Breithorn Centrale e Occidentale
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Per vari motivi per le gite su ghiacciaio ricorro a una guida o a una persona esperta. Mi iscrivo volentieri a questa proposta di una Società di Alagna spinto dal desiderio di salire il Breithorn Centrale, sul quale non sono mai stato. Alla fine sono stato contento di aver anche replicato l'Occidentale, perché ci sono salito per una via in parte diversa dalla volta precedente. L'organizzazione è stata impeccabile.
Oggi è giovedì, secondo alcune previsioni doveva nevicare fino a 3000 metri nella notte tra martedì e mercoledì quindi eleggo la neve fresca a mio principale nemico ma già osservando dalla strada alcune cime della Valtournanche capisco che non è il caso di preoccuparsi.
Siamo una cordata di tre persone con Pietro che ci fa da guida. La giornata è serena, una rarità di questi tempi, e non c'è neanche vento, altro mio nemico quando è forte.
Partiti dal rifugio Guide del Cervino, lasciata la zona sciistica e messo piede sul Breithorn Plateau tra il Piccolo Cervino e la Gobba di Rollin, il paesaggio si fa magnifico. Cominciamo a salire il pendio per il Breithorn Occidentale, poi appena la traccia vira nettamente a sinistra noi prendiamo a destra verso il Centrale e con pendenza che si accentua raggiungiamo la sella tra le le due cime, posto meraviglioso per una breve sosta (m.4075).
Seguendo la cresta e tenendoci a debita distanza dalla cornice che pende verso nord in breve siamo sulla cima del Breithorn Centrale (4160). Per me è l'ottavo quattromila, adesso vorrei puntare alla doppia cifra.
Tornati sulla sella, abbiamo una ravvicinata visione del versante nord del Breithorn Occidentale e iniziamo a salirne la cresta sud-est. La cresta è breve e facile ma comunque aerea per me che sono più abituato a pendii e sentieri. Sono 500 passi dove faccio particolare attenzione a dove metto i piedi. Per la nona volta sono su una punta alta più di 4000 metri perché sono già stato qui dieci anni fa e allora con gli amici salimmo per il classico pendio sudovest che ora utilizziamo per scendere.
Tornati sul Breithorn Plateau, a circa 3850 metri, avverto dei sintomi di mal di montagna, in particolare sensazione di vomito. Arrivato a 100 metri dalla funivia, cioè sul Colle di Ventina (3450) bisogna salire blandamente di 30 metri e mi blocco, non riesco a proseguire in salita e dieci passi mi costano fatica e minuti di sosta. Pietro si offre di portarmi lo zaino e va meglio. Sono sconcertato e demoralizzato, una cosa simile non mi era ancora accaduta. Ho finito l'imbattibilità contro il mal di montagna, detto con termini calcistici.
A Cervinia fatico ancora nel fare le scale della funivia, su consiglio di Pietro bevo un pò di Coca-Cola e il rimedio si rivela efficace perché in breve il malessere passa. Tutti concordi nel dire che quest'anno, causa la brutta estate, l'allenamento all'altitudine non è stato sufficiente. Il resto della giornata prosegue regolarmente fino a casa. A Novara ringrazio doverosamente Pietro, e se il Monte Rosa non ci fosse il numero dei miei ghiacciai calerebbe vistosamente.
Oggi è giovedì, secondo alcune previsioni doveva nevicare fino a 3000 metri nella notte tra martedì e mercoledì quindi eleggo la neve fresca a mio principale nemico ma già osservando dalla strada alcune cime della Valtournanche capisco che non è il caso di preoccuparsi.
Siamo una cordata di tre persone con Pietro che ci fa da guida. La giornata è serena, una rarità di questi tempi, e non c'è neanche vento, altro mio nemico quando è forte.
Partiti dal rifugio Guide del Cervino, lasciata la zona sciistica e messo piede sul Breithorn Plateau tra il Piccolo Cervino e la Gobba di Rollin, il paesaggio si fa magnifico. Cominciamo a salire il pendio per il Breithorn Occidentale, poi appena la traccia vira nettamente a sinistra noi prendiamo a destra verso il Centrale e con pendenza che si accentua raggiungiamo la sella tra le le due cime, posto meraviglioso per una breve sosta (m.4075).
Seguendo la cresta e tenendoci a debita distanza dalla cornice che pende verso nord in breve siamo sulla cima del Breithorn Centrale (4160). Per me è l'ottavo quattromila, adesso vorrei puntare alla doppia cifra.
Tornati sulla sella, abbiamo una ravvicinata visione del versante nord del Breithorn Occidentale e iniziamo a salirne la cresta sud-est. La cresta è breve e facile ma comunque aerea per me che sono più abituato a pendii e sentieri. Sono 500 passi dove faccio particolare attenzione a dove metto i piedi. Per la nona volta sono su una punta alta più di 4000 metri perché sono già stato qui dieci anni fa e allora con gli amici salimmo per il classico pendio sudovest che ora utilizziamo per scendere.
Tornati sul Breithorn Plateau, a circa 3850 metri, avverto dei sintomi di mal di montagna, in particolare sensazione di vomito. Arrivato a 100 metri dalla funivia, cioè sul Colle di Ventina (3450) bisogna salire blandamente di 30 metri e mi blocco, non riesco a proseguire in salita e dieci passi mi costano fatica e minuti di sosta. Pietro si offre di portarmi lo zaino e va meglio. Sono sconcertato e demoralizzato, una cosa simile non mi era ancora accaduta. Ho finito l'imbattibilità contro il mal di montagna, detto con termini calcistici.
A Cervinia fatico ancora nel fare le scale della funivia, su consiglio di Pietro bevo un pò di Coca-Cola e il rimedio si rivela efficace perché in breve il malessere passa. Tutti concordi nel dire che quest'anno, causa la brutta estate, l'allenamento all'altitudine non è stato sufficiente. Il resto della giornata prosegue regolarmente fino a casa. A Novara ringrazio doverosamente Pietro, e se il Monte Rosa non ci fosse il numero dei miei ghiacciai calerebbe vistosamente.
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andrea62

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