Escursione in Val Antrona organizzata dal CAI di Laveno e condotta da Roberto. La Val Antrona è una bella valle selvaggia circondata da alte montagne. Risalendo la valle, ad Antronapiana, si divide nelle due valli formate dai torrenti Troncone e Loranco. E' una zona ricca di acqua per cui sono state costruite delle dighe che alimentano le centrali elettriche sottostanti: le dighe dei laghi di Campliccioli, Cingino e Camposecco nella valle del Troncone e la diga del Lago Alpe dei Cavalli nella valle del Loranco. E' percorsa da due importanti sentieri alpini: il GTA e SFT. Il GTA (Grande Traversata delle Alpi) è un itinerario escursionistico in 55 tappe che copre tutto l'arco alpino del Piemonte. SFT (Simplon Fletschhorn Trekking) è un circuito di 5 tappe attorno al trittico del Sempione ( Weissmies, Lagginhorn, Fletschhorn) e il Pizzo Andolla tra le valli italiane di Antrona e Bognanco e quelle elvetiche del Sempione, Saastal e Nanztal. Nonostante questi importanti percorsi, in realtà, i sentieri della Val Antrona sono poco frequentati. Fa eccezione la via di accesso al Rifugio Andolla. La valle conserva il fasino di ambiente solitario e selvaggio.
Lasciamo le macchine nell'ampio parcheggio dell'Alpe Cheggio (1497) poco prima della diga del Lago Alpe dei Cavalli. Le previsioni meteo dicono schiarite al mattino e deboli piogge al pomeriggio, cosa che poi, puntualmente, si verificherà. Partiamo con l'obbiettivo minimo del rifugio Andolla, poi si vedrà.
Attraversiamo la corona della diga portandoci su un comodo e ampio sentiero che, scavato nelle pareti a picco sul lago, costeggia la sponda destra su comodi saliscendi. Alla fine del lago attraversiamo il ponte sul torrente Loranco, nei pressi dell'Alpe del Gabbio (1505), e cominciamo a risalire la valle lungo il versante sinistro. Superata l'Alpe Ronchelli (1578) proseguiamo fino al bivio per l'Alpe Campalamana. Svoltiamo a destra sul sentiero che sale deciso a tornanti. Raggiungiamo la piana che ospita l'alpe e il Rifugio Andolla (2061). Il cielo, nel frattempo, si è completamente coperto ma, per ora non piove e c'è una buona visibilità. Decidiamo di proseguire in 8 mentre in 3 optano per fermarsi al rifugio ad attendere il nostro rientro. Prendiamo il sentiero GTA in direzione di Camposecco. Saliamo decisamente tra i pascoli e, superato un dosso, ci appare la sagoma rossa del bivacco Varese. Su un lungo traverso che taglia il pendio, superiamo alcune vallette ed arriviamo ai ruderi dell'Alpe Corone (2363). Nel frattempo si sono abbassate le nebbie e la nostra meta non è più visibile. Arriviamo su una vasta pietraia dove, a causa della nebbia e di una interpretazione errata dei segnali, seguiamo il sentiero per Camposecco. Dopo un rapido consulto decidiamo di lasciare il sentiero e risalire il pendio verso la direzione corretta. Dopo una breve risalita ritroviamo i segnali biancorossi e proseguiamo la salita. Superiamo alcuni nevai e, nella nebbia fitta, arriviamo al Bivacco Varese (2650).
Personalmente il bivacco Varese mi riporta alla mente un'avventura di 18 anni prima quando nel percorrere l'ultimo intaglio di roccia prima del bivacco avevo sfregato il ginocchio su una roccia tagliente che mi aveva procurato un profondo taglio. Dopo una stretta fasciatura ero sceso al rifugio Andolla con le mie gambe ma, visto che la ferita rimaneva aperta, su consiglio di un'infermiera, avevo passato la notte al rifugio ad aspettare l'elicottero che mi avrebbe portato a valle il giorno dopo. Dopo 18 anni sono tornato sul luogo dell'incidente.
Dopo un veloce spuntino e le foto di gruppo prendiamo la via del ritorno. Sullo stesso tracciato dell'andata, con l'ovvia eccezione del tratto sbagliato, torniamo al rifugio a ricomporre il nostro gruppo. Accompagnati da una pioggia leggera facciamo ritorno alle macchine sullo stesso sentiero di salita. Durante la discesa ci fermiamo a recitare una preghiera in ricordo di Michela, ragazza del CAI di Laveno, che è morta 8 anni prima durante un'escursione nei pressi dell' Alpe Moro.
Partecipanti 11: Roberto C. (capogita), Emilio, Dario, Stefano, Michele, Luigi, Mauro, Claudio, Fabio, Roberto G., Emilia.
Tempi di percorrenza: 2h00' al rifugio Andolla, 3h50' al bivacco, discesa 1h10' al rifugio, 2h00' dal rifugio a Cheggio. Tempo impiegato: 8h00' ( 7h00' di cammino).
Lunghezza del percorso: 18,0km
Meteo: schiarite nel mattino, poi coperto e nebbie in quota, pioggia leggera nel pomeriggio.
Kommentare (2)