Pic de Caramatran (Il Pelvo) 3024 m
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Colazione all’ingrasso e poi si parte per Chianale.
Posteggiamo al di là del paese, nell’ampio posteggio sterrato e proseguiamo lungo la strada fino ai cartelli che indicato Col Blanchet. Prima nel bosco e poi su ampi prati dove il sentiero si perde in una miriade di altri sentieri arriviamo al lago Blu. Come ieri ci siamo un po’ allungati, attendiamo l’arrivo di Ernesto che oggi ha bisogno di essere un po’ spronato.
La giornata molto variabile e sicuramente non quella che attendevamo è per altro molto fredda, un forte vento arriva dalla Francia che continua a mandar nuvole e velature a tutto spiano.
Poco dopo il lago ci inoltriamo in un vallone abitato da numerosissime marmotte ormai anche loro come le mucche hanno i giorni contati all’aperto. Raggiungiamo il bivio per il nostro colle e svoltiamo a dx. Il sentiero un poco si perde, ma qualche ometto, qualche bollo e l’ovvia direzione da prendere non creano problemi di orientamento.
Dopo una breve ripida salita e un altrettanto breve traverso siamo al colle dove siamo costretti a coprirci, alla faccia del rialzo delle temperature!
All’arrivo di Ernesto ripartiamo scendendo in Francia per pochi metri andando a prendere una traccia poi evidente sentiero segnato da ometti in una pietraia che ci porta al Colle S. Veran passando sotto le pareti della Rocca Bianca.
Al Colle incontriamo le prime persone della giornata. Ernesto dà forfait, è arrivato al suo massimo, è più che contento di quello che ha fatto e visto in questi due giorni, inutile insistere.
Ci salutiamo, lui scenderà direttamente a Chianale mentre noi proseguiamo per il Pic di Caramatran e se il tempo ci assisterà per il Colle dell’Agnello.
Raggiungiamo le due cime del Pic e scopriamo che tra le due cime c’è una traccia che ci consentirà di raggiungere il Colle di Chamussiere senza dover tornare al Colle di S. Veran.
Vorremmo fare una sosta ma il vento freddo non ci dà tregua fino a oltre il Chamussiere. Breve sosta e poi giù. Dall’alto sembra che il Refuge Col Agnel sia chiuso per cui già ci invitava poco l’idea di sostare in un rifugio francese, visto il dubbio evitiamo la discesa.
Risaliti al Colle dell’Agnello troviamo il cartello che indica l’apertura del rifugio degli Alpini che si trova poco sotto il colle. Lo scorso anno era sì aperto ma non faceva alcun servizio ristoro. Scendiamo quindi al rifugio, piccolo, spartano e delizioso gestito da una simpatica ed entusiastica ragazza che sta cercando di cambiar vita, basta ufficio, basta città e dopo un primo anno così disastroso meteorologicamente, tutta questo entusiasmo è da ammirare ancora di più.
Chiacchieriamo un po’ con lei che spera tanto di continuare quest’avventura sia nella prossima estate anno sia, perché no, anche già dal prossimo inverno. Dopo averle augurato buona fortuna riprendiamo il cammino scendendo a Chianale. Il sentiero scende nel vallone rimanendo parallelo alla strada fino a raggiungere l’ex ricovero Carlo Emanuele III già visibile dal rifugio degli Alpini. Qui entra nel Vallone di S. Veran andato ad attaccarsi al sentiero che scende dal P.so omonimo.
Ancora poco e siamo al posteggio dove Ernesto ci attende pazientemente.
Sosta birra a Chianale e rientro a casa. Nonostante le numerose sagre incontrate il traffico è scorrevole e il viaggio seppur lungo passa velocemente.
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