Da Dondena a Plan Clavalité
|
||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il primo giorno io e un amico milanese lasciamo l'auto a Pont-Saint-Martin e raggiungiamo Camporcher/Chardonney in autobus. Da qui saliamo al rifugio Dondena con il sentiero, che si tiene sempre al di sotto della strada sterrata. Pernottiamo in questa struttura, secondo noi con un buon rapporto qualità/prezzo, e la mattina seguente siamo i primi a far colazione e a partire alle 7.15.
La prima parte della traversata ricalca il sentiero per il Mont Glacier fino al Col Fussy (m.2910) da dove cominciamo a scendere in Val Clavalité. Inizialmente il sentiero 5A attraversa una pietraia con alcuni saliscendi, segnalato ma non troppo, stretto ma sempre evidente. Doppiato un piccolo costone, circa alla stessa altezza del Col Fussy, il sentiero diventa spesso più largo e panoramico e scende gradualmente verso il Col d'Etsely (o d'Etsele) puntando verso il Monte Rafrey (m.3146). Troviamo due squadre di lavoranti che lo stanno sistemando in altrettanti punti e li ringraziamo per il loro lavoro. A sinistra c'è il solco principale della Val Clavalité, che in alto si chiama anche Val Fénis e poi Comba Tersiva ed è dominato dalla Punta Tersiva, dietro cui per un breve tratto spunta il Gran Paradiso. Vicino al Col d'Etsely il panorama si apre a nord verso il Cervino e il Monte Rosa. Sono montagne che ho visto tante volte ma mai da un luogo cosi' isolato.
Pochi passi prima del Col d'Etsely, quotato circa 2800 secondo le fonti, c'è la possibilità di scegliere: a sinistra si scende verso il ramo principale, nella zona dove c'è il bivacco Borroz-Rotary, a destra verso il ramo laterale di Savoney. Il mio libro quasi nuovo, pubblicato 34 anni fa, e un articolo di una rivista quasi coetanea consigliano questo secondo percorso perché più vario mentre l'altro è più monotono. Ci fidiamo della guida cartacea e scendiamo verso il lago Margheron, lungo il sentiero 4A/102, prima su terreno prevalentemente prativo poi pietroso e al cospetto dello scuro versante nord del Mont Glacier. Vicino al lago il sentiero si perde nei prati, lo ritroviamo seguendo i rari segni gialli e puntando allo specchio d'acqua. La cartina dice che bisogna attraversarne l'emissario, perdiamo sentiero e segni che ritroviamo quando passiamo sull'altro versante. Per curiosità torno indietro a cercare i segni per vedere dov'era il guado consigliato.
Puntiamo ora ad un ometto qualche decina di metri sopra di noi e con i cartelli gialli: a destra si val al Col Mézove e al rifugio Barbustel, a sinistra si scende verso Crin presso il Plan Clavalitè. Cominciamo a scendere: davanti a noi abbiamo il Gran Combin e il Mont Velan, la valle da percorrere dà l'idea di "wilderness" nonostante l'incontro con "ben" tre escursionisti. Arriviamo a un punto dove il sentiero numero 4 si biforca: da una parte c'è il segnale più nuovo e la freccia "albero monumentale", dall'altra il segnale più vecchio e un ometto. Scegliamo questa possibilità, con l'avvallo della cartina che indica di scendere al torrente. Il sentiero, con qualche incertezza nella vegetazione, scende al corso d'acqua che ora, sempre secondo la carta, dovremmo attraversare. C'è infatti una passerella in legno per metà coperta dall'acqua corrente e muschio e quindi scivolosissima: meglio attraversare sui vicini sassi. A pochi passi dal pianoro di Savoney (m.2125, baite diroccate) si trovano un vero ponte e l'altro sentiero: se tornerò prenderò questo.
Si continua a scendere, ora anche nel lariceto, col sentiero che si tiene a lungo alto sul torrente per poi scendere ad attraversarlo su un ponte poco prima dell'alpeggio di Orgère (m.1750), anch'esso diroccato. Incontriamo qui altri tre escursionisti, in questo ramo della valle non abbiamo visto nè alpeggi in uso nè bovini al pascolo, quindi c'è un pò di sensazione di "wilderness". Poco più in basso si trovano le due case di Bayette (m.1642), queste invece in buono stato, ma ora siamo vicini alla sterrata di fondovalle che ci porta prima a Crin (m.1587, alcune baite ben tenute) poi sull'ameno Piano/Plan di Clavalitè. Qui alle nostre spalle rivediamo la Tersiva, qui compaiono baite, malghe e qualche automezzo. Davanti a noi è ben visibile il Cervino, ancora sgombro da nuvole. Sono le 13.20, abbiamo camminato 6 ore senza soste significative.
Un cartello a Crin indica 2 ore e 20 per Fénis (frazione Barche), da farsi in discesa lungo la bassa valle. Seguirebbero la corriera fino a Nus oppure l'autostop o 4-5 km di provinciale. Siamo d'accordo nel chiedere un passaggio ad ogni automezzo che vedremo scendere, ormai abbiamo fatto la parte migliore della traversata. Così avviene e veniamo caricati al momento giusto, ancora nel Piano di Clavalité. Più avanti avremmo dovuto scegliere tra il sentiero che taglia la strada accorciando il percorso ma facendoci perdere eventuali passaggi motorizzati oppure il viceversa. Poco a valle del Piano di Clavalité la strada diventa asfaltata. Per quanto abbiamo visto la bassa valle ci è sembrata monotona, almeno d'estate, inoltre la presenza della strada asfaltata le ha tolto la "selvaticità". Grazie al passaggio in automezzo arriviamo a Fénis in netto anticipo sul previsto e pertanto prendiamo una corriera prima per Nus, un treno prima per Pont-Saint-Martin dove recuperiamo l'auto.
