Trekking sull'AV1
Tra una peripezia e l’altra riusciamo a partire per il nostro abituale trekking estivo. Troppe cose sono incorse prima della partenza, compresa la rottura dei miei scarponi pochi giorni fa e la dimenticanza sul tavolo di casa di due delle quattro cartine del trekking.Tutto ciò sembra quasi volerci dire che sarebbe meglio non partire!!!! Ma noi partiamo e tutto andrà bene come sempre!
1° Giorno: Moulin/Valtournenche-Rifugio Barmasse
Viste le previsioni, abbandoniamo l’idea di passare dal Colle di Vofrede e con un bel sentiero nel bosco che passa dal caratteristico paesino di Mont Menè raggiungiamo il Rifugio Barmasse. Il tempo si rivelerà meno catastrofico del previsto, infatti, dopo aver preso possesso della camera e aver mangiucchiato qualcosa, riusciamo a fare un bel giro nei dintorni ammazzando il tempo che ci separa dall’ora di cena.
2° Giorno: Rifugio Barmasse-Rifugio Cuney
Partiamo sotto un cielo plumbeo ma asciutto insieme con una coppia conosciuta la sera precedente che si trova in scherzosa competizione con una coppia di francesi su chi terminerà prima le tappe.
Un altro francese soprannominato da Marco “Baguette” ci fa compagnia.
Ci sorpassiamo e ricongiungiamo nelle varie pause. La salita alla Finestra d’Ersa è una rocambolesca rincorsa al superamento di una mandria di mucche e una continua lotta con le mosche!
Dopo un bellissimo traverso riprendiamo a salire e raggiungiamo il Lago Tsan con l’omonimo bivacco e quindi l’omonima Finestra dove facciamo sosta con Silvia ed Enrico. Ripartiamo prima noi e scendiamo nella nebbia fino a raggiungere il bivacco Reboulaz dove troviamo “Baguette” in pausa pranzo, non è uno di compagnia però…
Si riprende la salita tra squarci di sole e nebbie fino a raggiungere il Col de Terray. Essere quasi arrivati a Cuney è solo un’illusione, un lungo traverso a sali scendi dove a ogni curva potremmo esserci, ci porta ai piedi del Rifugio Cuney affiancato dal piccolo Santuario della Madonna delle Nevi.
Prendiamo possesso del letto e mentre mangiamo ci dicono che le docce sono gratuite ma l’acqua è fredda, che facciamo? Un giro al lago di Ermite con salvataggio di un agnellino tanto per scaldarci e prendere il coraggio per buttarci sotto la doccia, sempre meglio del lavaggio a pezzi!
3° Giorno: Rifugio Cuney-Bionaz/Ostello La Batise
Il posto tappa di Oyace è chiuso, noi troviamo posto, un ottimo posto devo dire, un po’ fuori dall’AV mentre i francesi sono costretti a interrompere il trekking perché sembra non abbiano trovato altra sistemazione. Anche per Silvia ed Enrico è l’ultimo giorno di trekking mentre “Baguette” non sappiamo che fine faccia, lo ritroveremo al Rifugio Frassati.
Anche oggi il cielo è coperto anche se in lontananza si vedono ampi squarci che ci fanno ben sperare.
Anche oggi si parte in discesa per poi risalire al Col de Chaléby. Si è alzato un vento forte e gelido che spazza e riunisce nebbie e nuvole in continuazione. Poco prima di raggiungere il bivacco Rosaire e Clermont comincia a piovigginare. Ne approfittiamo per fermarci un attimo e coprirci con tutta calma per risalire al Col de Vessonaz. La pioggerella, ma peggio il vento, ci accompagnano lungo la salita al colle e per una breve parte della discesa, dopo di che smette e il sole tenta di tornare. All’alpeggio sottostante troviamo Silvia ed Enrico in pausa spuntino, ci aggreghiamo e passiamo un lungo momento a chiacchierare, scattare foto e nel mentre arriva anche la coppia francese, foto di gruppo e i francesi ripartono. Noi ce la prendiamo comoda. Scendiamo tranquillamente tutti insieme, una lunghissima discesa fino a raggiungere il fondovalle e risalire a Closé. Qui ci salutiamo con Silvia ed Enrico che tornano a casa mentre noi riprendiamo la salita per Bionaz. Scegliamo il sentiero, ciò comporta qualche saliscendi e una caldazza incredibile perché il sole ha deciso proprio ora di farsi rivedere come consolazione ci pappiamo un bel po’ di lamponi!
