Piz Boè - Capanna Fassa 3152 m
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Affrontiamo un viaggetto anche oggi per tornare in Dolomiti. Anche in Val Gardena sono cambiate molte cose per fortuna non la qualità e quantità di panini!!!
Posteggiamo di là dal P.so Gardena, al posteggio gratuito per la Ferrata Tridentina.
Imbocchiamo il sentiero 29 per entrare in Val Mesdì. Poco dopo aver superato l’attacco della ferrata mi rendo conto che stiamo sbagliando qualcosa, stiamo scendendo troppo e il sentiero è diventato una misera e malandata traccia, impossibile una cosa così in Dolomiti. Avendolo già fatto, anche se tanti anni fa, ci sono più cose che non mi quadrano. Marco non è convinto, secondo lui non c’erano altri sentieri…si dovrà ricredere. A ogni buon conto arriviamo sul sentierone turistico per Colfosco e non essendoci nessun cartello che indichi la nostra discesa è chiaro che qualcosa abbiamo sbagliato! Raggiungiamo lo stesso l’imbocco della Val Mesdì e ci smazzoliamo quest’ulteriore dislivello, e…andiamo a incrociare il sentiero incriminato con tanto di persona che vi transita…lo dicevo io :-)
Va beh, risaliamo la bellissima Val Mesdì. Al suo ingresso c’è tanto di cartello, un po’ datato è vero, che cita “Termine della Val Mesdì ghiacciato, solo per esperti”, ora non dico che bisogna essere alpinisti ma avere un minimo di attrezzatura…di fatto delle quattro persone che ci precedono, malamente attrezzate, due addirittura con scarpe da tennis solo noi riusciremo a portare a termine la salita, non perché siamo più bravi ma semplicemente perché eravamo attrezzati meglio. Tutto questo ci fa pensare che qui in alta stagione se ne vedranno veramente delle belle…ma non è finita, cosa non abbiamo visto alla Capanna Fassa!
Come dicevo gli ultimi metri per uscire dalla Val Mesdì sono attrezzati con facili catene, il problema però è raggiungerle, ci sono una ventina di metri ripidi su ghiaccio che necessitano di ramponi, o di doti non comuni…non avendo quel tipo di doti abbiamo con noi i ramponi!
La Val Mesdì termina proprio al Rifugio Boè, chiuso. Proseguiamo per il Piz Boè e Capanna Fassa. A un certo punto, un centinaio di metri sotto la cima, il sentiero si biforca, non pensavo di trovare i sensi unici in montagna…a dx solo salita, a sx solo discesa…pazzesco! Il sentiero di discesa à ghiacciato ma, siccome c’è scritto discesa, gran parte degli “escursionisti” che stanno scendendo, fanno in funamboli per essere ligi al cartello. Noi e anche altri che ligi non siamo saliamo e scendiamo dal sentiero di salita…ci arriverà la multa per marcia contromano???
Anche la Capanna Fassa è chiusa. Nonostante tutto c’è parecchia gente…di ogni tipo, dall’alpinista d’alta quota al “…ma che montagna è quella?” Indicando la Marmolada!
Dopo una breve sosta in contemplazione di un panorama incredibile, ritorniamo al rifugio Boè e proseguiamo per il rifugio Pisciadù. La cima omonima è gremita di persone, ma per nostra fortuna quando arriveremo noi la maggior parte sarà già scesa. Facciamo comunella con una coppia di veneti passando un bel po’ di tempo sulla cima, nessuno ha il coraggio di alzarsi è scendere, è tutto troppo bello! In tutti gli anni che siamo stati in Val Badia non penso di aver mai avuto una giornata così bella sul Sella!
Sono io che rompo l’incantesimo, invitando Marco a scendere, è ancora lungo il ritorno a valle. Scendiamo in compagnia dei veneti, raccontando aneddoti ed escursioni, giri belli ma per noi a distanze siderali!
Giunti al rifugio, aperto, noi facciamo sosta birra e panino mentre loro scendono direttamente.
La discesa dalla Val Setus è veloce e meno noiosa di quanto ricordavo!
Che dire…le Dolomiti hanno sempre un fascino incredibile!
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