Monte Disgrazia cresta O.N.O. (3678 m)
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Purtoppo le alpiniste in rosa "Elena,Linda Valeria"non la pensano cosi,malgrado la volonta ad esser silenziosi,sembravamo tutti in piazza , al mercato..spero tanto ci abbian perdonati.
Ma anche un grazie particolare, da parte mia è d'obbligo: ho dimenticato a casa scarponi e, senza il preziosissimo prestito dei Treezeta d'alta quota dei gestori del rifugio, non mi sarebbe stato possibile raggiunger la vetta, grazie, grazie di cuore !!!
Già da qualche anno il Monte Disgrazia era nella nella mia mente, le cime più prestigiose in assoluto le ho conquistate in compagnia del mio "Cai da Bizzarun", oggi son salito con i miei soliti amici Luca e Claudio ed in compagnia di Enrico, Ezio, Marco e Mattia,mentre Elena,Linda e Valeria pazientemente hanno atteso il ns. ritorno nei circostanti sentieri del rifugio Ponti.
Percorso:
Noi la via normale del Monte Disgrazia l'abbiam percorsa lungo la cresta Ovest-Nord-Ovest, che inizia alla Sella di Monte Pioda (3387 m) dopo aver percorso il ghiacciaio di Predarossa alla cui sommità, un canale con pendenza 45°, ci conduce all'inizio della cresta.
E’ un percorso alpinistico molto bello e intrigante, l'adrenalina non manca mai, in assoluto per me è una delle cime più impegnative raggiunte.
Il percorso, quasi interamente innevato, spesso, i tratti di neve si alternavano a quelli di roccia, le difficoltà comunque non superano il II grado, giunti in sella del cosiddetto Cavallo di bronzo, leggo che in questo tratto, forse, è di II+, ma va comunque superato con i ramponi ai piedi e piccozza a penzoloni, la mia l'ho attaccata all'imbrago.
Alcuni tratti sono aerei e affilati, talvolta abbastanza esposti "divieto a chi soffre di vertigini".
E’ insomma una salita completa, di grande soddisfazione, purtroppo, ci è mancato il panorama di vetta, precluso dalle nuvole vaganti in alta quota.
Alle h. 9.00 siamo in vetta,sfodero la mia armonica in un tripudio liberatorio: Va pensiero !!!

Noi avevamo in calendario questa “perla” ed, in extremis, andando a cercare i siti meteorologici che assecondavano maggiormente la nostra tenacia, crediamo a due piccole e brevi finestre di tempo buono proprio dove servivano a noi…si va!!!
E poi la fortuna, quasi sempre, è dalla parte degli audaci, no?!?
Con gli amici/che del gruppo CAI di Bizzarone (patrocinatore dell’escursione) siamo in sette a tentare l’impresa: oltre al sottoscritto,

Sabato è giorno di avvicinamento...
Meta del piacevolissimo sentiero tipicamente trekking è il Rif.Cesare Ponti a 2559m. (ns. campo base).
Il pomeriggio è lungo per puledrini di razza costretti al recinto e quindi, dopo ottima zuppa d’orzo, si “inganna” il tempo, arrampicandosi in cima ad un innominato dente di 2920m sulla dx geografica della Bocchetta Roma (alle spalle del rifugio).
Gli occhi e la testa “sparano” sempre là verso la meta prestigiosa del giorno successivo: il Monte Disgrazia 3678m.
Son queste le ore per me più difficili…delle domande, dei dubbi, delle incertezze e della paura.
Domenica è il giorno della conquista...
Un mare di stelle copre la vetta…non fa nemmeno troppo freddo!!!
Partiamo in mezzo ad una processione (non esagerata) di lampade frontali…sono le 03.40am.
La salita “normale”, per dire, si effettua partendo dal rifugio, intercettando la lunga morena centrale che si infila nella vedretta del Disgrazia, risalendo la forte pendenza alla Sella di Pioda a 3387m e percorrendo infine tutta la cresta Ovest-Nord-Ovest.
E’ questo, un percorso di carattere fortemente alpinistico di particolare bellezza e, come ha già scritto Francesco, con numerosi passaggi delicati e molto esposti.
Ti confronti con tutto: con pendenza, tecnica, arrampicata, neve, ghiaccio e roccia.
Abbiamo trovate condizioni molto buone…l’innevamento completo su tutta la cresta ed una consistenza più che accettabile.
La vetta arriva dopo lungo e complicato attraversamento e la “festa” non è poi finita…
Sicuramente, anche per me, la cosa più impegnativa mai fatta e di maggior soddisfazione.
Ovviamente, per ambiente e difficoltà oggettiva, il tutto risulta discretamente rischioso e la concentrazione deve sempre essere massima così come la preparazione e la convinzione.
Ben tre cordate, arrivate alla Sella di Pioda, hanno rinunciato…
Grazie CAI di Bizzarone, grazie Enrico (capogita), grazie

Ciao e tutte/i…
Luca

Ringrazio veramente Marco che mi ha invitato; gli amici del Cai di Bizzarone che mi hanno dato la possibilità di vivere questa esperienza; Francesco, mio capocordata per i preziosissimi consigli; Luca per la compagnia in discesa e infine impossibile dimenticare Claudio e le sue chiacchiere.
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