Bivacco Petazzi: un balcone privilegiato sul lago di Como
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Ad inizio estate ci viene l'idea di azzardare l'Alta via del lago di Como, purtroppo non riusciamo a trovare tre giorni consecutivi in cui farla e allora abbiamo "ripiegato" su una due giorni. Ma non si può proprio dire sia stata una ritirata, anzi, sono stati due giorni ricchissimi e onestamente non sappiamo se quest'anno avremmo avuto nelle gambe una tre giorni così impegnativa.
Decidiamo di partire nonostante le previsioni non siano molto favorevoli (non una novità in quest'estate), alle sei siamo già in viaggio e dopo non aver visto il bivio a gravedona verso livo e i crotti dangri ed aver quindi fatto un bel tour fino a sorico in macchina e un movimentato avvicinamento su sterrato parcheggiamo poco prima il crotto. Ci mettiamo in fretta in marcia, ci aspettano cinque ore di lungo avvicinamento al rifugio Petazzi. Il tempo peggiora e quando ci arriviamo sta letteralmente diluviando, ci ripariamo velocemente all'interno stupendoci della bellezza di quel piccolo bivacco, sistemiamo le nostre cose e prepariamo un the, il primo di una lunga serie, oserei dire infinita. Appena smette (o quasi) usciamo e decidiamo di salire verso il pizzo Ledù, tagliamo a destra ed andiamo a conquistare un piccolo pizzetto, lo chiamiamo pizzo ardito.
Con il calare della notte, le nuvole e la nebbia a valle scompaiono e ai nostri occhi meravigliati appare il lago di Como illuminato dalle luci dei paesini arroccati sulle sue rive. Il freddo si fa sentire ma noi scaldiamo l'ambiente con dei bellissimi canti alpini e dopo non molto andiamo a dormire.
Ore 3.30: suona la sveglia. Prima di andare a dormire il cielo era ancora coperto da un mare di nuvole ma ecco che nel pieno della notte quando noi usciamo dai nostri caldi sacchi a pelo e lasciamo il bivacco sopra i nostri occhi compare la volta celeste in tutta la sua grandezza e bellezza. Ci perdiamo tra le stelle e ritorniamo a dormire solo dopo quasi un'ora.
Al mattino dopo aver sistemato tutto decidiamo di non tornare dall'itinerario di salita ma di deviare fino alla capanna como. Ci muoviamo così su una traccia di sentiero ottimamente segnata e bollata fino al lago di cavrig, bellissimo specchio d'acqua e poi su fino alla bocchetta di San Pio. Da qui voltandoci riusciamo a ritrovare il bivacco solo con l'aiuto del canocchiale mentre sotto di noi compare il lago darengo e la vicina capanna como. La discesa da questa bocchetta è veramente ripida e si farà presto sentire.
Pausa pranzo in riva al lago e poi in fretta al rifugio Pianezza, da qui rientriamo al crotto Dangri percorrendo il sentiero già fatto in salita.
Ringrazio di cuore i miei amici Pit, Fede e Marco che hanno condiviso con me questa due giorni perchè ogni giro con loro diventa qualcosa di unico.
Consiglio a tutti un giro da queste parti, la vista è ottima e l'ambiente che ti circonda, incontaminato e ancora selvaggio è difficile da trovare così facilmente.
Decidiamo di partire nonostante le previsioni non siano molto favorevoli (non una novità in quest'estate), alle sei siamo già in viaggio e dopo non aver visto il bivio a gravedona verso livo e i crotti dangri ed aver quindi fatto un bel tour fino a sorico in macchina e un movimentato avvicinamento su sterrato parcheggiamo poco prima il crotto. Ci mettiamo in fretta in marcia, ci aspettano cinque ore di lungo avvicinamento al rifugio Petazzi. Il tempo peggiora e quando ci arriviamo sta letteralmente diluviando, ci ripariamo velocemente all'interno stupendoci della bellezza di quel piccolo bivacco, sistemiamo le nostre cose e prepariamo un the, il primo di una lunga serie, oserei dire infinita. Appena smette (o quasi) usciamo e decidiamo di salire verso il pizzo Ledù, tagliamo a destra ed andiamo a conquistare un piccolo pizzetto, lo chiamiamo pizzo ardito.
Con il calare della notte, le nuvole e la nebbia a valle scompaiono e ai nostri occhi meravigliati appare il lago di Como illuminato dalle luci dei paesini arroccati sulle sue rive. Il freddo si fa sentire ma noi scaldiamo l'ambiente con dei bellissimi canti alpini e dopo non molto andiamo a dormire.
Ore 3.30: suona la sveglia. Prima di andare a dormire il cielo era ancora coperto da un mare di nuvole ma ecco che nel pieno della notte quando noi usciamo dai nostri caldi sacchi a pelo e lasciamo il bivacco sopra i nostri occhi compare la volta celeste in tutta la sua grandezza e bellezza. Ci perdiamo tra le stelle e ritorniamo a dormire solo dopo quasi un'ora.
Al mattino dopo aver sistemato tutto decidiamo di non tornare dall'itinerario di salita ma di deviare fino alla capanna como. Ci muoviamo così su una traccia di sentiero ottimamente segnata e bollata fino al lago di cavrig, bellissimo specchio d'acqua e poi su fino alla bocchetta di San Pio. Da qui voltandoci riusciamo a ritrovare il bivacco solo con l'aiuto del canocchiale mentre sotto di noi compare il lago darengo e la vicina capanna como. La discesa da questa bocchetta è veramente ripida e si farà presto sentire.
Pausa pranzo in riva al lago e poi in fretta al rifugio Pianezza, da qui rientriamo al crotto Dangri percorrendo il sentiero già fatto in salita.
Ringrazio di cuore i miei amici Pit, Fede e Marco che hanno condiviso con me questa due giorni perchè ogni giro con loro diventa qualcosa di unico.
Consiglio a tutti un giro da queste parti, la vista è ottima e l'ambiente che ti circonda, incontaminato e ancora selvaggio è difficile da trovare così facilmente.
Tourengänger:
mattia
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