Colma di San Glisente 2151 m, lasciate ogni speranza...
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Colma di San Glisente, lasciate ogni speranza…di trovare un tratto di sentiero in piano che duri più di un paio di minuti!
Dopo essere stati in questa zona più di due mesi, vedendo la situazione neve odierna, ci rendiamo conto che se la volta scorsa fossimo riusciti a risalire tutta la Valle dell’Inferno, l’inferno l’avremmo trovato anche per il rientro!
La zona c’era piaciuta e c’eravamo ripromessi di tornarci e ora eccoci qui! Come la volta precedente le cartine non ci sono di grande aiuto, relazioni non ne abbiamo trovate e neanche molto cercate devo dire, per cui andremo un poco a naso sulla scelta dei sentieri.
Attraversato il paese, notiamo un bollo Cai, e il posteggio lungo il torrente Grigna. Perfetto partiamo da qui. Imbocchiamo la via Fiamme Verdi che ci porta ad attraversare la strada parallela alla statale, e troviamo i primi cartelli Cai. Prima decisione da prendere, dx o sx, vanno entrambe a San Glisente, scegliamo la sx perché è più in piano…
Seguiamo quindi la strada asfaltata che poco dopo diventa mulattiera. Una volta mi dissero che mulattiere e strade militari sono comode salite perché utilizzate per il lavoro, questa e l’eccezione che conferma la regola!
La bella mulattiera è stata rovinata da strisce di asfalto per consentire la salita delle auto, i muli ce la facevano si vede, le nostre potenti auto no!
Al bivio successivo continuiamo sempre a stare a sx, sempre perché sembra più piana ma soprattutto perché le auto che abbiamo visto salire vanno tutte a dx.
Il piano finisce esattamente pochi minuti dopo, e non arrivano a 5! Riprendiamo a salire, tentiamo anche di parlare ogni tanto ma più che qualche cretinata non viene fuori!
Passiamo vari ex alpeggi ora ristrutturati con case da fare pura invidia e con un’ultima ripida e assurda salita raggiungiamo Adrec! Mulattiera finita!
Proseguiamo ora su sentiero/torrente e poi sentiero, pendenza più umana ma dura solo fino a Malga Foppole. Sulla curva, prima di raggiungerla riparte il sentiero che segue la dorsale, il panorama è eccezionale, facciamo finta che il fiato manchi per quello! Vediamo il tetto dell’Eremo e dopo aver attraversato qualche lingua di neve, lo raggiungiamo.
La storia/leggenda vuole che San Glisente fosse un comandante dell’esercito di Carlo Magno che dopo aver combattuto in Val Camonica abbia voluto ritirarsi a vita contemplativa su questi monti e qui sia morto il 6 agosto del 796. L’Eremo conserva una cripta sotterranea mentre la parte in superficie è un delizioso bivacco.
Mentre sostiamo, facciamo un po’ di chiacchiere con dei locals cui chiediamo info sullo stato dei sentieri e se sia o no opportuno proseguire nell’anello che man mano ci siamo costruiti. Ci danno qualche consiglio dopo di che proseguiamo e saliamo alla Colma di San Glisente. Possiamo chiamarla cima, boh non so, è un dosso molto panoramico con cippo e indicatore delle cime, un po’ scentrato ma se si orienta sull’Adamello tutto il resto viene di conseguenza!
Lasciamo il cippo e ci dirigiamo verso un mottarozzo alla nostra sx per vedere il vallone sottostante dopo di che ci dirigiamo verso la malga Scandolaro, puntando alla pozza ben visibile. Sosta alla pozza dove troviamo tavolino e fontana, perfetto! Ce la prendiamo comoda, i cartelli indicano due ore a Esine e qui qualcosa ci sfugge…
Seguendo la mulattiera scendiamo a Budec al Dosso di Bosico dove troviamo il rifugio degli alpini aperto. Sostiamo per un caffè dopo di che continuiamo la discesa non lungo la mulattiera ma seguendo un sentiero che sui cartelli dovrebbe essere più lungo di soli 15 minuti, di fatto, mi sa che abbiamo allungato qualcosa di più di 15 minuti perché tra soste e cambio percorso, la discesa è durata quasi tre ore, penso.
In ogni caso il sentiero è molto bello, di certo meglio della mulattiera. Raggiungiamo le case di Guillo e poco dopo troviamo due cartelli che indicano Esine, noi rimaniamo sul sentiero di dx andando a ricollegarci al secondo bivio trovato alla mattina. Penso però sia meglio prendere quello a sx, più breve e dovrebbe arrivare al primo bivio, noi purtroppo ci siamo fatti trarre in inganno dai suggerimenti di un local, forse non ci siamo capiti su dove avevamo la macchina!
Comunque a parte la mulattiera, l’ambiente e i panorami sono splendidi, gran bel giro!
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