Valcuvia tour
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Escursione ad anello che concatena tutte le cime del versante nord della Valcuvia, verde valle varesina che secondo la suddivisione orografica (SOIUSA) divide i gruppi del Monte Nudo e del Colonna dal Massiccio del Campo dei Fiori. Nonostante le quote, relativamente basse (il punto più elevato è il Monte Nudo 1235m.) offre belle visuali sul Verbano, su parte della corona alpina, sulle prealpi varesine e sulla pianura padana.
Solitamente i miei giri "nostrani", con partenza direttamente da casa, evitano la stagione estiva a causa delle alte temperature a basse quote. La pioggia del giorno prima e il vento che, subito dopo, ha spazzato le nuvole hanno portato ad un calo delle temperatura che, almeno al mattino, consentono le condizioni ideali al cammino anche nel fondovalle. Avendo intenzione di fare allenamento su sentieri da me già percorsi molte volte parto con l'obbiettivo minimo dei monti San Martino e Colonna poi vedrò il da farsi a seconda delle mie condizioni. Conosco bene i posti e le varie alternative di percorso.
Parto da casa mia che è situata al limite occidentale del paese di Cuveglio (286). Imbocco una ripida e stretta strada asfaltata (Via Nicolini) che si alza dal borgo. Non ci sono cartelli che indicano percorsi. Prima su asfalto poi su acciottolato mi inoltro nel bosco. Arrivo alla piana dei prati di Bignes e proseguo su una pista forestale che, dopo alcune baite, diventa sempre più sconnessa. Raggiungo i ruderi di Campian dove devio a destra su un sentiero che sale nel bosco. Non ci sono indicazioni ma diversi ometti di pietra. Questo tratto è ben pulito perchè e stato percorso di recente da una gara podistica (trincea trail). Arrivo al tornante stradale di Val Alta (832) con i ruderi di Villa San Giuseppe. Mi immetto sul sentiero AV (anulare valcuviano segnato in giallo-verde), proveniente da Cassano. Proseguo su strada sterrata poi su un sentiero con tratti attrezzati che risalgono una ripida e franosa valletta. Poco prima della cima lascio il sentiero ufficiale per svoltare a sinistra sul percorso gara (sempre trincea trail) che, dopo qualche stretto tornante, conduce direttamente alla chiesetta di San Martino (1087), situata sul culmine dell'omonimo monte e raggiunta da strada asfaltata. In direzione opposta a quella di salita scendo sulla strada. Al primo tornante lascio la strada asfaltata per svoltare a destra sulla strada militare in direzione di Sant'Antonio. Svolto a destra sul sentiero segnato in biancorosso che passa sotto un traliccio dell'alta tensione e porta alla croce di vetta del Monte Colonna (1203). Scendo lungo la cresta calcarea del versante opposto e arrivo in località Buca (862) sullo scollinamento della strada per San Michele. Tra i prati, seguendo il percorso gara (ancora trincea trail) mi immetto sul sentiero segnato che scende verso Sant'Antonio. Dopo un tratto comodo attraverso un tornante stradale e proseguo la discesa su un sentiero che diventa difficoltoso tra alberi caduti e il fondo di sassi mossi. Sbuco sulla strada poco prima del bivio per San Michele. Percorro la strada fino a Sant'Antonio (620) dove svolto per il Cuvignone. La sella di Sant'Antonio separa il gruppo orografico del Monte San Martino da quello del Monte Nudo. Alla prima curva lascio la strada e prendo il sentiero sulla destra. Non ci sono cartelli ma il sentiero è segnato in biancorosso. Risalgo il tracciato che, superate le valli di alcuni torrentelli sbuca brevemente sulla strada al Casone Panizze. Lascio nuovamente la strada seguendo radi segnali che mi portano alla radura del Rifugio Adamoli (976). Attraversata la strada e il prato della colonia proseguo la salita lungo