Piz Languard, salita da Bernina Diavolezza, discesa a Pontresina Giarsun
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Approfittando di una giornata di ferie (per me e Giovanni, gli altri sono alle dipendenze dell’Inps) organizziamo un ritorno in Engadina per raggiungere un bel tremila: il Piz Languard che nella nostra precedente uscita avevamo ammirato dal Piz Padella e che ci eravamo ripromessi di inserire tra i prossimi obiettivi dell’estate, anche se parlare di estate quest’anno……..
Oggi il gruppo “AnDaSer” ha sostituito l’assente Danilo con Giovanni, uno dei figli di Sergio, che ha un bel po’ di anni in meno di Danilo ma che soprattutto una volta mandato davanti al gruppo è stato visto spesso in lontananza, costretto a frequenti soste per attendere il resto della truppa. Ovviamente, trattandosi di una escursione in Engadina, non poteva mancare l’esperto locale…….e quindi siamo ritornati qui con Enrico “Turistalpi”.
Arrivati in Engadina, come da previsioni troviamo della nuvolosità residua con alcuni tratti di strada ancora bagnata causa qualche piovasco mattutino; in direzione del passo Bernina osserviamo però ampie schiarite che ci lasciano ben sperare.
Parcheggiata l’auto proprio all’inizio del piazzale della funivia che sale al Diavolezza, quando sono da poco passate le 9 ci incamminiamo; attraversiamo la strada e ritorniamo indietro per un breve tratto in discesa, passiamo un ponte sopra un torrente carico di acqua e seguiamo la sterrata che percorre la val da Fain. Alle 9.30 lasciamo la sterrata per salire la traccia che si stacca a sinistra su prati in direzione di alcune cascate; il sentiero, che sale dapprima molto ripido e più avanti con lunghi tornanti che consentono di riprendere un po’ di fiato, ci porta alla Fuorcla S-Chudella (mt. 2.769) dove arriviamo alle 10.45. Qui siamo su un pianoro e facciamo una piccola sosta per poi riprendere il cammino, con alcuni piccoli saliscendi e qualche attraversamento di residui nevai, per arrivare, in circa 20 minuti, alla Fuorcla Pischa (mt. 2.848); siamo ora passati sul versante della Val Languard con vista su St. Moritz e il suo lago mentre davanti a noi, ancora lontana, appare la nostra meta avvolta da qualche nuvola. Alle nostre spalle invece si intravedono le imponenti cime del gruppo del Bernina con l’elegante la lingua che scende del ghiacciaio Morteratsch.
Iniziamo un lungo traverso, ancora qualche nevaio da passare, che sale leggermente sopra i laghetti Albris per arrivare, alle 12.10, all’incrocio con il sentiero più frequentato che sale dagli impianti di Pontresina. Siamo a quota 2.927 metri e ci resta da affrontare il duro ripido tratto che sale, su terra e gradoni di pietra, in direzione della capanna Georgy’s Hutte dove arrivo che sono quasi le 13; ho usato di proposito il singolare perché nel frattempo Sergio e il figlio Giovanni saranno già arrivati in vetta mentre Enrico mi segue a breve distanza.
Aspetto l’arrivo al rifugio di Enrico che si ferma qualche minuto a salutare il gestore e mi incammino per gli ultimi 100 metri di dislivello che portano in vetta; si sale molto ripidamente, su percorso sempre ben segnalato, passando su grosse pietre ma senza tratti particolarmente esposti e, finalmente alle 13.30 sono in cima (tempo di marcia 3h7m, soste 1h19m, Km 9,1).
L’orizzonte non è completamente sgombro, qualche residuo nuvoloso è ancora presente e per un attimo anche la nostra cima ne è avvolta da un sottile strato che altrettanto rapidamente si dissolve; la vista sotto di noi e in lontananza, laddove sgombra da nuvole, è comunque spettacolare….. laghetti vicini e lontani, cime innevate e non, il tetto della Georgy’s Hutte proprio sotto di noi, tutto ci lascia senza fiato, e non solo per la fatica e l’altitudine.
Nel frattempo il gruppo si è ricostituito con l’arrivo di Enrico che ci ha elencato nomi e caratteristiche di tutti i luoghi visibili all’orizzonte; fatta la classica “foto di vetta”, alle 14.20 iniziamo la breve discesa verso il rifugio dove arriviamo in 15 minuti e ci fermiamo per un piatto di pasta in terrazza approfittando anche del fatto che il sole sta ora prendendo il sopravvento sulla nuvolosità.
Siamo seduti al cospetto delle bianchissime cime della catena del Bernina che da qui alla fine dell’escursione osserveremo sempre più visibili con lo sfondo blu intenso del cielo dove passano piccole bianche nuvole che si dissolvono e si rigenerano in continuazione.