L’Ostello è davvero grazioso e si mangerà divinamente a un prezzo ultraconveniente! Solita trafila pomeridiana e passeggiata alla frazione sottostante per acquistare pane e formaggio.
4° Giorno: Bionaz-Ollomont/Dortoir Mont Gelé
La giornata è spettacolare oggi, in compenso i miei scarponi nuovi hanno deciso di darmi il tormento, tormento che mi porterò dietro fino al termine del trekking!
Torniamo a Closè e riprendiamo l’AV per il Col de Breuson. Dopo una doverosa pausa ci aspetterebbe solo la discesa ma la giornata è bellissima ed è pure presto. La mia caviglia consiglierebbe riposo, ma è così lontana dalla testa che non la sento e quindi, una volta raggiunto l’alpeggio Berrio Demon, risaliamo al Col Cornet con vista spettacolare sul Mont Avril. Non contenti proseguiamo per il Bivacco Regondi dove facciamo sosta panino. Purtroppo il tempo si sta guastando per cui la sosta non sarà lunga. Scendiamo al pianoro sottostante e appena raggiungiamo la sterrata tolgo gli scarponi e continuo la discesa con le scarpe da vela che usa Marco 2 in rifugio come ciabatte. Controllando la cartina la strada ci farebbe fare un giro lunghissimo per cui nonostante i miei compagni non siano molto d’accordo preferisco scendere dal sentiero. Certo le scarpe da vela non sono il massimo, sembra di camminare a piedi nudi ma almeno le caviglie sono libere!
Giunti sulla strada metto le mie ciabatte e sotto una leggera pioggerella raggiungiamo l’Hotel Mont Gelè dove ritiriamo le chiavi per il Dortoir, un bel camerone con bagno, uso cucina tutto a nostra disposizione.
5° Giorno: Ollomont-Saint Oyen/Casa per Ferie Chateau Verdun
Partiamo con molta calma sotto una leggera pioggerella che terminerà alla fine della ripida salita nel bosco. Attraversiamo sterrati e prati e raggiungiamo il Rifugio Champillon. Lunga sosta in attesa del miglioramento previsto, beh intanto non piove e ogni tanto filtra qualche raggio di sole. Poco dopo aver ripreso il cammino, nei pressi del Colle Champillon riprende a piovere e a tirare vento, il tutto dura poco per fortuna e finalmente il cielo tende ad aprirsi. Raggiungiamo il fondovalle, risaliamo a Eternod dove imbocchiamo il sentiero N.15 che ci fa scendere a Saint Oyen dove troviamo il cartello per Chateau Verdun. Ottima sistemazione in camera con lenzuola e bagno. Soliti preparativi e poi fuori alla ricerca di un alimentari e visita del paese.
6° Giorno: Saint Oyen/Rifugio Frassati
Giornata spettacolare. Si parte subito in ripida salita nel bosco in direzione di Plan Puitz, oggi niente AV1, si cambia! Raggiunto Plan Puitz perdiamo velocemente quota e andiamo a prendere un lungo traverso per il Colle del Gran San Bernardo. Bello, panoramico, sotto un vento gelido. Purtroppo tutto ciò è rovinato dal continuo boato delle moto che transitano nel fondovalle. Raggiungiamo il Posto Tappa del Pellegrino, riaperto da poco, e chiediamo il permesso di lasciare gli zaini per fare un’escursione veloce al Colle. Escursione che avremmo potuto evitare vista la confusione di moto e auto trovate. Ritornati agli zaini, ci fermiamo al posto tappa a bere qualcosa, anche come ringraziamento, dopo di che ripartiamo per il Colle di Saint Rhémy e qui inizia la parte veramente bella della giornata. Attraversiamo due valloni, questo e il successivo per il Colle di Ceingles dove non incontriamo anima viva e ci immergiamo nel silenzio più totale. Raggiunto l’ultimo colle ci affacciamo sul vallone del rifugio Frassati che vedremo però solo all’ultimo momento raggiungendolo con un lungo traverso. Mentre svolgiamo i soliti compiti comincia a nevischiare…con il sole! A cena ritroviamo “Baguette” che domani sparirà nuovamente e una simpaticissima coppia di giapponesi.
