Punta Gnifetti (Capanna Margherita)
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Visto da Manuela:
Eccomi, anch’io questa volta voglio dire due parole sull’ascensione al Margherita.
Da qualche anno Andrea mi regala, per il mio compleanno, una salita ad un 4000, che sia esso italiano o svizzero. Quest’anno è toccato alla punta Gnifetti. Meraviglioso.
Alla partenza, ore 5.30 del mattino il sole non era ancora sorto, ma cominciava già a schiarire. Si potevano scorgere le migliori cime del comprensorio del Rosa. Imponente davanti a noi la cima del Lyskamm. I colori azzurro del cielo, misto al bianco della neve in questa luce ancora soffusa rendeva il paesaggio quasi magico.
Inutile dire che le cordate alla partenza erano tantissime, alcune ansiose di partire per prime per raggiungere la cima prima degli altri, ma noi, in coda, abbiamo deciso di non farci prendere dalla frenesia e di salire al mio passo (non mi vergogno a dire che non ho il passo della mia dolce metà).
Fisicamente sono abbastanza allenata, ma tra l’altitudine e la notte in bianco non mi sentivo proprio in forma. Prendo il mio ritmo, lento, regolare, incurante di chi ho intorno. L’altitudine si fa sentire attraverso brevi nausee. Decido di proseguire concedendomi solo sorsi di the abbastanza frequenti.
Arrivo finalmente al passo del Lys, 4250 slm. Ero già contenta. La vista impagabile!
Andrea mi sprona a proseguire, mi dice che posso farcela.
Decido di seguire il suo consiglio, anche perché vedo già il rifugio, la traccia per raggiungerlo, insomma manca davvero poco. Proseguiamo lungo la traccia, alcune cordate rinunciano causa malesseri dei componenti.
Dal colle del Lys si scende leggermente perdendo quota, per poi risalire fino al colle Gnifetti. A metà salita comincia un forte vento e le nuvole prendono il sopravvento, coprendo la traccia, il passo e il rifugio…..non si vede più nulla. Raggiungiamo il colle Gnifetti e la visibilità è pari a zero. Il vento e talmente forte da cancellare le tracce delle cordate appena passate. Molti tornano indietro, chi per il freddo, chi per la visibilità, chi perchè stremato. Noi decidiamo di proseguire, anche se, non lo nascondo, la preoccupazione non mi mancava.
Mancano solo 150 mt. Un peccato rinunciare.
L’ultimo tratto è il peggiore; tra il vento forte e gelido, la nebbia e il fiato corto (non riuscivo a mandare aria nei polmoni), mi faccio prendere dallo sconforto. Per fortuna ho chi mi sostiene e incoraggia.
Continuiamo la salita e alle 9.30, 4 ore esatte dalla partenza siamo alla Capanna Margherita. Anche se non lo do a vedere (o quasi) ... sono emozionata. Ho raggiunto quota 4556!
Peccato la nebbia, dalla cima, dove si potrebbe godere di una magnifica vista, non si vedeva nulla. Non sembrava neanche di essere sulla cima del mondo!
Grazie Poge, è stato magnifico condividere con te questa avventura.
Eccomi, anch’io questa volta voglio dire due parole sull’ascensione al Margherita.
Da qualche anno Andrea mi regala, per il mio compleanno, una salita ad un 4000, che sia esso italiano o svizzero. Quest’anno è toccato alla punta Gnifetti. Meraviglioso.
Alla partenza, ore 5.30 del mattino il sole non era ancora sorto, ma cominciava già a schiarire. Si potevano scorgere le migliori cime del comprensorio del Rosa. Imponente davanti a noi la cima del Lyskamm. I colori azzurro del cielo, misto al bianco della neve in questa luce ancora soffusa rendeva il paesaggio quasi magico.
Inutile dire che le cordate alla partenza erano tantissime, alcune ansiose di partire per prime per raggiungere la cima prima degli altri, ma noi, in coda, abbiamo deciso di non farci prendere dalla frenesia e di salire al mio passo (non mi vergogno a dire che non ho il passo della mia dolce metà).
Fisicamente sono abbastanza allenata, ma tra l’altitudine e la notte in bianco non mi sentivo proprio in forma. Prendo il mio ritmo, lento, regolare, incurante di chi ho intorno. L’altitudine si fa sentire attraverso brevi nausee. Decido di proseguire concedendomi solo sorsi di the abbastanza frequenti.
Arrivo finalmente al passo del Lys, 4250 slm. Ero già contenta. La vista impagabile!
Andrea mi sprona a proseguire, mi dice che posso farcela.
Decido di seguire il suo consiglio, anche perché vedo già il rifugio, la traccia per raggiungerlo, insomma manca davvero poco. Proseguiamo lungo la traccia, alcune cordate rinunciano causa malesseri dei componenti.
Dal colle del Lys si scende leggermente perdendo quota, per poi risalire fino al colle Gnifetti. A metà salita comincia un forte vento e le nuvole prendono il sopravvento, coprendo la traccia, il passo e il rifugio…..non si vede più nulla. Raggiungiamo il colle Gnifetti e la visibilità è pari a zero. Il vento e talmente forte da cancellare le tracce delle cordate appena passate. Molti tornano indietro, chi per il freddo, chi per la visibilità, chi perchè stremato. Noi decidiamo di proseguire, anche se, non lo nascondo, la preoccupazione non mi mancava.
Mancano solo 150 mt. Un peccato rinunciare.
L’ultimo tratto è il peggiore; tra il vento forte e gelido, la nebbia e il fiato corto (non riuscivo a mandare aria nei polmoni), mi faccio prendere dallo sconforto. Per fortuna ho chi mi sostiene e incoraggia.
Continuiamo la salita e alle 9.30, 4 ore esatte dalla partenza siamo alla Capanna Margherita. Anche se non lo do a vedere (o quasi) ... sono emozionata. Ho raggiunto quota 4556!
Peccato la nebbia, dalla cima, dove si potrebbe godere di una magnifica vista, non si vedeva nulla. Non sembrava neanche di essere sulla cima del mondo!
Grazie Poge, è stato magnifico condividere con te questa avventura.
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Andrea!
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