il "Sentiero Piero". Il "Sentiero Piero" è stato tracciato dagli "Amici della Montagna di Cuveglio", gruppo, di cui faccio parte, nato dall'idea di Piero Felli per costituire un'associazione che costruisse una croce sul Monte Nudo. Poco dopo l'erezione della croce nel 1998 Piero era morto in montagna. Gli amici, per ricordarlo, hanno tracciato questo percorso secondo l'idea iniziale di Piero. Il sentiero si inerpica su un tratto roccioso attrezzato con catene poi prosegue tagliando la costa della montagna e superando diverse vallette con qualche saliscendi. Nell'ultimo tratto la via diventa ardua a causa di qualche albero caduto e della difficoltà di individuare il percorso su un sentiero poco frequentato. Il sentiero Piero è da considerarsi riservato ad escursionisti esperti anche perchè l'alternativa via, partendo dal rifugio Adamoli (strada- passo- tagliafuoco), pur essendo più lunga comporta un tempo di percorrenza simile.Raggiungo la croce di vetta del Monte Nudo (1235), punto più elevato della giornata. Proseguo sulla via di cresta in direzione dei Pizzoni. La via scende sulla tagliafuoco del sentiero normale. Scendo all'area di sosta attrezzata con panchine. Faccio una breve deviazione per salire alla vicina cima del Monte Crocetta (1117), punto di decollo per parapendii e deltaplani. Tornato alle panchine proseguo sulla pista sterrata che porta all'ultimo tornante della strada Cuvignone (1036). Lascio la strada per seguire il sentiero dei pizzoni. Salgo alla vicina cima boscata del Monte la Teggia (1106) e proseguo con diversi saliscendi sul sentiero che segue il filo della cresta dei Pizzoni di Laveno (1035). Raggiunta la panoramica croce sulla vetta del secondo pizzone (1018) scendo sulla cresta rocciosa dove, in qualche punto, è utile l'uso delle mani. Nel bosco arrivo al Passo Barbè (874) dove piego decisamente a sinistra scendendo sul sentiero che arriva al borgo di Vararo (755) dopo aver percorso anche un breve tratto stradale. Sulla strada mi dirigo verso la frazione di Casere (761) senza raggiungerla. Poco prima devio a sinistra scendendo su una sterrata verso l'agriturismo "Capra e cavoli". Non ci sono indicazioni ma conosco bene questo percorso. Svolto a destra salendo ad una cascina diroccata ed immettendomi sulla pista forestale proveniente dal ristorante Gigliola a Casere. La pista, che porta alla Piana, diventa sentiero ed incrocia il sentiero, segnato in biancorosso, che sale dalla località Mulini. Seguo il percorso segnato che porta alla cima del Sasso del Ferro (1062), ultima cima di giornata. Scendo sul versante opposto alla stazione di arrivo della funivia di Laveno sul Poggio Sant'Elsa (949). Mi concedo una birra al bar della stazione e inizio il lungo ritorno. Scendo in direzione di Casere quindi svolto a sinistra sulla pista forestale in direzione di Cittiglio. In questo tratto la pista coincide con il sentiero 3V (Via Verde Varesina). Dopo alcuni tornanti il percorso passa sotto la funivia e punta decisamente a Cittiglio. Ignoro la direzione 3V verso la Fontanaccia ma proseguo sulla strada che, dopo alcuni saliscendi arriva all'abitato di Cittiglio (254). Ritrovo i segni dell'AV e del 3V che in questo tratto coincidono. Su strade secondarie mi sposto a Brenta (276) dove, per errore arrivo alla chiesa di San Quirico. Sempre seguendo i segali AV e 3V prendo una strada boschiva che porta a Casalzuigno (350). Lascio i segni di sentiero e passo davanti a Villa Bozzolo e proseguo su vie secondarie arrivando a casa chiudendo così il lungo anello.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza: 1h26' al San Martino, 2h00' al Colonna, 4h20' al Nudo, 5h36 ai Pizzoni, 6h51' al Sasso del Ferro, 10h05' tutto l'anello (soste comprese).
