima cima (m 1875).
Per la discesa, percorso un tratto di cresta in direzione nord/nord-ovest (segnaletica per Canalone Bobbio/Val Comera) abbiamo percorso il ripido Canalone Bobbio, un "sentiero" per escursionisti esperti che, per un breve tratto, diventa un facile sentiero attrezzato dedicato a Carlo Villa.
METEO. Il sole non s'è visto, come il panorama. Nubi basse e copiose.
COMPAGNI: Andrea.
Sul Monte Resegone ci sono stato diverse volte, in tutte le stagioni (manca l'inverno, con la neve); non ricordo un bel panorama o una bella giornata tersa: Sempre foschia, se non peggio. Anche questa volta la tradizione è stata mantenuta.
DIFFICOLTÀ. L'attacco della ferrata lo si raggiunge su di un normale sentiero (E o T2). La ferrata è classificabile moderatamente difficile (PD). Terminata la ferrata il sentiero riprende ad essere escursionistico fino al Rifugio Azzoni ed alla cima. Il Canalone Bobbio, che presenta qualche "attrezzatura" (catene) per agevolare il superamento di alcuni salti rocciosi, presenta difficoltà superiori (EE/F o T4+).
QUOTA MASSIMA: m 1875, la cima del Monte Resegone.
QUOTA MINIMA: m 1236, fra Bocca d'Erna ed il Passo del Fò.
DISTANZA: km 8,7
TEMPO DI SALITA:3h 35'
TEMPO DI DISCESA: 1h 55'
NOTE SUL PERCORSO. Dalla stazione a monte della funivia, seguendo la strada in discesa, si raggiunge Bocca d'Erna, punto dal quale partono tutti i sentieri per il Resegone. Si prende il sentiero in leggera discesa (n. 5) e lo si segue fino a raggiungere il Passo del Fò (m 1284), presso il quale si trova il Rifugio Ghislandi. Qui ci si può comodamente preparare per affrontare la ferrata, il cui attacco si trova poco distante dal Passo, in direzione nord (palina segnaletica).
Rispetto a come la ricordavo, il tratto iniziale della ferrata è stato completamente ridisegnato; ma i miei ricordi risalgono ormai alla notte dei tempi. Ora si inizia stando sulla parete sinistra del canalino, che è stata attrezzata con numerose staffe. Superato il primo strappo con un traverso (alcune staffe aiutano) ci si porta all'interno del canale portandosi alla base di una parete verticale ed esposta, che si risale con una serie di staffe che formano una scala. Dopo una breve cengia si raggiunge un secondo tratto verticale che ci porta all'interno del canale che si risale con l'aiuto di alcune sbarre metalliche poste di traverso fino ad un terrazzino. SI risale, aiutati da staffe, la parete di sinistra, quindi per facili roccette si esce dal canale. Ancora qualche facile roccetta per superare alcuni gradoni rocciosi e si raggiunte il termine della ferrata (m 1490).
Poco sopra si scorge la "vi normale", il sentiero n. 1, che si raggiunge e si segue fino al Rifugio Azzoni (m 1860) e, da qui, alla vicinissima cima (m 1875).
Per la discesa, percorso un tratto di cresta in direzione nord/nord-ovest (segnaletica per Canalone Bobbio/Val Comera) abbiamo percorso il ripido Canalone Bobbio, un "sentiero" per escursionisti esperti che, per un breve tratto, diventa un facile sentiero attrezzato dedicato a Carlo Villa.
METEO. Il sole non s'è visto, come il panorama. Nubi basse e copiose.
COMPAGNI: Andrea.
Tourengänger:
Alberto C.

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