La prima parte della traversata ricalca il sentiero per il Mont Glacier fino al Col Fussy (m.2910) da dove cominciamo a scendere in Val Clavalité. Inizialmente il sentiero 5A attraversa una pietraia con alcuni saliscendi, segnalato ma non troppo, stretto ma sempre evidente. Doppiato un piccolo costone, circa alla stessa altezza del Col Fussy, il sentiero diventa spesso più largo e panoramico e scende gradualmente verso il Col d'Etsely (o d'Etsele) puntando verso il Monte Rafrey (m.3146). Troviamo due squadre di lavoranti che lo stanno sistemando in altrettanti punti e li ringraziamo per il loro lavoro. A sinistra c'è il solco principale della Val Clavalité, che in alto si chiama anche Val Fénis e poi Comba Tersiva ed è dominato dalla Punta Tersiva, dietro cui per un breve tratto spunta il Gran Paradiso. Vicino al Col d'Etsely il panorama si apre a nord verso il Cervino e il Monte Rosa. Sono montagne che ho visto tante volte ma mai da un luogo cosi' isolato.
Pochi passi prima del Col d'Etsely, quotato circa 2800 secondo le fonti, c'è la possibilità di scegliere: a sinistra si scende verso il ramo principale, nella zona dove c'è il bivacco Borroz-Rotary, a destra verso il ramo laterale di Savoney. Il mio libro quasi nuovo, pubblicato 34 anni fa, e un articolo di una rivista quasi coetanea consigliano questo secondo percorso perché più vario mentre l'altro è più monotono. Ci fidiamo della guida cartacea e scendiamo verso il lago Margheron, lungo il sentiero 4A/102, prima su terreno prevalentemente prativo poi pietroso e al cospetto dello scuro versante nord del Mont Glacier. Vicino al lago il sentiero si perde nei prati, lo ritroviamo seguendo i rari segni gialli e puntando allo specchio d'acqua. La cartina dice che bisogna attraversarne l'emissario, perdiamo sentiero e segni che ritroviamo quando passiamo sull'altro versante. Per curiosità torno indietro a cercare i segni per vedere dov'era il guado consigliato.
Puntiamo ora ad un ometto qualche decina di metri sopra di noi e con i cartelli gialli: a destra si val al Col Mézove e al rifugio Barbustel, a sinistra si scende verso Crin presso il Plan Clavalitè. Cominciamo a scendere: davanti a noi abbiamo il Gran Combin e il Mont Velan, la valle da percorrere dà l'idea di "wilderness" nonostante l'incontro con "ben" tre escursionisti. Arriviamo a un punto dove il sentiero numero 4 si biforca: da una parte c'è il segnale più nuovo e la freccia "albero monumentale", dall'altra il segnale più vecchio e un ometto. Scegliamo questa possibilità, con l'avvallo della cartina che indica di scendere al torrente. Il sentiero, con qualche incertezza nella vegetazione, scende al corso d'acqua che ora, sempre secondo la carta, dovremmo attraversare. C'è infatti una passerella in legno per metà coperta dall'acqua corrente e muschio e quindi scivolosissima: meglio attraversare sui vicini sassi. A pochi passi dal pianoro di Savoney (m.2125, baite diroccate) si trovano un vero ponte e l'altro sentiero: se tornerò prenderò questo.
Si continua a scendere, ora anche nel lariceto, col sentiero che si tiene a lungo alto sul torrente per poi scendere ad attraversarlo su un ponte poco prima dell'alpeggio di Orgère (m.1750), anch'esso diroccato. Incontriamo qui altri tre escursionisti, in questo ramo della valle non abbiamo visto nè alpeggi in uso nè bovini al pascolo, quindi c'è un pò di sensazione di "wilderness". Poco più in basso si trovano le due case di Bayette (m.1642), queste invece in buono stato, ma ora siamo vicini alla sterrata di fondovalle che ci porta prima a Crin (m.1587, alcune baite ben tenute) poi sull'ameno Piano/Plan di Clavalitè. Qui alle nostre spalle rivediamo la Tersiva, qui compaiono baite, malghe e qualche automezzo. Davanti a noi è ben visibile il Cervino, ancora sgombro da nuvole. Sono le 13.20, abbiamo camminato 6 ore senza soste significative.
Un cartello a Crin indica 2 ore e 20 per Fénis (frazione Barche), da farsi in discesa lungo la bassa valle. Seguirebbero la corriera fino a Nus oppure l'autostop o 4-5 km di provinciale. Siamo d'accordo nel chiedere un passaggio ad ogni automezzo che vedremo scendere, ormai abbiamo fatto la parte migliore della traversata. Così avviene e veniamo caricati al momento giusto, ancora nel Piano di Clavalité. Più avanti avremmo dovuto scegliere tra il sentiero che taglia la strada accorciando il percorso ma facendoci perdere eventuali passaggi motorizzati oppure il viceversa. Poco a valle del Piano di Clavalité la strada diventa asfaltata. Per quanto abbiamo visto la bassa valle ci è sembrata monotona, almeno d'estate, inoltre la presenza della strada asfaltata le ha tolto la "selvaticità". Grazie al passaggio in automezzo arriviamo a Fénis in netto anticipo sul previsto e pertanto prendiamo una corriera prima per Nus, un treno prima per Pont-Saint-Martin dove recuperiamo l'auto.
Tourengänger:
andrea62

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)