Si è fatto tardi e quindi ripartiamo che sono quasi le 15.30; in 25 minuti, terminato il primo ripido tratto, siamo al bivio con il sentiero Roentgen che sale da Pontresina e che imbocchiamo.
Scendiamo con alla sinistra la vista della Chamanna Paradis, un balcone sul Morteratsch, incrociando alcuni bivi ma seguendo sempre l’evidente arrivo della seggiovia; alle 17 in punto raggiungiamo infatti la Bergstation Languard, a mt 2.326.
Passiamo nei pressi dell’Alp Langiard ed entriamo nel bosco seguendo un comodo sentiero in discesa; oggi, per la verità, in tutta la discesa sono stato la “palla al piede” del gruppo, diverse volte i miei compagni si son dovuti fermare ad aspettarmi.
Alle 17.40, ad una altitudine di circa 2.000 metri (panchine in legno e piccola fonte d’acqua), facciamo una ulteriore sosta di circa 10 minuti per poi riprendere il cammino seguendo, ad un bivio, le indicazioni per Pontresina Giarsun dove arriviamo alle 18.05.
Siamo arrivati quasi a destinazione; individuato il sottopasso alla strada che sale al passo Bernina passiamo sull’altro versante della valle ed arriviamo, alle 18.15, alla piccola stazione ferroviaria di Surovas (mt. 1.822, non ho utilizzato sulla mappa il waypoint di “Surovas staziun” in quanto non mi sembra corretto), proprio 3 minuti dopo la partenza del treno che ci deve riportare al punto di partenza. Aspettiamo quindi il treno delle 19.12 e in 3 fermate arriviamo al parcheggio di Bernina Diavolezza.
Che dire in conclusione……beh l’Engadina non tradisce mai, seppur le condizioni meteo oggi non sono state sempre da “cartolina”, anche questa giornata va inclusa tra le pubblicizzate 322 giornate di sole che caratterizzano la valle.
Un grazie per la disponibilità anche ad Enrico, impareggiabile conoscitore di ogni angolo della valle; con lui, ben volentieri, abbiamo già messo in programma una intrigante uscita con passaggio su ghiacciaio, ovviamente sempre da queste parti, speriamo di esserne in grado.
Dati complessivi:
Km percorsi: 16,4;
Tempo marcia: 5h30m;
Tempo sosta: 3h45m;
Ascesa: mt. 1.350 circa (discesa: mt. 1.450 circa);
Velocità media in marcia: 3 km/h;
Velocità media totale: 1,8 km/h.
Oggi il gruppo “AnDaSer” ha sostituito l’assente Danilo con Giovanni, uno dei figli di Sergio, che ha un bel po’ di anni in meno di Danilo ma che soprattutto una volta mandato davanti al gruppo è stato visto spesso in lontananza, costretto a frequenti soste per attendere il resto della truppa. Ovviamente, trattandosi di una escursione in Engadina, non poteva mancare l’esperto locale…….e quindi siamo ritornati qui con Enrico “Turistalpi”.
Arrivati in Engadina, come da previsioni troviamo della nuvolosità residua con alcuni tratti di strada ancora bagnata causa qualche piovasco mattutino; in direzione del passo Bernina osserviamo però ampie schiarite che ci lasciano ben sperare.
Parcheggiata l’auto proprio all’inizio del piazzale della funivia che sale al Diavolezza, quando sono da poco passate le 9 ci incamminiamo; attraversiamo la strada e ritorniamo indietro per un breve tratto in discesa, passiamo un ponte sopra un torrente carico di acqua e seguiamo la sterrata che percorre la val da Fain. Alle 9.30 lasciamo la sterrata per salire la traccia che si stacca a sinistra su prati in direzione di alcune cascate; il sentiero, che sale dapprima molto ripido e più avanti con lunghi tornanti che consentono di riprendere un po’ di fiato, ci porta alla Fuorcla S-Chudella (mt. 2.769) dove arriviamo alle 10.45. Qui siamo su un pianoro e facciamo una piccola sosta per poi riprendere il cammino, con alcuni piccoli saliscendi e qualche attraversamento di residui nevai, per arrivare, in circa 20 minuti, alla Fuorcla Pischa (mt. 2.848); siamo ora passati sul versante della Val Languard con vista su St. Moritz e il suo lago mentre davanti a noi, ancora lontana, appare la nostra meta avvolta da qualche nuvola. Alle nostre spalle invece si intravedono le imponenti cime del gruppo del Bernina con l’elegante la lingua che scende del ghiacciaio Morteratsch.