Lunghezza del percorso: 42,0km.
Meteo: Bello, limpido, fresco e ventoso al mattino
Solitamente i miei giri "nostrani", con partenza direttamente da casa, evitano la stagione estiva a causa delle alte temperature a basse quote. La pioggia del giorno prima e il vento che, subito dopo, ha spazzato le nuvole hanno portato ad un calo delle temperatura che, almeno al mattino, consentono le condizioni ideali al cammino anche nel fondovalle. Avendo intenzione di fare allenamento su sentieri da me già percorsi molte volte parto con l'obbiettivo minimo dei monti San Martino e Colonna poi vedrò il da farsi a seconda delle mie condizioni. Conosco bene i posti e le varie alternative di percorso.
Parto da casa mia che è situata al limite occidentale del paese di Cuveglio (286). Imbocco una ripida e stretta strada asfaltata (Via Nicolini) che si alza dal borgo. Non ci sono cartelli che indicano percorsi. Prima su asfalto poi su acciottolato mi inoltro nel bosco. Arrivo alla piana dei prati di Bignes e proseguo su una pista forestale che, dopo alcune baite, diventa sempre più sconnessa. Raggiungo i ruderi di Campian dove devio a destra su un sentiero che sale nel bosco. Non ci sono indicazioni ma diversi ometti di pietra. Questo tratto è ben pulito perchè e stato percorso di recente da una gara podistica (trincea trail). Arrivo al tornante stradale di Val Alta (832) con i ruderi di Villa San Giuseppe. Mi immetto sul sentiero AV (anulare valcuviano segnato in giallo-verde), proveniente da Cassano. Proseguo su strada sterrata poi su un sentiero con tratti attrezzati che risalgono una ripida e franosa valletta. Poco prima della cima lascio il sentiero ufficiale per svoltare a sinistra sul percorso gara (sempre trincea trail) che, dopo qualche stretto tornante, conduce direttamente alla chiesetta di San Martino (1087), situata sul culmine dell'omonimo monte e raggiunta da strada asfaltata. In direzione opposta a quella di salita scendo sulla strada. Al primo tornante lascio la strada asfaltata per svoltare a destra sulla strada militare in direzione di Sant'Antonio. Svolto a destra sul sentiero segnato in biancorosso che passa sotto un traliccio dell'alta tensione e porta alla croce di vetta del Monte Colonna (1203). Scendo lungo la cresta calcarea del versante opposto e arrivo in località Buca (862) sullo scollinamento della strada per San Michele. Tra i prati, seguendo il percorso gara (ancora trincea trail) mi immetto sul sentiero segnato che scende verso Sant'Antonio. Dopo un tratto comodo attraverso un tornante stradale e proseguo la discesa su un sentiero che diventa difficoltoso tra alberi caduti e il fondo di sassi mossi. Sbuco sulla strada poco prima del bivio per San Michele. Percorro la strada fino a Sant'Antonio (620) dove svolto per il Cuvignone. La sella di Sant'Antonio separa il gruppo orografico del Monte San Martino da quello del Monte Nudo. Alla prima curva lascio la strada e prendo il sentiero sulla destra. Non ci sono cartelli ma il sentiero è segnato in biancorosso. Risalgo il tracciato che, superate le valli di alcuni torrentelli sbuca brevemente sulla strada al Casone Panizze. Lascio nuovamente la strada seguendo radi segnali che mi portano alla radura del Rifugio Adamoli (976). Attraversata la strada e il prato della colonia proseguo la salita lungo il "Sentiero Piero". Il "Sentiero Piero" è stato tracciato dagli "Amici della Montagna di Cuveglio", gruppo, di cui faccio parte, nato dall'idea di Piero Felli per costituire un'associazione che costruisse una croce sul Monte Nudo. Poco dopo l'erezione della croce nel 1998 Piero era morto in montagna. Gli