Giübin (2776 m)
|
||||||||||||||||||||||
Ultima escursione primaverile del 2014, prima del solstizio d’estate, previsto per le 12:51 di oggi.
Ciaspole, ghette da neve e piccozza portate a spasso; ramponi utilissimi!
Inizio dell’escursione: ore 6:15
Fine dell’escursione: ore 11:35
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1017 hPa
Temperatura alla partenza: 5°C
Temperatura al rientro: 21°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3500 m
Raffiche di vento 15 km/h
Alba: 5.33
Tramonto: 21.23
L’ultimo giorno di primavera ci regala delle condizioni meteorologiche ideali per un’escursione in montagna: cielo terso, temperatura mite, assenza di vento.
Conosco da una vita la regione del Lago della Sella e della Val Torta: in questo periodo offre sempre degli scenari notevoli, arricchiti dalla presenza di estesi nevai con affioramenti di rocce fessurate, decorate da cespi di fiori. Sono sentieri da percorrere con la macchina fotografica a tracolla, sempre pronta per immortalare queste meraviglie.
Una veniale trasgressione mi induce a raggiungere la Cascina della Bolla in auto. Parcheggio ai bordi della stradina al bivio per l’Alpe di Sorescia (2144 m).
Alle 6:00 il sole illumina già il versante orientale della Fibbia (2739 m); la meta odierna è di 37 m più alta. La carrozzabile che sale al Lago della Sella è coperta da sassi e piode; in alcuni tratti la carreggiata è ancora occupata da nevai e resti di slavine.
Per il Lago della Sella (2257 m) è cominciato da poco il disgelo: le chiare placche di ghiaccio si alternano alle zone cupe dell’acqua semifluida.
Percorro la corona della diga quindi seguo per 50 m il bordo del lago, per poi risalire il pendio innevato, segnalato da segnavia a vernice di colore rosso-bianco-rosso.
Dai 2330 m di quota, dopo 40 min di cammino e quasi 200 m di dislivello, la copertura nevosa è completa: da qui via si potrebbero calzare gli sci. Continuo in direzione NE, volgendo lo sguardo alla levata del sole.
“È un vero peccato che la levata del sole si svolga la mattina presto, perché non ci va nessuno” scriveva Achille Campanile nel suo secondo libro “Se la luna mi porta fortuna”.
La citazione campaniliana mi permette di sottolineare la magia di un momento, aurorale appunto, in cui il tema della nascita riemerge in tutto il suo valore simbolico. Le levatacce a cui mi sottopongo per frequentare la montagna mi donano questi istanti molto intensi nei quali si ritorna al principio, al nucleo originario, in cui riceviamo la carica generativa e creativa di cui tutti noi, seppur inconsapevolmente, siamo portatori.
Affronto dei pendii con varia pendenza, su neve molto compatta, fino a raggiungere l’altopiano ad occidente del Cascinone (2522 m). I ramponi mi permettono di far presa sulla neve increspata, dura come il cemento; mi fanno risparmiare energia e mi danno sicurezza nelle zone ripide. Per lunghi tratti il telefonino non ha campo: poco importa, oggi non ci sono pericoli particolari e la nebbia non si farà vedere. Poco prima di arrivare al Passo Posmeda (2569 m) punto l’obiettivo verso i dirupi che si affacciano sul Dartü di Giübin. Nutro la speranza di vedere e fotografare il branco di stambecchi: purtroppo, per la quarta volta consecutiva mancano all’appuntamento.
Affronto gli ultimi 50 minuti di salita sfruttando gli estesi nevai a nord del sentiero estivo. Le baracche militari sono in parte ancora sotto la neve. Mi fermo spesso per ammirare e fotografare le cime note, nonché i ghiacciai che svettano ad ovest. Mi affascina quello del Basòdino, ancora nella veste invernale, con una evidente traccia che lo attraversa in corrispondenza del percorso estivo.
Alle 9:00, dopo una deliziosa salita posso esclamare Giübin geschafft!
Grazie alle ottime condizioni meteorologiche mi gusto la vetta per oltre mezz’ora. Sono sul confine tra Ticino e Uri. Ad est si estende la Valle di Unteralp, che scende fino ad Andermatt. Sia la Vermigelhütte (2047 m) che la Wildenmattenhütte (2286 m) sono ormai prive di neve: il caldo dei giorni scorsi l’ha fatta sciogliere molto in fretta.
Mi gusto la discesa, di circa un paio d’ore, scegliendo in modo mirato i nevai, che mi consentono di arrivare quasi alla diga con i ramponi ai piedi.
Le ultime ore della primavera 2014 mi hanno regalato una splendida passeggiata sulla neve: il Giübin non delude mai!
Zona ideale per abbinare la passione per la montagna con quella per la fotografia!
Tempo di salita: 2 h 50 min
Tempo totale: 5 h 20 min
Tempi parziali
Cascina della Bolla (2144 m) – Diga Lago della Sella (2257 m): 23 min
Diga Lago della Sella (2257 m) – Passo Posmeda (2569 m): 1 h 50 min
Passo Posmeda (2569 m) – Giübin (2776 m): 50 min
Coordinate Giübin: 691.700 / 157.709
Dislivello in salita: 632 m
Sviluppo complessivo: 10,2 km
Difficoltà: T3
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: nella Val Torta assenza di segnale, sul crinale buona copertura.
Kommentare (6)