Se non “tombo” sul Tombea, faccio il Caplone! Giro ad anello.
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Oggi, Io e Piero “il Cinghiale”, siamo ritornati nel Parco dell’ Alto Garda Bresciano, una zona da noi già esplorata a cavallo tra Lombardia e Trentino, un posto delizioso ma poco frequentato, dove le due maggiori cime sono il Tombea e il Caplone. Essendo saliti sempre e solo al Tombea, in questa escursione faremo anche il Caplone.
Partiti da Cima Rest 1200 mt (chiesetta degli alpini), imboccate la stradina asfaltata (foto 1) che risale ripida attraversando alcune case e pascoli, la percorrete per 15/20 minuti sino ad arrivare su una impercettibile colmetta, da qua, una breve discesa vi porterà alla Malga Alvezza 1280 mt. Continuate su strada acciottolata sino a trovare un trivio; a Sx si va alla Bocca di Caplone, a Dx si va per boschi (percorso segnato), ma voi risalite per pochi metri finchè si stacca una mulattiera sulla Sx. Il sentiero N° 66 è bello anche se la segnaletica ha bisogno di ritocchi, lo risalite dolcemente, sino ad addentrarvi in una faggeta meravigliosa, ora, la pendenza aumenta senza essere mai troppo impegnativa. Usciti dal bosco, vi troverete davanti i pascoli del Tombea davanti a voi , ed il Caplone con la sua inconfondibile sagoma, sulla Dx.
Per traccia di sentiero risalite il pendio erboso, arrivati ad un bivio con palina, noi qua abbiamo preso per il Caplone; un largo sentiero di mezzacosta che a volte diventa cengia, vi farà godere dei meravigliosi e aspri strapiombi, si passa in una roccia scavata, e si prende quota sino ad arrivare alla Bocca di Campei,1840 mt, dove il sentiero si divide. Prendendo il sentiero a Dx, ben visibile, risalite ripidi per 15 minuti ed eccovi in vetta, dove, udite udite, ad accogliervi non troverete una croce ma una modesta costruzione in ferro. 1976 mt e poco più di 2h di cammino. Qua nelle giornate terse, il panorama è fantastico, inutile dire cosa si vede perché servirebbe una relazione solo per questo, quindi andateci!
Fatte le foto, si ridiscende velocemente sino ad arrivare alla Malga Tombea, 1785 mt, da qua un sentiero sale in maniera discretamente ripida sino alla Cima Tombea. 1950 mt. Mentre saliamo, Piero ha un breve “malorino”, vestiti i panni del Dr Kildare, mi fermo per capire il “dramma” in corso… Controllo la pressione: 220/130. Battiti: 180. Responso: alzati e cammina Lazzaro, e non preoccuparti, qua l’elisoccorso arriva in un attimo! Mandatomi “a quel paese”, il Cinghiale ha proseguito il cammino con il Sacro Rosario in mano per scaramanzia…
Anche da qua la vista è bella, e la curiosa costruzione che domina la Cima ( vedi foto), funge anche da riparo nelle giornate più ventose. “Disintegrato” il rancio, è ora di concludere il giro ad anello; seguendo il facile e panoramico crinale o scendendo sulla strada militare un po’ più a basso, prederete direzione Est sino ad arrivare alla Bocca di Caplone, 1775 mt, non prima però, di aver passato le numerose testimonianze del I ° conflitto mondiale… questo era il confine austro- ungarico.
Dalla Bocca di Caplone, evitate la direzione Bondone e scendete per la strada silvo-pastorale che punta decisamente a Sud. La bollatura è rara e sbiadita, ma voi la percorrete per poco più di 1h dalla Bocca, ad un certo punto, troverete una palina con scritto “Pilaster” che vi dirige a Sud, ignorate quella direzione e puntate decisi a Est per Cima Rest (come da palina), una sterrata vi riporterà al trivio dell’andata e alla visibile Malga Alvezza. Seguite a ritroso il sentiero dell’andata ed eccovi alla macchina.
Nota 1: Bel giro ad anello in posti poco frequentati… oddio… io ho sempre trovato poca gente, la visuale è ampia e il Lago di Garda per ¾ di giro vi farà compagnia insieme al maestoso M. Baldo. Nelle giornate limpide, potrete vedere anche la Marmolada e tutta la catena dell’Adamello, Presanella compresa. Il quid di questa escursione, è la Storia, che qua permea ogni piccolo sasso; nel ‘15/’18 questi luoghi furono attraversati da furiosi scontri contro i soldati dell’impero austro-ungarico. 5h30 di cammino ben spesi, con 20 km circa di strada e 1000 mt di dislivello totale.
Nota 2: In questo posto( Cima Rest), troverete le storiche case e fienili con il tetto in paglia, un’angolo di Africa tra le Prealpi Lombarde.
Nota 3: Nel periodo estivo, evitate di prendere la strada che risale/scende da/verso Gargnano del Garda, io ancora una volta, mi sono fatto infinocchiare da un local che mi ha consigliato di fare la Valvestino per arrivare a Salò, e poi via veloci per Brescia… mi aveva detto che ero stato matto a salire a Cima Rest dal Lago d’Idro, troppo lunga! Risultato?Tuttora vi stò scrivendo da Gargnano, ove sono fermo in mezzo alla strada come Ernesto Calindri nella famosa pubblicità del Cynar!!! Merda…
A la Prochaine! Domenico con Piero “il Cinghiale” e Olmo
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