amici, per ricordarlo, hanno tracciato questo percorso secondo l'idea iniziale di Piero. Il sentiero si inerpica su un tratto roccioso attrezzato con catene poi prosegue tagliando la costa della montagna e superando diverse vallette con qualche saliscendi. Nell'ultimo tratto la via diventa ardua a causa di qualche albero caduto e della difficoltà di individuare il percorso su un sentiero poco frequentato. Il sentiero Piero è da considerarsi riservato ad escursionisti esperti anche perchè l'alternativa via, partendo dal rifugio Adamoli (strada- passo- tagliafuoco), pur essendo più lunga comporta un tempo di percorrenza simile.Raggiungo la croce di vetta del Monte Nudo (1235), punto più elevato della giornata. Proseguo sulla via di cresta in direzione dei Pizzoni. La via scende sulla tagliafuoco del sentiero normale. Scendo all'area di sosta attrezzata con panchine. Faccio una breve deviazione per salire alla vicina cima del Monte Crocetta (1117), punto di decollo per parapendii e deltaplani. Tornato alle panchine proseguo sulla pista sterrata che porta all'ultimo tornante della strada Cuvignone (1036). Lascio la strada per seguire il sentiero dei pizzoni. Salgo alla vicina cima boscata del Monte la Teggia (1106) e proseguo con diversi saliscendi sul sentiero che segue il filo della cresta dei Pizzoni di Laveno (1035). Raggiunta la panoramica croce sulla vetta del secondo pizzone (1018) scendo sulla cresta rocciosa dove, in qualche punto, è utile l'uso delle mani. Nel bosco arrivo al Passo Barbè (874) dove piego decisamente a sinistra scendendo sul sentiero che arriva al borgo di Vararo (755) dopo aver percorso anche un breve tratto stradale. Sulla strada mi dirigo verso la frazione di Casere (761) senza raggiungerla. Poco prima devio a sinistra scendendo su una sterrata verso l'agriturismo "Capra e cavoli". Non ci sono indicazioni ma conosco bene questo percorso. Svolto a destra salendo ad una cascina diroccata ed immettendomi sulla pista forestale proveniente dal ristorante Gigliola a Casere. La pista, che porta alla Piana, diventa sentiero ed incrocia il sentiero, segnato in biancorosso, che sale dalla località Mulini. Seguo il percorso segnato che porta alla cima del Sasso del Ferro (1062), ultima cima di giornata. Scendo sul versante opposto alla stazione di arrivo della funivia di Laveno sul Poggio Sant'Elsa (949). Mi concedo una birra al bar della stazione e inizio il lungo ritorno. Scendo in direzione di Casere quindi svolto a sinistra sulla pista forestale in direzione di Cittiglio. In questo tratto la pista coincide con il sentiero 3V (Via Verde Varesina). Dopo alcuni tornanti il percorso passa sotto la funivia e punta decisamente a Cittiglio. Ignoro la direzione 3V verso la Fontanaccia ma proseguo sulla strada che, dopo alcuni saliscendi arriva all'abitato di Cittiglio (254). Ritrovo i segni dell'AV e del 3V che in questo tratto coincidono. Su strade secondarie mi sposto a Brenta (276) dove, per errore arrivo alla chiesa di San Quirico. Sempre seguendo i segali AV e 3V prendo una strada boschiva che porta a Casalzuigno (350). Lascio i segni di sentiero e passo davanti a Villa Bozzolo e proseguo su vie secondarie arrivando a casa chiudendo così il lungo anello.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza: 1h26' al San Martino, 2h00' al Colonna, 4h20' al Nudo, 5h36 ai Pizzoni, 6h51' al Sasso del Ferro, 10h05' tutto l'anello (soste comprese).
Lunghezza del percorso: 42,0km.
Meteo: Bello, limpido, fresco e ventoso al mattino
Tourengänger:
morgan
Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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