Similaun impossibile, si va all'anticima del Finalspitze, cresta Est
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Non credo alla maledizione di alcunchè, ma dopo l' ascensione dello scorso anno, terminata con forma di gastroenterite acuta, speravo che quest'anno, col tempo che ad Agosto avrebbe dovuto essere migliore, di centrare questa salita alla cima.
Ma tant'è, nonostante il meteo che dava un certo miglioramento per i giorni 4 e 5 Agosto, decidiamo il "colpaccio"; andiamo sempre da Vernago con vistosa scorta d'acqua e determinazione.
Il pomeriggio del 4 partiamo, il tempo è fresco, si và su bene, arriviamo alla paretina finale sono le 17, in 40 minuti siamo su al rifugio, sempre pieno ma non al completo.
Il tempo ci preoccupa, guardiamo grosse nubi che dalla valle di Vent(Austria) risalgono velocemente, verso le 19 inizia a piovere e poi grandinare, "...e per la miseria, ma tutte a noi! Forse nella notte si rimette".
Il giorno dopo, al mattino, il tempo è da schifo, sono le 6 e rimaniamo nel rifugio, tutti sono lì come dovesse succedere qualcosa, ma credo che tutti aspettino il primo gruppo che parta.
Ma non si vede nulla, pioviggina, si fanno le 8; decidiamo, qualche schiarita è presente ma non ci fidiamo, pertanto giriamo le spalle al Similaun e si và dritti verso il giogo di Tisa, andiamo a vedere il luogo di Otzi, percorriamo la cima sopra il rifugio è divertente e procediamo fra nevai e rocce, alle 9.30 siamo al cippo di Otzi.
Gran numero di persone, magari tutti hanno avuto la stessa idea, foto di rito, chiacchiere con altri escursionisti e poi.....poi guardiamo il Finalspitze, alcuni vanno sù, chi dal nevaio centrale(moltissima neve quest'anno), chi dalla cresta che deduco Est.
Percorriamo i vari nevai che si alternano a salite su roccia, poi siamo sulla cresta, saliamo questo I° grado, ci aiutiamo con le mani e la salita si rivela divertente anche se tengo d'occhio le grosse nubi che arrivano e passano.
Io mi fermo a quota 3400 mt circa, il tempo peggiora e non vorrei trovarmi a scendere con la neve; Irene invece prosegue(l'anticima è merito suo....) e scompare ai miei occhi.
Dopo circa 20 minuti ecco che riappare lassù in alto, inizia a scendere mi raggiunge, riprendiamo il cammino verso il rifugio, passo svelto, dopo ci aspetta anche la discesa a Vernago ed il tempo è quello che è : nessuna stabilità.
Mi racconta che la cima era veramente rischiosa senza assicurazione per la presenza di neve e ghiaccio, bene superiamo il rifugio, piccolo spuntino e giù verso il lago.
Giunti alla famosa "chiocciola", eccola la nostra amata pioggia, fragorosa per circa 1/2 ora, arriviamo al Maso di Tisa per un bel tagliere di speck e formaggio : meritato.
Ma tant'è, nonostante il meteo che dava un certo miglioramento per i giorni 4 e 5 Agosto, decidiamo il "colpaccio"; andiamo sempre da Vernago con vistosa scorta d'acqua e determinazione.
Il pomeriggio del 4 partiamo, il tempo è fresco, si và su bene, arriviamo alla paretina finale sono le 17, in 40 minuti siamo su al rifugio, sempre pieno ma non al completo.
Il tempo ci preoccupa, guardiamo grosse nubi che dalla valle di Vent(Austria) risalgono velocemente, verso le 19 inizia a piovere e poi grandinare, "...e per la miseria, ma tutte a noi! Forse nella notte si rimette".
Il giorno dopo, al mattino, il tempo è da schifo, sono le 6 e rimaniamo nel rifugio, tutti sono lì come dovesse succedere qualcosa, ma credo che tutti aspettino il primo gruppo che parta.
Ma non si vede nulla, pioviggina, si fanno le 8; decidiamo, qualche schiarita è presente ma non ci fidiamo, pertanto giriamo le spalle al Similaun e si và dritti verso il giogo di Tisa, andiamo a vedere il luogo di Otzi, percorriamo la cima sopra il rifugio è divertente e procediamo fra nevai e rocce, alle 9.30 siamo al cippo di Otzi.
Gran numero di persone, magari tutti hanno avuto la stessa idea, foto di rito, chiacchiere con altri escursionisti e poi.....poi guardiamo il Finalspitze, alcuni vanno sù, chi dal nevaio centrale(moltissima neve quest'anno), chi dalla cresta che deduco Est.
Percorriamo i vari nevai che si alternano a salite su roccia, poi siamo sulla cresta, saliamo questo I° grado, ci aiutiamo con le mani e la salita si rivela divertente anche se tengo d'occhio le grosse nubi che arrivano e passano.
Io mi fermo a quota 3400 mt circa, il tempo peggiora e non vorrei trovarmi a scendere con la neve; Irene invece prosegue(l'anticima è merito suo....) e scompare ai miei occhi.
Dopo circa 20 minuti ecco che riappare lassù in alto, inizia a scendere mi raggiunge, riprendiamo il cammino verso il rifugio, passo svelto, dopo ci aspetta anche la discesa a Vernago ed il tempo è quello che è : nessuna stabilità.
Mi racconta che la cima era veramente rischiosa senza assicurazione per la presenza di neve e ghiaccio, bene superiamo il rifugio, piccolo spuntino e giù verso il lago.
Giunti alla famosa "chiocciola", eccola la nostra amata pioggia, fragorosa per circa 1/2 ora, arriviamo al Maso di Tisa per un bel tagliere di speck e formaggio : meritato.
Tourengänger:
Amadeus
Communities: Hikr in italiano
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