7° Giorno: Rifugio Frassati-Rifugio Bertone
L’alba promette bene ma giusto il tempo di partire che un antipatico banco di nuvole e nebbie, ci copre la spettacolare visione del Monte Bianco che tutti decantano quando si arriva al Colle di Malatrà…beh è tutto bianco e nevica pure! Del resto è Ferragosto e a memoria non abbiamo mai avuto un ferragosto con il sole durante i trekking, per cui tutto nella norma!
Scherzando e ridendo scendiamo dal colle e finalmente troviamo altri trekkers, le persone incontrate lungo in sentieri e alla sera in rifugio in questi giorni sono state veramente pochissime, anno molto magro per il turismo montano, tutti i rifugisti lamentano la cosa e purtroppo per molti la stagione ormai è agli sgoccioli. Un anno duro…molto duro!
Salita al Pas entre deux Sauts e quindi Col Sapin tra un’occhiata di sole, una goccia di pioggia e tanto tanto vento, vento che nel pomeriggio spazzerà il cielo. Dal colle insieme a molta più gente, una decina, di quanta ne abbiamo vista in giro in questa settimana, saliamo alla Tete de la Tronche e alla Testa Bernarda. Percorriamo l’intera facile cresta che in una giornata serena ci regalerebbe una spettacolare visione del Monte Bianco e raggiungiamo il Rifugio Bertone. Sarà la vicinanza a Courmayeur, sarà che è Ferragosto e che contrariamente alle previsioni arriviamo prima del previsto, ma qui troviamo un po’ più gente del solito e anche i prezzi un po’ più alti del normale! La sistemazione nel dormitorio, una casetta poco sopra il rifugio, è confortevole, la cena buona e siamo pure riusciti a ottenere il pane che nel pomeriggio sembrava non ci fosse, misteri che solitamente ricorrono nelle giornate in cui si prevede più affollamento, tra l’altro in un rifugio facilmente raggiungibile da valle! Giretto pomeridiano verso la Val Ferret dove incrociamo la coppia giapponese in arrivo dal rifugio Bonatti, che non si fermerà ma scenderà a Courmayeur. Comico scambio di info in anglo/italiano su dove poter acquistare Montura a Milano, loro prossima destinazione prima del termine delle vacanze.
8° Giorno: Rifugio Bertone-Morgex
La colazione anticipata è purtroppo poco piacevole, acqua per il te fredda, poco pane, per nostra fortuna avevamo trattenuto quello avanzato la sera prima, e sistemazione nel gabbiotto all’entrata del rifugio che oltre a non aver luce non si chiude la porta e il vento che tira non rende piacevole mangiare, arriva pure, e cara grazia che ce ne stavamo andando ormai, una coppia di giapponesi insonne che si prepara la colazione, al che lo spazio si riduce ai minimi termini! Va beh dai partiamo! La giornata è spettacolare!
Discesa a valle e ripidissima risalita al Colle dei Liconi. Le foto al Bianco si sprecano…
Raggiunto il colle saliamo al Bivacco Pascal, dove un gruppetto di ragazzi che vi ha passato la notte ci offre il caffè appena fatto…ci voleva proprio dopo la triste colazione! Un ultimo zompo e siamo sulla cima dei Liconi.
Foto, foto, foto, tante, tantissime e quindi ritorno al colle dove cominciamo la lunghissima discesa verso Morgex.
Raggiunto il paese, nell’attesa del treno per Chatillon, non ci facciamo mancare birra, panini e gelati!
In un anno così meteorologicamente instabile siamo stati molto fortunati durante questo trekking. Pochi panorami sulle cime è vero, però anche poca pioggia, nessun temporale o bombe d’acqua come si definiscono oggi, sole… poco anche lui ma presente a tratti tutti i giorni, sufficiente a darci la carica per continuare!
Geodaten | |||
22009.gpx | Valtournenche.Rif.Barmasse | ||
22010.gpx | Giro pomeridiano | ||
22011.gpx | Rif.Barmasse-Rif.Cuney | ||
22012.gpx | Rif. Cuney-Bionaz | ||
22013.gpx | Bionaz-Ollomont | ||
22014.gpx | Ollomont-Saint Oyen | ||
22015.gpx | Saint Oyen-Rif.Frassati | ||
22016.gpx | Rif.Frassati-Rif-Bertone | ||
22017.gpx | Rif.Bertone-Morgex |
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