Monte Tre Confini (Venerocolo) m.2590
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Quest'oggi l'oggetto dei nostri desideri è i Monte Tre Confini....da non confondersi con il ben più noto "Pizzo dei Tre Confini", situato in alta Val Seriana.
L'idea nasce dal desiderio di tornare ad esplorare la zona del Passo del Vivione, un ambiente d'alta quota in grado di regalare panorami selvaggi e di grande suggestione.
Già raggiungere in auto il Passo, percorrendo la strada stretta e tortuosa a strapiombo sul versante scalvino, è un'esperienza quasi da brivido.
Una bella prova anche per Esilde alla guida della sua nuova fiammante 500 L....ma quando si arriva alla meta si è ripagati dalla bellezza del paesaggio, caratterizzato da scenari dove verde e acqua la fan da padroni.
Parcheggiamo l'auto di fianco al Rifugio Vivione ed imbocchiamo il sentiero 416 che segue una vecchia mulattiera realizzata dall'esercito durante la Prima guerra mondiale e che, come tale, guadagna quota con molta gradualità.
Dopo aver superato la Malga Valbona il percorso aggira la conca dell'omonimo lago e, con lunghi traversi in diagonale che permettono di superare un tratto molto ripido, conduce al Passo del Gatto.
Purtroppo il sentiero è franato per lunghi tratti a causa delle abbondanti nevicate dell'inverno passato e ciò ci obbliga a fare molta attenzione a dove mettiamo i piedi onde evitare rovinose scivolate, che potrebbero anche avere serie conseguenze vista l'esposizione.
Speriamo qualcuno provveda presto a sistemarlo....
Superato il Passo del Gatto, passaggio ricavato artificialmente sul filo di cresta, sempre per esigenze militari, ma con risultati anche suggestivi, ci inoltriamo in un ambiente ancora più selvaggio di quello appena attraversato e che, con un percorso in graduale discesa, ci fa raggiungere i pittoreschi Laghetti di San Carlo.
Da qui, seguendo il sentiero 161, in una ventina di minuti, raggiungiamo il Passo del Sellerino, dove inizia la parte più impegnativa della salita.
Alcuni di noi decidono di fermarsi, mentre altri procedono verso la cima.
Il percorso è poco segnato e segue una cresta, in alcuni tratti ripida ed esposta, su rocce instabili e sfasciumi.
Qualche raro ometto di pietra ci facilita l'individuazione della via da seguire.
La panoramica vetta ci permette di spaziare con il nostro sguardo su una grande quantità di montagne, dalle numerose cime della testata della Val Seriana, al Pizzo Camino, Bagozza e Concarena....fino ad arrivare all'Adamello.
Sotto di noi i vari laghetti presenti rendono ancor più suggestiva la visione che ci viene offerta da questo splendido luogo, ma la preoccupazione per la discesa e gli amici che ci aspettano laggiù in basso ci fanno muovere in fretta e, con la dovuta prudenza, intraprendiamo la discesa......nulla di estremo, ma comunque da non sottovalutare per l'esposizione di alcuni tratti e la grande quantità di massi instabili presenti.
Raggiunti i nostri "soci" ci incamminiamo sempre allegramente lungo il sentiero che in salita ci riporta al suggestivo Passo del Gatto e, dopo un paio d'ore e alcune varianti.....soddisfatti....arriviamo alla macchina.
L'ennesima ottima torta di Esilde ci permette di festeggiare, sollazzando il nostro palato, il compleanno di Giusi, la più giovane del gruppo!
Con me hanno camminato: Esilde, Franca, Franco, Giusi, Mauro e Pino
L'idea nasce dal desiderio di tornare ad esplorare la zona del Passo del Vivione, un ambiente d'alta quota in grado di regalare panorami selvaggi e di grande suggestione.
Già raggiungere in auto il Passo, percorrendo la strada stretta e tortuosa a strapiombo sul versante scalvino, è un'esperienza quasi da brivido.
Una bella prova anche per Esilde alla guida della sua nuova fiammante 500 L....ma quando si arriva alla meta si è ripagati dalla bellezza del paesaggio, caratterizzato da scenari dove verde e acqua la fan da padroni.
Parcheggiamo l'auto di fianco al Rifugio Vivione ed imbocchiamo il sentiero 416 che segue una vecchia mulattiera realizzata dall'esercito durante la Prima guerra mondiale e che, come tale, guadagna quota con molta gradualità.
Dopo aver superato la Malga Valbona il percorso aggira la conca dell'omonimo lago e, con lunghi traversi in diagonale che permettono di superare un tratto molto ripido, conduce al Passo del Gatto.
Purtroppo il sentiero è franato per lunghi tratti a causa delle abbondanti nevicate dell'inverno passato e ciò ci obbliga a fare molta attenzione a dove mettiamo i piedi onde evitare rovinose scivolate, che potrebbero anche avere serie conseguenze vista l'esposizione.
Speriamo qualcuno provveda presto a sistemarlo....
Superato il Passo del Gatto, passaggio ricavato artificialmente sul filo di cresta, sempre per esigenze militari, ma con risultati anche suggestivi, ci inoltriamo in un ambiente ancora più selvaggio di quello appena attraversato e che, con un percorso in graduale discesa, ci fa raggiungere i pittoreschi Laghetti di San Carlo.
Da qui, seguendo il sentiero 161, in una ventina di minuti, raggiungiamo il Passo del Sellerino, dove inizia la parte più impegnativa della salita.
Alcuni di noi decidono di fermarsi, mentre altri procedono verso la cima.
Il percorso è poco segnato e segue una cresta, in alcuni tratti ripida ed esposta, su rocce instabili e sfasciumi.
Qualche raro ometto di pietra ci facilita l'individuazione della via da seguire.
La panoramica vetta ci permette di spaziare con il nostro sguardo su una grande quantità di montagne, dalle numerose cime della testata della Val Seriana, al Pizzo Camino, Bagozza e Concarena....fino ad arrivare all'Adamello.
Sotto di noi i vari laghetti presenti rendono ancor più suggestiva la visione che ci viene offerta da questo splendido luogo, ma la preoccupazione per la discesa e gli amici che ci aspettano laggiù in basso ci fanno muovere in fretta e, con la dovuta prudenza, intraprendiamo la discesa......nulla di estremo, ma comunque da non sottovalutare per l'esposizione di alcuni tratti e la grande quantità di massi instabili presenti.
Raggiunti i nostri "soci" ci incamminiamo sempre allegramente lungo il sentiero che in salita ci riporta al suggestivo Passo del Gatto e, dopo un paio d'ore e alcune varianti.....soddisfatti....arriviamo alla macchina.
L'ennesima ottima torta di Esilde ci permette di festeggiare, sollazzando il nostro palato, il compleanno di Giusi, la più giovane del gruppo!
Con me hanno camminato: Esilde, Franca, Franco, Giusi, Mauro e Pino
Communities: Hikr in italiano
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