Dù urfanèi an sòl Golem! Parzialmente ad anello.
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Orfani del gruppo “Patripoli”, io e Piero il Cinghiale , autoproclamatosi “orientamento sicuro”, optiamo per una classica delle Prealpi Bresciane, il Monte Golem, detto anche Sìma dei Bresà. Avendo poco tempo a disposizione, questo monte di quasi 2000 mt e a due passi da casa, è un ottimo “ripiego”, e se la Meteo ci assiste, può essere una tombola. Qua sono di casa e vado tranquillo.
Arrivati nel bel parcheggio di Passabocche, 1290 mt, imboccate la sterrata che si dirige verso Sud, attraversando un bosco misto di Faggi e Paghere, lo risalite con discreta pendenza, e seguendo le indicazioni per il Rif. Medelet 1566 mt, ci arrivate in 30/35 minuti massimo. Nel primissimo tratto la bollatura è poco evidente, ma cammin facendo la segnaletica sarà ottima.
Sbucati al rifugio, davanti a voi si paleserà la maestosa parete Nord del Guglielmo, ruvida e selvaggia, quasi impossibile pensare di”sfidarla”, ma niente paura, proseguendo il cammino, dopo 150 mt troverete la deviazione (foto) che vi porterà su sino a sbucare alla Punta Caravina, 1847 mt e 1h15 dalla macchina, dove da qua potrete già osservare i meravigliosi panorami : L. d’Iseo, la Valcamonica, Presolana, l’Adamello ecc ecc… , in maniera verticale, il Medelet. Per arrivare alla Punta, il sentiero sale con buona pendenza ma senza perdere il respiro, i numerosi zig zag vi aiuteranno non poco. La fioritura? Eccezionale! Adesso decidete voi dove andare; se fate le creste (facili), in 45 minuti sarete in cima, viceversa, prendendo il bel sentiero (201), proseguirete per i bei prati erbosi sino al Rif. Almici e poi su verso il Golem.
Io ho fatto le creste, così facendo, passerete nel punto più alto di questa escursione, il Dosso Pedalta 1957 mt, e con ultimo strappo, eccovi a destinazione: Monte Guglielmo 1948 mt in 2h. Se siete fortunati, da qua ammirerete anche uno spicchio del Garda, l’Endine e ovviamente l’Iseo, la visuale è a 360°.
Siccome sono solo le 10.30, decido di mangiare un boccone al Medelet, per arrivarci, scendo per l’evidente sentiero al Rif. Almici 1861 mt, da qua con il 201, mi porto sino alla Punta Caravina luogo del famoso bivio per le creste. Ora, in maniera spedita si scende al Rif. Medelet in poco più di 1h dal Golem. Oggi c’è in giro parecchia gente, e per paura di non trovar posto al rifugio, accelero un po’ il passo, poco dopo, mi accorgo che Piero è rimasto staccato di qualche decina di metri, decido di proseguire comunque visto che lui conosce il sentiero, e a mezzogiorno, arrivo al posto di ristoro “assaltando” l’unico tavolo ancora libero…
Prenoto, ma di Piero nessuna traccia, dopo 20 minuti lo vedo spuntare dal bosco, Olmo lo saluta abbaiando e contemporaneamente, un gruppo di coristi lì convenuti, intona una sorta di “messa cantata”, Piero, convinto che tal coro fosse per lui, alza l’indice al cielo come per ringraziare… Una scena spettacolare, non fosse che, nel ridere a cotanta visione, ho “lavato” con la Coca Cola un tipo a 2 tavoli di distanza! Sorry.
Apprezzato il pranzo, è ora di far ritorno alla macchina per il medesimo sterrato dell’andata, non prima però, di essermi voltato a guardare per l’ultima volta, l’amico Guglielmo con le sue creste!
Nota 1) Divertente giro parzialmente ad anello e alla portata di tutti, o perlomeno, a chi ha un minimo di allenamento… il dislivello è di 750 mt circa con 3h45 di cammino spesi discretamente bene. Nelle belle giornate, la vista dalla vetta è ottima.
Nota 2) Visto le nuvole in vetta, allego alcune foto fatte l’anno scorso, così da potervi fare un’idea del belvedere.
A la Prochiane. Domenico, Piero il Cinghiale (orientamento sicuro!!!) e Olmo
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