Valcuvia Extreme reloaded: Da Zuigno ai Monti della Colonna
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Forse l’idea iniziale me l’ha data una relazione di morgan ma era da un po’ che volevo tornare a visitare parte del percorso lungo il quale si svolsero varie edizioni della Valcuvia Extreme; si trattava di una skyrace di 32 km fatti cavalcando i monti del versante Sud della Valcuvia. Partecipai a due edizioni: nel 2001 col tempo di 3h54’ e nel 2005 con 4h11’. Purtroppo non si tiene più ma era una bella gara. La partenza era da Laveno e si correva lungo sentieri e mulattiere fino al Monte San Martino da dove poi si scendeva al traguardo di Cuvio. Per gli appassionati riporto mappa e altimetria.
Purtroppo quando sei in gara, qualunque siano le tue aspettative, non sei certo nella situazione in cui ti guardi troppo intorno. Così stavolta ho deciso di visitare parte del percorso senza assilli; e date le ultime uscite un po’ “tribolate” volevo anche lasciare da parte il “wild”. Parto così da Casalzuigno, a fianco della Villa Della Porta Bozzolo dove si tengono tante belle manifestazioni e mi incammino verso la frazioncina di Aga. Seguo poi quanto avevo programmato per raggiungere Arcumeggia e poi il Monte della Colonna. Invece le cose sono andate diversamente: inaspettatamente vedo una deviazione per Arcumeggia mentre, secondo le carte, avrei dovuto incontrarla più avanti. Proseguo per un po’ ma non la trovo dove pensavo finchè mi decido di seguire GPS e cartografia e scendo nel “wild” di un bosco intricatissimo verso il torrente che sentivo scorrere in basso e che occorre attraversare per risalire poi verso Arcumeggia. Inutile dire che giunto al torrente, uno dei tanti tributari del Boesio, sono costretto a tornare sui miei passi, con ardua risalita perché, pur avendo visto dove guadare non vedevo dove proseguire sulla sponda opposta: nessun sentiero. Quindi mi immetto nuovamente sul sentiero buono e comodo fino ad arrivare a Corte di Qua dove con bellissimo ponticello si scavalca il torrente e si sale sulla strada asfaltata che sale verso il Cuvignone fino ad affacciarsi sul Lago Maggiore. A quel punto cambio i miei piani e decido di fare il percorso progettato al contrario e cammino su asfalto, ahimè, fin quando, dopo aver girato a dx per San Michele, posso lasciare la strada ad un tornante per salire un sentiero che arrampica sulla dorsale dei Monti della Colonna. In realtà il Monte della Colonna è uno solo ma la dorsale è articolata in una prima cima di 1022m; segue poi il Monte Ganna di 1094m e poi arriva il Monte della Colonna di 1203m; volendo proseguire ci sono altre tre cimette l’ultima delle quali è il Monte San Martino di 1087m. C’è da fare una bella collezione di montagnette che ho scoperto a posteriori; allora non sapevo ancora tutto! Il sentiero imboccato dopo non molto si esaurisce in una forra per cui seguo la linea di max pendenza ripiombando nel più profondo “wild”. Un’epica lotta per salire qualche roccetta o passare tra la tentacolare vegetazione senza scivolare sul terriccio umido ma alla fine uno squarcio di azzurro mi fa capire di essere quasi in vetta. Purtroppo vengo subito disilluso dall’apparizione di una vetta successiva il che mi fa mugugnare che “se il percorso è sempre di quel tipo….me ne torno indietro da dove sono venuto”. Mi salva quel po’ di curiosità che mi spinge a proseguire per un centinaio di metri dopo i quali, con mia somma meraviglia e piacere, scorgo un bel sentiero segnato giallo-verde e col numero 10 (Anulare Valcuviano) che prosegue lungo la cresta verso il Monte Ganna e successivamente mi porta in vetta al Monte della Colonna. Qui incontro un simpatico signore che si rivela anche un vulcanico escursionista-inventore; oltre a raccontarmi i suoi giri su questi monti che conosce benissimo mi mostra il suo bastone che è una collezione di utili ritrovati. Decide di proseguire con me per un tratto volendo arrivare al San Martino; ci separiamo quando sulla dx si profila una mulattiera che porta ad Arcumeggia. Questa è di tutto riposo, ampia, ben tenuta e a mio avviso può essere un buon terreno per MTB. Purtroppo oltrepasso distratto Corte Matana e proseguo per la mulattiera; quando realizzo l’errore scarto l’idea di scendere verso Arcumeggia e anche quella di proseguire verso San Antonio, entrambe lunghe. Individuo col GPS un sentiero che si rivela far parte della storia passata e come tale da “disgaggiare” ma scende rapidamente fino a Corte di Qua. Così mi lancio nuovamente nel wild, evitando come posso arbusti e rovi e in poco tempo chiudo l’anello. Da Corte di Qua ripercorro al contrario la via dell’andata e concludo una bella gita ripromettendomi di tornare ancora per scoprire nuovi itinerari in questa bella Valcuvia.
P.S.: La gradazione oscilla tra T2 e T3 mentre i tratti “wild” meritano qualcosa in più.
La data delle foto è in anticipo di 1 ora perchè non ho settato l'ora legale
Pillole….del giro:
Dislivello totale |
1105 m |
Lunghezza totale |
19,6 km |
Tempo totale lordo |
7h08’ |
Errori & soste |
1h05’ |
Tempo totale netto |
6h03’ |

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