CASTORE (4223 m.)
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Castore, edizione 2014, 26/27 luglio, gita CAI Bizzarone, capo gita ed ideatore indiscusso Francesco.
Partecipanti, oltre al sottoscritto, Francesco, Claudio, Ezio, Mattia (già con noi al Disgrazia) ed un nuovo interessante e coriaceo giovane, Riccardo.
Partiti con pronostico sfavorevole, i ns. "MASSICCI" portano a casa l'ennesima "tacca"...
1°giorno:
ore 7.00 mesta partenza da Olgiate Comasco sotto pioggia battente ma il cuore spera.
ore 10.30 Stafal/Bettaforca, primo tratto funivia, secondo seggiovia coperta.
ore 11.00 quota 2720 m. si va!!! Cielo prevalentemente coperto, foschia, nubi basse e qualche goccia di pioggia (in alto sarà nevischio).
Da seguire il sentiero, marcatissimo giallo, n.9.
Ambiente alpino roccioso e qualche nevaio.
Visibilità scarsa.
Si procede con discreta disinvoltura e rapidità fino al Colle di Bettolina poi si raggiunge una cresta, a tratti aerea, attrezzata con cordone azzurro fino ad una impegnativa parete molto ripida che, anch'essa molto ben preparata, porta sostanzialmente al pianoro del rifugio Quintino Sella.
Vi giungiamo intorno alle 14.00.
Sistemazione, allegria, cena, sprazzi di cielo azzurro, vento impetuoso gelido, ancora nevischio, preghiere, tanta speranza, genepy (salatissimo) e "nanna".
2°giorno:
ore 4.00 tutti all'erta..beccati questa!!! Non c'è vento, non c'è freddo eccessivo, non nevica più e le nubi rompono.
ore 5.20 start già imbragati, ramponati e legati.
Siamo splendidi, costanti e sincronizzati...non partiamo fra i primi ma salendo facciamo parecchi cadaveri.
La neve tiene ottimamente il rigelo notturno, la traccia buonissima e la salita piuttosto regolare anche calpestando il ghiacciaio Felik.
Le pendenze più impegnative, per avvicinare Punta Perazzi e per raggiungere Punta Felik.
E' il momento "magico"...inizia la bellissima cresta, molto esposta ed il cielo, all'improvviso, ci regala l'azzurro.
ore 7.30 è vetta!!!!...hai letto bene 7.30 alias due ore e spicci...
Giusto qualche minuto di gratificazione e si torna.
ore 9.00 di nuovo al Quintino Sella. Cambio assetto con recupero materiali lasciati in deposito.
ore 12.00 birrozzo alla stazione Bettaforca.
Trasporto via cavo e GAME OVER...
Ancora una volta siamo stati fortunati e la montagna ha voluto premiarci.
Un 4.000 è sempre qualcosa di speciale...devi salirci, lassù, per capire cosa provi quando respiri a fatica, hai il cuore che batte in gola, gli zigomi gelati e l'aria fredda che cerca di infilarsi ovunque...devi salirci lassù, per sentirti un gigante...lo fai unicamente per te stesso per confrontarti in una battaglia impari...potresti sicuramente perdere ma al cospetto della tua paura accresci la tua consapevolezza...
Grazie, come sempre, a chi ha condiviso...
Ciao a tutte/i...
Luca
Francesco...
La punta Castore è situata nell'alta Val d'Ayas dove, alle sue basi, si trovano i ghiacciai di Verra sul versante ovest e i ghiacciai del Castore e del Felik su quello opposto.
Insieme alla punta Polluce, secondo solo in altezza, formano, visti dalla Svizzera, i due Gemelli.
L'ascensione al Castore è, alpinisticamente parlando, "facile".
La difficoltà maggiore la si incontra sul lungo traverso prima del colle del Felik, ed in prossimità della lunga ed affilata cresta esposta su un paio di brevi tratti.
In condizioni normali, sopratutto in quest'anno di eccezionale innevamento, in tutta la salita i crepacci sono ben chiusi, naturalmente l'attenzione dev'essere sempre di primordine.
Dalla vetta del Castore è possibile ammirare tutta la catena dei Breithorn e la bella cresta che conduce al fratello gemello Polluce, mentre guardando verso sud-ovest si può osservare tutta l'alta Valle di Ayas.
La vista poi spazia ovviamente su tutte le cime più importanti, Gran Paradiso, Monte Bianco, Grand Combin, Monte Emilius ecc...
Purtoppo, come da copione, quest'anno di M..... preclude spesso i panorami in vetta ma riserva comunque, per i più audaci, grandi soddisfazioni.
Anche se è un 4000 facile non bisogna trascurare tantissimi importanti fattori: saper affrontare ed evitare pericoli, tecnica ed esperienza, fattore quota, sole e freddo intenso, non per ultimo i pericoli soggettivi dovuti alla scarsa ossigenazione e anche quelli oggettivi alla mancanza di esperienza.
La prudenza e l'attenzione devono essere costanti per evitare spiacevoli sorprese.
Il rischio, in montagna, è sempre presente e non deve mai essere sottovalutato.
La miglior garanzia contro gli incidenti sono lo studio e la preparazione tecnica, unite alla prudenza e al buon senso.
Grande soddisfazione per me aver trovato un gruppo compatto ed in piena armonia.
Grazie ragazzi....nel salire quello a dx del colle del Felik a Q 4070 era il Liskam...saliremo l'anno venturo.
Ciao.
mattia
Non mi voglio dilungare, i miei compagni d'avventura più esperti di me hanno già espresso e descritto ambiente, sensazioni ed emozioni a menadito.
Aggiungo solamente che per me raggiungere questa cima è stata una grandissima gioia e un enorme dono la fiducia datami, una vera grazia poter vedere l'azzurro sopra di noi una volta in cima.
E' stato il mio primo 4000 e non nascondo che mi piacerebbe salirne molti altri, speriamo non troppo tardi.
Ah, controllate bene gli scarponi prima di partire per una bella cima, oppure almeno portate tutto l'occorrente per un buon fai da te! :P
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