Iniziamo un lungo traverso, ancora qualche nevaio da passare, che sale leggermente sopra i laghetti Albris per arrivare, alle 12.10, all’incrocio con il sentiero più frequentato che sale dagli impianti di Pontresina. Siamo a quota 2.927 metri e ci resta da affrontare il duro ripido tratto che sale, su terra e gradoni di pietra, in direzione della capanna Georgy’s Hutte dove arrivo che sono quasi le 13; ho usato di proposito il singolare perché nel frattempo Sergio e il figlio Giovanni saranno già arrivati in vetta mentre Enrico mi segue a breve distanza.
Aspetto l’arrivo al rifugio di Enrico che si ferma qualche minuto a salutare il gestore e mi incammino per gli ultimi 100 metri di dislivello che portano in vetta; si sale molto ripidamente, su percorso sempre ben segnalato, passando su grosse pietre ma senza tratti particolarmente esposti e, finalmente alle 13.30 sono in cima (tempo di marcia 3h7m, soste 1h19m, Km 9,1).
L’orizzonte non è completamente sgombro, qualche residuo nuvoloso è ancora presente e per un attimo anche la nostra cima ne è avvolta da un sottile strato che altrettanto rapidamente si dissolve; la vista sotto di noi e in lontananza, laddove sgombra da nuvole, è comunque spettacolare….. laghetti vicini e lontani, cime innevate e non, il tetto della Georgy’s Hutte proprio sotto di noi, tutto ci lascia senza fiato, e non solo per la fatica e l’altitudine.
Nel frattempo il gruppo si è ricostituito con l’arrivo di Enrico che ci ha elencato nomi e caratteristiche di tutti i luoghi visibili all’orizzonte; fatta la classica “foto di vetta”, alle 14.20 iniziamo la breve discesa verso il rifugio dove arriviamo in 15 minuti e ci fermiamo per un piatto di pasta in terrazza approfittando anche del fatto che il sole sta ora prendendo il sopravvento sulla nuvolosità.
Siamo seduti al cospetto delle bianchissime cime della catena del Bernina che da qui alla fine dell’escursione osserveremo sempre più visibili con lo sfondo blu intenso del cielo dove passano piccole bianche nuvole che si dissolvono e si rigenerano in continuazione.
Si è fatto tardi e quindi ripartiamo che sono quasi le 15.30; in 25 minuti, terminato il primo ripido tratto, siamo al bivio con il sentiero Roentgen che sale da Pontresina e che imbocchiamo.
Scendiamo con alla sinistra la vista della Chamanna Paradis, un balcone sul Morteratsch, incrociando alcuni bivi ma seguendo sempre l’evidente arrivo della seggiovia; alle 17 in punto raggiungiamo infatti la Bergstation Languard, a mt 2.326.
Passiamo nei pressi dell’Alp Langiard ed entriamo nel bosco seguendo un comodo sentiero in discesa; oggi, per la verità, in tutta la discesa sono stato la “palla al piede” del gruppo, diverse volte i miei compagni si son dovuti fermare ad aspettarmi.
Alle 17.40, ad una altitudine di circa 2.000 metri (panchine in legno e piccola fonte d’acqua), facciamo una ulteriore sosta di circa 10 minuti per poi riprendere il cammino seguendo, ad un bivio, le indicazioni per Pontresina Giarsun dove arriviamo alle 18.05.
Siamo arrivati quasi a destinazione; individuato il sottopasso alla strada che sale al passo Bernina passiamo sull’altro versante della valle ed arriviamo, alle 18.15, alla piccola stazione ferroviaria di Surovas (mt. 1.822, non ho utilizzato sulla mappa il waypoint di “Surovas staziun” in quanto non mi sembra corretto), proprio 3 minuti dopo la partenza del treno che ci deve riportare al punto di partenza. Aspettiamo quindi il treno delle 19.12 e in 3 fermate arriviamo al parcheggio di Bernina Diavolezza.
Che dire in conclusione……beh l’Engadina non tradisce mai, seppur le condizioni meteo oggi non sono state sempre da “cartolina”, anche questa giornata va inclusa tra le pubblicizzate 322 giornate di sole che caratterizzano la valle.
Un grazie per la disponibilità anche ad Enrico, impareggiabile conoscitore di ogni angolo della valle; con lui, ben volentieri, abbiamo già messo in programma una intrigante uscita con passaggio su ghiacciaio, ovviamente sempre da queste parti, speriamo di esserne in grado.
Dati complessivi:
Km percorsi: 16,4;
Tempo marcia: 5h30m;
Tempo sosta: 3h45m;
Ascesa: mt. 1.350 circa (discesa: mt. 1.450 circa);
Velocità media in marcia: 3 km/h;
Velocità media totale: 1,8 km/h.
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